Walter Mazzarri, 51 anni, prima stagione all'Inter. Ap

Martedì notte contro la Juve, nell’ultima gara della Guinness International Campions Cup conclusa grazie alla vittoria ai rigori al settimo posto, l’Inter non ha solo evitato un’altra sconfitta – che poteva starci considerando il fatto di affrontare una squadra più rodata, già più completa e con un giorno di riposo in più alle spalle – ma ha fatto consistenti progressi, a livello di prestazione. Forse anche imprevisti. "Dico la verità – ha ammesso Mazzarri - è stato un bel salto in avanti. Per assurdo ci è servito prendere quella scoppola con il Valencia, ma anche aver perso quella partita non mi era interessato più di tanto. La squadra doveva guardare gli errori fatti e trarne indicazioni per migliorare e contro la Juve ho visto la squadra che voglio io, ho iniziato a vederla. Era solo questione di tempo, sapevo che questi ragazzi avevano lavorato tanto e a questo punto serviva una prova convincente. Contro la Juve mi è piaciuto tutto: la fase difensiva, ma anche il possesso palla e le ripartenze. La squadra inizia ad acquisire la mia organizzazione di gioco, forse anche in anticipo rispetto ai tempi previsti: in breve tempo i ragazzi hanno già capito quello che voglio".

Walter Mazzarri e Antonio Conte. Archivio

NIENTE POLEMICHE — Mazzari poi non si è soffermato sulle recenti schermaglie a distanza con Conte, nate da certe dichiarazioni del collega juventino per le quali il destinatario era sembrato proprio il tecnico dell’Inter: "Non mi risulta abbia fatto il mio nome e se non si fanno nomi e cognomi, credo sia giusto non parlare di nulla. Io agisco in modo tranquillo e pulito e mi sento chiamato in causa solo quando viene fatto il mio nome, altrimenti non mi sento tirato in causa e non rispondo ad illazioni. Come ho visto la Juventus? Non parlo di squadre che non siano la mia: lavoro per l'Inter e parlo solo di Inter". Quanto alla trattativa Moratti-Thohir, Mazzarri ha spiegato che "non rappresenta un peso dal punto di vista psicologico. Fino a che il presidente non mi dirà qualcosa non ci penso, noi pensiamo solo a lavorare".

ALVAREZ — Al di là del gol dell’1-0 segnato nel primo tempo, Ricky Alvarez è stato fra i migliori dell’Inter, sia da seconda punta alle spalle di Palacio, sia da mezzala, com’è stato schierato nella seconda parte della ripresa: "Abbiamo giocato una bella partita, mettendo in pratica il gioco che vuole l’allenatore: è da qui che dobbiamo partire. I risultati ora non contano, ma fare in modo che certi meccanismi inizino a funzionare invece sì. E stasera ci siamo trovati bene: quando abbiamo dovuto attaccare l'abbiamo fatto, quando ci siamo dovuti mettere dietro e ripartire pure. Personalmente mi sento bene e questa gara mi dà molta fiducia".

carrizo — Grande protagonista è stato anche Juan Pablo Carrizo, che dopo aver fatto bene nella ripresa, ha parato due rigori della sequenza e segnato quello decisivo per la vittoria. E’ stato Mazzarri a chiederglielo, “perché sapevo che ha i piedi buonissimi, era galvanizzato dal rigore parato e sentivo che poteva essere l’uomo della serata”. E il portiere ha confessato che “era la prima volta che tiravo un rigore ed è stata una bella emozione. Ma al di là di questo sono contento per come è andata, per l'atteggiamento della squadra: c’è stato un grande miglioramento rispetto alla gara contro il Valencia, ognuno di noi doveva fare meglio e ce l'abbiamo fatta. Queste amichevoli servono per questo, per crescere e arrivare al 100% alle gare ufficiali. Oggi abbiamo giocato alla pari contro la Juventus, se non meglio, e questa è una bella soddisfazione".