Massimo De Santis, 50 anni, ha arbitrato fino al 2006. Ansa

L'Inter aveva un dossier sull'ex arbitro Massimo De Santis. Lo ha confermato al processo sul caso dei dossier illegali Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom e Pirelli, che ha rivelato di aver avuto richiesta direttamente dal presidente dell'Inter Massimo Moratti di occuparsi della pratica "Ladroni". che riguarda in particolare il direttore di gara.

"era per l'inter" — Tavaroli ha precisato che la richiesta fatta da Moratti era "per l'Inter" e di aver avuto contatti con Giacinto Facchetti per i "dettagli organizzativi". Nella pratica, secondo Tavaroli, figuravano altri 4 nomi, compresi quelli dell'ex direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fabiani e del guardalinee Enrico Cennicola.

la vicenda — I fatti risalgono all'inizio del 2003, quando tra i pedinati di Tavaroli ci finì anche Bobo Vieri, allora attaccante proprio dell'Inter. De Santis invece sarebbe stato fatto pedinare perché sospettato di "danneggiare" i nerazzurri e favorire la Juventus. De Santis ha denunciato di essere stato seguito e controllato da Tavaroli e dal resto della sicurezza di Telecom presentando una richiesta di risarcimento di 21 milioni di euro.

l'investigatore — Della pratica "Ladroni" aveva parlato nel 2006 anche Emanuele Cipriani, investigatore privato ora imputato al processo milanese con una decina di persone. "Tavaroli si limitò a dirmi che De Santis era un arbitro che probabilmente prendeva i soldi e che occorreva controllare società sportive in Calabria per verificare un possibile collegamento con De Santis - aveva dichiarato Cipriani -. L'incarico mi venne conferito da Tavaroli in Pirelli ed io fatturai alla Pirelli su richiesta espressa di Tavaroli".

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