Gol sfiorati, un rigore parato da Handanovic a Thereau; ancora una prova forte da squadra che merita la parte sinistra della classifica di serie A, ma ancora una volta, dopo la bella prova con il Milan, il Chievo si deve accontentare degli elogi. Con l'Udinese finisce senza reti, ma il rigore gettato al vento fa male; ancora di più del palo colpito dal migliore in campo Bradley dopo una manciata di minuti. Anche se è di Di Natale la grande occasione gettata al vento al 94'.

pressing chievo — Mimmo Di Carlo, senza Pellissier squalificato, lancia Paloschi punta unica con il supporto di Thereau e Cruzado. Solido 3-5-2 invece quello di Gudolin che affianca Barreto a Di Natale, contando sulla velocità del brasiliano nelle ripartenze. Ma giocare al Bentegodi con i gialloblù è davvero complicato. Al pressing, la squadra di casa associa anche un'ottima organizzazione difensiva, nonostante spesso si ritrovi in inferiorità numerica a centrocampo. L'Udinese impiega parecchio a entrare in partita, perché il Chievo gioca in scioltezza, chiude tutti gli spazi in difesa ed è abile a ripartire.

Samir Handanovic para il rigore a Cyrill Thereau. Ansa

super handanovic — Friulani, insomma, ipnotizzati dal pressing alto del Chievo che infila nei primi 45 minuti tre nette occasioni da gol. Si parte al 4' con Bradley che con uno splendido destro dai 30 metri colpisce il palo pieno. L'Udinese sembra riorganizzarsi alzando il suo baricentro, ma i ragazzi di Di Carlo non cadono nella trappola e con una rabbiosa pressione sfiorano ancora il gol al 37' con Paloschi che si presenta uno contro uno al limite, evita Danilo e spreca alla destra di Handanovic. Il portiere sloveno al 38' respinge il tiro ravvicinato dell'ottimo Bradley e successivamente, con una deviazione spettacolare in angolo dice di no a Cruzado. Ma il capolavoro lo compie al 43', quando, dopo avere steso in uscita Thereau, gli respinge il rigore assegnato giustamente da Peruzzo. Un Chievo sprecone, quindi, mentre la brutta Udinese deve rinunciare dal 40' a Coda che lascia il posto per infortunio a Ekstrand.

Antonio Di Natale pressato da Luca Rigoni. Ansa

ecco di natale — Poco brillante; orfana (e si vede) di Isla e Pinzi, l'Udinese riparte nella ripresa con gli stessi timori della prima frazione. Già al 2' Paloschi scambia al limite con Cruzado che di destro calcia molle e a lato. Insomma, stesso copione, con il Chievo che cerca di tenere alta la pressione. Aggressivo e a tratti incontenibile, i veronesi tengono botta. Guidolin cerca di cavare il ragno dal buco e cambia partendo dall'attacco: fuori Barreto, dentro Floro Flores. La sostituzione coincide con il calo del Chievo evidentemente provato dal gran primo tempo. Ne approfitta l'Udinese con il suo uomini di punta. Al 20' Di Natale, dopo una serpentina ubriacante, penetra in area, ma poi spreca quello che gli riesce meglio, calciando a giro e a lato. Di Carlo fa il pieno di benzina sostituendo il buon Luciano con Sammarco e al 25', ancora Di Natale, in scivolata mira il primo palo: Sorrentino con una prodezza mette in angolo. Ma il Chievo ha sette vite e torna a pressare. Spazio anche a Cesar e Grandolfo per Cruzado e Paloschi tra i veneti, e Abdi per Basta tra i friulani. L'Udinese fa possesso, ma i i veneti ci provano ancora; con poca lucidità. Anche se è Di Natale al 49' a far saltare le coronarie al Bentegodi calciando alto. Il punto a testa è il premio finale.