Finisce 1-1 una partita ad altissima intensità emotiva fra Atalanta e Parma, coi primi che non riescono a sfruttare il vantaggio acquisito dopo 4 minuti con Manfredini e poi incapaci di tornare al gol dopo il pari di Paletta, vanificando l'assedio finale per scarsa lucidità. E così dal 5 febbraio il Parma non vince, mentre da quella data l'Atalanta non perde. E le due squadre guadagnano però in classifica sulle rivali in lotta per la salvezza in una giornata alla fine positiva sotto questo profilo. Era una partita delicatissima in questo contesto con due squadre in piena emergenza fra squalifiche e infortuni. Il Parma non ha Floccari al 100% e così, accanto a Giovinco, Donadoni schiera Okaka, mentre nell'Atalanta Colantuono sceglie Gabbiadini come compagno d'attacco del bomber principe Denis ed è costretto a cambiare ancora la formazione immediatamente prima del via per uno stiramento al polpaccio destro per Brighi in un riscaldamento prepartita pazzesco, con Mirante che si ferma per un problema alla mano destra: in porta nel Parma va Pavarini.

Il gol dell'1-0 in mezza rovesciata di Manfredini. Ansa

COLPO grosso — Il Parma parte con maggiore determinazione e arriva subito al tiro con Okaka, ma dopo appena 4 minuti, al primo tiro in porta, l'Atalanta passa. Calcio d'angolo, la palla rimbalza fra varie deviazioni verso la sinistra della porta dove è in agguato Manfredini che si coordina e in mezza rovesciata, con Lucarelli in contrasto, riesce a beffare Pavarini, grazie anche a un rimbalzo strano della palla sul terreno. La partita così, dopo appena 4 minuti, si incanala in un canovaccio tutto nuovo. Atalanta grintosa nel pressing, con Peluso che gioca sulla linea dei centrocampisti spegnendo la verve di Biabiany, sminando di fatto il pericolo incombente sulla fascia. Altrettanto fa Modesto su Schelotto, che non incide nelle ripartenze atalantine. Si va avanti così, con Giovinco che crea occasioni preziose davanti in produzione industriale, ma il Parma trova un muro e non passa. I bergamaschi si affidano alle ripartenze di Moralez, al quale però manca lucidità e spreca per la fretta diverse occasioni, e alle maniere forti per fermare le iniziative gialloblù, che alla fine si riducono a tre tentativi di Valdes e a due conclusioni di Giovinco.

Il paregio di Paletta. Ansa

testa d'oro — La ripresa riparte con lo stesso canovaccio del primo tempo, ma il Parma ragiona di più e approfitta della minore intensità nel pressing dei padroni di casa e così, con una manovra avvolgente, conquista il possesso del campo e prova a chiudere i rivali nella loro metà campo. Operazione rischiosa, che apre spazi per le ripartenze di Moralez e Schelotto, liberato da Modesto, avanzato da Donadoni per dare una mano in avanti. E il Parma arriva al tiro con Valdes e subito dopo, siamo al 9', pareggia. Ancora Valdes sugli sviluppi di un corner da sinistra crossa in area: Paletta in agguato arriva in cielo e insacca bruciando Manfredini. L'1-1 fa saltare gli schemi. Inizia una partita fatta di continue ripartenze e l'Atalanta è quella che deve recriminare di più per le occasioni sfumate per precipitazione. Donadoni inserisce Floccari per un deludente Okaka e Valiani per Valdes. Colantuono dal suo canto toglie Gabbiadini per uno scatenato Carrozza che incide con la sua grande mobilità creando scompiglio nella difesa parmense, mentre poco dopo uno stanchissimo Moralez lascia per Bonaventura. Si va avanti così, con l'Atalanta che si mangia due gol incredibili: Denis non aggancia con la testa un cross di Schelotto mentre Pavarini usciva a vuoto, e poi un batti e ribatti in area di porta viene risolto da Paletta che spazza via. Si spegne Giovinco col passare dei minuti e il Parma sparisce. Resta in campo la grande voglia dell'Atalanta, con Peluso che giganteggia per determinazione e palle smistate dalla fascia. I cross verso l'area del Parma arrivano da tutte le parti, ma un po' per sfortuna, un po' per scarsa lucidità degli atalantini e soprattutto per la grande tenuta della difesa degli ospiti da applausi Paletta e Zaccardo), aiutata anche da Biabiany che rientra e riparte percorrendo chilometri, resiste e porta a casa un punto preziosissimo. Bene così, con un finale da brividi e un pari giusto.