Vietata la bandiera della Pace
L'appello di un tifoso livornese

Emiliano Fanelli bloccato a Empoli, incassa la solidarietà dei pacifisti e ora riprova a girare per gli stadi. Il sindaco di Empoli ha ricevuto le rimostranze dell'Anpi: "Ma non ha risposto"

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LIVORNO, 5 maggio 2011 - La bandiera della pace è sempre lì pronta, insieme a quella del suo Livorno. E lui, Emiliano Fanelli, da 58 anni cittadino del mondo e da pochi meno tifoso amaranto, vorrebbe poterle ancora srotolare ambedue allo stadio, come ha fatto per una decina d'anni (anche in serie A). Certo non accadrà domani sera a Pescara, anche se laggiù la squadra di Novellino si gioca non poche chance per i playoff di serie B ("sa, le trasferte costano, e io le faccio con i miei due figli", spiega Emiliano). Ma in ogni caso, prima di sventolare nuovamente insieme i vessilli delle sue due "fedi", Fanelli deve smaltire la rabbia e la delusione per quanto gli è accaduto a Empoli, in occasione del derby toscano di due settimane fa, quando steward e pubblica sicurezza lo hanno ripetutamente invitato a riportare in macchina la bandiera della pace, perché allo stadio non sarebbe mai entrata, per nessuna ragione. E deve vedere le risposte delle autorità alle sue rimostranze inoltrate nei giorni scorsi.

i fatti — Perché per Fanelli quanto è accaduto a Empoli è ancora un nervo scoperto. Lo si avverte dalla sua stessa ricostruzione: "Mi presento agli ingressi, mostro biglietto, tessera del tifoso e documento. Poi la fatidica domanda 'Che cos'ha nello zaino?', e la mia risposta: due k-way, una bandiera a scacchi del Livorno e una bandiera della pace. Oggetto, quest'ultimo, che induce lo steward a portarmi da un responsabile della Digos, il quale mi ha spiegato che la bandiera della pace, in base alle normative, non aveva diritto di ingresso allo stadio di Empoli. Mi sono appellato al suo buon senso, e lui ha chiamato un superiore, che però ha confermato il divieto d'ingresso alla bandiera. A quel punto, lasciandoli a bocca aperta, ho deciso di non entrare nemmeno io; e anche i mei figli, che erano già dentro, sono tornati fuori per rientrare a casa con me: mi ha fatto molto piacere".

il sindaco — Nei giorni seguenti, Fanelli incassa la solidarietà dell'Associazione livornese per la pace e anche dell'Anpi (l'associazione dei partigiani). Quest'ultima scrive anche al sindaco di Empoli Luciana Cappelli. Perché in effetti è vero, la normativa ammetterebbe all'interno solo i colori delle due squadre che si sfidano, i vessilli degli sponsor e la bandiera italiana. Ma appunto, si chiedono in molti, se il tricolore è ammesso in quanto simbolo "trasversale", non è ancora più trasversale il vessillo multicolor pacifista? Peraltro, è lo stesso Fanelli a dire di averlo esposto in moltissimi stadi italiani. E per esempio, consapevolmente o no, anche la curva del Novara sfodera a ogni partita casalinga un bandierone degli stessi colori, anche se probabilmente riferito ad altro. Di qui il richiamo al buon senso, e la lettera al sindaco: "Che però non ha ancora risposto", conclude Fanelli.