Inter-Sneijder, ormai è scontro totale. E ogni giorno che passa è più difficile prevedere che la frattura che oggi pare insanabile possa essere ricomposta. Ieri, il giorno dopo aver saputo che non sarebbe stato convocato neanche per Inter-Neftçi Baku di stasera, l'olandese ha sfidato apertamente la società - che aveva rinviato a stamattina la comunicazione delle scelte di Stramaccioni - pubblicando sul proprio profilo twitter un perentorio "Per quelli che mi hanno chiesto se sono convocato per domani: non sono convocato!!!".

Wesley Sneijder, 28 anni, è in rotta con l'Inter. Ansa

Il gioco delle parti — Stramaccioni a lui lo aveva preannunciato, anche se poi in conferenza stampa ha spiegato di voler rinviare la decisione su chi utilizzare stasera perché "è una vigilia particolare e non voglio chiamare tutti: faremo un allenamento anche domani (stamattina) e, di conseguenza, slittano le convocazioni". Per il resto, Strama sul tema Sneijder ha mantenuto il solito profilo, che rientra in un gioco delle parti ormai assodato: la vicenda è una specie di partita a scacchi fra la società, il giocatore e il suo entourage e ci sta che a dichiarazioni concilianti di Moratti corrispondano frasi apparentemente di senso contrario del tecnico.

In sintonia con Moratti — In realtà Stramaccioni è concorde e dunque in sintonia con la società, così tanto da far passare per scelta esclusivamente tecnica quella che in realtà è una decisione presa anche ad altri livelli. Dunque, dopo una battuta ("Non mi aspettavo domande su Sneijder, sono molto sorpreso...") il tecnico ieri ha solo ribadito: "Io sono l'allenatore dell'Inter e io decido di non far giocare Sneijder: è solo una mia scelta, di cui mi assumo tutte le responsabilità. Lui sta benissimo, si allena alla grande come tutti i suoi compagni. Moratti d'accordo con me? Se mi ha avallato la sostituzione di Zanetti contro il Palermo...".

Doppia provocazione — Il muro contro muro continua. E il capitolo di ieri Sneijder lo ha dunque scritto su twitter, scegliendo di fatto una doppia provocazione, visto che proprio certe uscite sul social network gli erano già costate una multa per aver violato il codice di comportamento sottoscritto da tutta la squadra in luglio. Ma l'olandese sta vivendo molto male questa situazione e l'antidoto che ha scelto sono lunghe dormite pomeridiane, di quattro-cinque ore, perché la mattina invece si sveglia presto, con il nervosismo addosso. La moglie Yolanthe ha disdetto qualsiasi impegno di lavoro per stare accanto a Wes, ma neppure questo basta a migliorare l'umore del giocatore.

Multa? Pazienza — Anche l'inflessibile Van Gaal, il c.t. della nazionale olandese, ha cercato di dare una mano a Sneijder, proponendo di convocarlo, il mese scorso, per Olanda-Germania, quando Wes non aveva ancora rimesso piede in campo in campionato, ma non si sapeva che la storia sarebbe andata avanti così a lungo. Allora, Sneijder aveva deciso di non rompere con l'Inter e per questo aveva detto a Van Gaal che preferiva rimanere a casa. Ora la situazione sta precipitando, l'olandese ha preso la sua strada e non lo fermerà un'altra multa per l'uso di Twitter, ormai l'ultimo dei suoi problemi.

Azione legale? No, però... — Sneijder si sente preso in trappola, ma non ha intenzione di mollare. Agli amici dice che non sono i soldi il primo problema, piuttosto la voglia di giocare: non vuole abbandonare la linea dura, ma sa che meno gioca, più si acuisce il problema e meno sarà facile trovare una soluzione sul mercato di gennaio. Anche perché dopo i momenti di tensione che si sono toccati nella riunione di lunedì, ritrovare la pace, anche soltanto fino a gennaio, sarà complicato. Non gli resta che aspettare, se possibile senza ricorrere a un'azione legale: non vorrebbe arrivare a questo, perché dopo aver vinto tutto con l'Inter sogna ancora una fine migliore, anche se oggi pare difficile immaginarla. Certi amori non finiscono. Certi altri si spezzano in mezzo a piatti rotti, e telefoni sbattuti in faccia.