serie B
Aramu e la "cura" Mantova: ritorno al gol e un futuro da (ri)scrivere
L¡¯immaginazione ¨¨ il primo assist che la vita gli ha fatto da bambino. Chi lo conosce fin da piccolo racconta che passava ore e ore a sognare la Serie A e gli stadi pieni, la maglia numero dieci e un sinistro a giro sotto la curva. Gli bastava questo per essere contento. Addirittura sua mamma, quando lo vedeva agitato, gli dava il pallone e lui improvvisamente si tranquillizzava. Adesso il discorso ¨¨ pi¨´ o meno lo stesso: Mattia Aramu ha bisogno di fiducia e di giocare, al resto ci penser¨¤ il suo sinistro. Poche, semplici regole per essere felice.?
736 giorni
¡ª ?Intanto, per¨°, la notizia. Aramu ¨¨ tornato a segnare dopo 736 giorni di astinenza. A pi¨´ di due anni dall¡¯ultima volta. Era l¡¯8 dicembre, lui giocava al Genoa e stendeva il Sudtirol con un gancio mancino al 93¡¯. Sembra passata una vita. Quattro giorni fa ha punito ancora gli altoatesini, sempre loro, di nuovo al novantesimo. Bello scherzo del destino. Stavolta con la maglia del Mantova, riportando la gara sul 2-2 allo scadere. In mezzo ha giocato a Bari - una ventina di presenze senza mai brillare - ed ¨¨ tornato a sorridere con il Mantova di Possanzini che gli ha ridato licenza di inventare. Ora bisogner¨¤ ritrovare la continuit¨¤.?
Il Torino
¡ª ??Aramu ¨¨ un leader silenzioso, uno a cui bastano uno sguardo o una parola per farsi capire. Ma ¨¨ anche uno che sa scherzare, ridere e tenere alto il morale della squadra. Fin dai tempi della Primavera del Torino e delle nazionali giovanili. Un ragazzo quadrato, che sa cosa vuole. Da bambino disse no alla Juventus, perch¨¦ voleva crescere nel Torino, la squadra di suo pap¨¤, con cui Mattia ha esordito la prima volta in Serie A. Fu Mihajlovic a buttarlo nella mischia, all¡¯Adriatico di Pescara: 45 minuti per mettere una grande spunta verde su un sogno - non solo suo - che inseguiva e sognava da anni.?
Montagne russe
¡ª ?Anche se poi, negli anni a venire, la Serie A se l¡¯¨¨ dovuta sudare eccome. Il Torino, infatti, non gli rinnova il contratto e lo scarica, lui si rimbocca le maniche, riparte e si d¨¤ un ultimatum. ¡°Se non va quest¡¯anno, smetto¡±. Va in C, a Siena. Qui ritrova felicit¨¤ e nuove consapevolezze. Fa molto bene e si conquista la chiamata del Venezia, con cui sar¨¤ amore a prima vista. Immaginatevi delle montagne russe e avrete una rappresentazione pratica di quello che ¨¨ stato il suo percorso: stupendo a Venezia, con tanto di gol e giocate da protagonista in A, smarrito a Genova e a Bari. Adesso, a 29 anni, l¡¯occasione per ripartire con e grazie al Mantova di Possanzini. Che il gol con il Sudtirol possa essere il primo fascio di luce, per uscire da un periodo governato da ombre e tenebre.?
Destino
¡ª ?Un¡¯altra parola fondamentale nel suo viaggio ¨¨ sicuramente destino. Lo stesso che sceglie di farlo segnare al Torino il suo primo gol in A col Venezia: la gioia pi¨´ grande, contro il club che l¡¯ha cresciuto e coccolato per sedici anni. Beffardo. O lo stesso che ha rischiato di farlo smettere, poi smarrire e poi ritrovarsi¡ dal Sudtirol a Sudtirol, calciando in tribuna difficolt¨¤ e problemi. Deve essere il click per ripartire.?
la pesca
¡ª ?A Mantova potr¨¤ ripartire dal gruppo. In Lombardia sta riscoprendo anche una delle sue grandi passioni, la pesca e ha trovato il partner perfetto con cui condividerla: Leonardo Mancuso. L¡¯ex Empoli che usava i giorni di riposo per isolarsi e andare a pescare da solo. Anche lui ha avuto un passato in A, ha incontrato delle difficolt¨¤ lungo il percorso e ora ha scelto la squadra di Possanzini per ripartire. Altro punto in comune. Quando era al Torino, Mattia, andava a pescare con Valdifiori e Baselli. Gli piacerebbe farlo dopo il calcio, anche se ¨¨ presto per pensarci.?
Cercasi continuit¨¤
¡ª ??Ora Mantova sar¨¤ il vero banco di prova. La citt¨¤ l¡¯ha accolto dopo momenti bui e gli sta dando tempo e fiducia. Un po¡¯ dieci, un po¡¯ esterno. Dalla trequarti in su puoi metterlo dove serve. Con licenza di inventare, per tornare l¡¯Aramu ammirato a Venezia (27 gol in tre anni tra A e B). Luminoso, non quel ragazzo mogio e spento dell¡¯ultimo anno a Bari. Questa ¨¨ la soluzione, rivedere la luce. Magari immaginandosi ancora a San Siro, come quando da piccolo si divertiva a dribblare i giocattoli e il pallone era la miglior medicina per non piangere. Spensieratezza e serenit¨¤, queste saranno le chiavi. Per il resto, poi, potr¨¤ sempre chiedere al destino.
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