Sì, l'Inter è proprio Pazza
Il Milan deve rinviare la festa
Milano, 30 aprile 2011
Il centravanti azzurro segna due splendidi gol nel recupero e condanna il Cesena, avanti fino al 90'. Ai rossoneri non basterà battere il Bologna per festeggiare
- Giampaolo Pazzini, l'uomo della rimonta a Cesena. Ansa
CESENA, 30 aprile 2011 - Giampaolo Pazzini è un grande centravanti. E da oggi è anche un guastafeste. L'ex attaccante della Samp segna due gol nel recupero a Cesena e firma la vittoria dell'Inter per 2-1 al Manuzzi. L'ennesima rimonta stagionale nerazzurra. Che ai fini della classifica cambierà molto poco. Non vediamo come il Milan possa perdere lo scudetto. Ma vuoi mettere la soddisfazione di far rinviare la festa ai cugini rossoneri, che già stavano preparando tutto? Ora la squadra di Allegri dovrà faticare un altro po'. E le scatole a Milanello gireranno eccome, perché prima del recupero le bottiglie erano pronte ad essere stappate. Senza contare che con questi tre punti la Champions senza preliminare per Leonardo è poco meno che assicurata.
VERDETTO — Risultato che punisce il Cesena oltre i suoi demeriti. Perché l'Inter gioca da grande squadra quale è solo dopo l'ingresso di Pazzini e dopo essere andata sotto. Gioca un primo tempo svogliato. Ma produce un finale, più sui nervi che sulla lucidità, di grande spessore. Con Pazzini che di testa le prende tutte e manda la difesa di Ficcadenti nel panico. E dopo aver sbagliato la direzione di due stacchi, prima si inventa un gol alla Ibra, e poi salta in testa a tutti all'ultima palla utile. Aiutato da un Cesena in calo fisico, dopo una partita giocata a mille all'ora.
ETO'O E MILITO VICINI — Leonardo, che senza Stankovic e Sneijder non ha trequartisti, si affida al 4-4-2 con Motta-Cambiasso centrali e Pandev largo a sinistra, davanti all'ex Nagatomo. In avanti Milito gioca vicino ad Eto'o, come poche volte abbiamo visto in questa stagione.
- Giampaolo Pazzini esulta con Zanetti al fischio finale. Ansa
DINAMISMO — Ficcadenti sceglie Budan centravanti, con il dinamismo di Giaccherini e la classe di Jimenez a sostenerlo. I romagnoli aggrediscono subito meglio la partita, con un quarto d'ora di grande intensità nel pressing. I tre di centrocampo, Sammarco-Caserta-Parolo, sono dinamici e solidi in interdizione. Così l'Inter, che non ha certo il sangue negli occhi, subisce l'intensità del Cesena. La più grossa palla gol del primo tempo arriva al 6': rinvio di Antonioli, sponda di Budan per Giaccherini, che allungandosi la palla facilita l'uscita di Castellazzi, poi aiutato da Maicon a liberare. Come dire che con un rinvio e un colpo di testa il Cesena è andato in porta. Non il massimo della presenza per i nerazzurri.
POSSESSO PALLA — L'Inter entra in partita quando coinvolge nella manovra i terzini Maicon e Nagatomo, allargando il gioco. Ma il Cesena difende bene e concede solo un paio di conclusioni da lontano a Motta e Lucio. Milito ed Eto'o vedono pochi palloni. E a loro volta non danno mai profondità. Soprattutto l'argentino mostra di essere ancora il lontano parente del meraviglioso centravanti del triplete.
IRREGOLARE MA MERITATO — Si riparte e il copione è il medesimo del primo tempo. Il Cesena aggredisce la partita. E l'Inter sembra molle, più mentalmente che fisicamente. I romagnoli attaccano. Conquistano corner, chiudono l'Inter in area. E segnano con merito all'11'. Giaccherini viene incontro tra le linee, allarga a destra per Ceccarelli che crossa per Budan. Lucio è nettamente sorpreso, anche se il piede sinistro del croato è avanti rispetto al brasiliano al momento del traversone. Fuorigioco di centimetri. E Cesena avanti.
- La sfrenata esultanza nerazzurra dopo il 2-1 di Pazzini. Afp
REAZIONE — A questo punto l'Inter entra in partita. Anche grazie al cambio di Leonardo, che toglie un impalpabile Pandev, azzoppato da Ceccarelli, e mette Pazzini. Azzeccato anche il cambio tra un Motta non al meglio e Mariga, che non è Xavi quando ha la palla tra i piedi, ma corre come un dannato. Ci mette del suo anche Ficcadenti, che abbassa troppo la squadra levando Giaccherini per un altro stopper, Benalouane. Così Maicon, che non ha più l'ex Pavia che lo attacca in contropiede, inizia a sgroppare come sa. I nerazzurri faticano a manovrare con incisività, ma chiudono in area il Cesena e sfiorano per tre volte il gol. Una volta con Lucio e due con Pazzini. Sempre con colpi di testa che non inquadrano la porta.
PAZZO RECUPERO — Il Cesena, chiuso nella sua area, è in affanno. Ma ci vuole un gran gol di Pazzini, che brucia Benalouane e conclude con un esterno in acrobazia, per pareggiare. A questo punto l'Inter, squadra che vive sui nervi se ce n'è una, insiste. Il Cesena ha paura. E con certi califfi non puoi permettertela. Maicon crossa da par suo per Pazzini, ancora perfetto nello stacco. Von Bergen, fin qui il migliore del Cesena a nostro avviso, si fa bruciare. Antonioli non può farci nulla.
SALVEZZA? — E così il Cesena, a più cinque sulla zona retrocessione prima del recupero, si ritrova più che mai inguaiato. Con la consolazione, molto magra per la verità, che con altre 3 partite giocate così non sarà un problema restare in serie A.
Jacopo Gerna© RIPRODUZIONE RISERVATA
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