I biancocelesti possono rammaricarsi per l'occasione sprecata dal senegalese e sono a rischio sorpasso della Juve al quarto posto
Poche emozioni, poche conclusioni, poco tutto. La Lazio si ferma a Venezia dopo quattro vittorie esterne consecutive e fa registrare un brutto passo falso nella corsa Champions. Per la squadra di Baroni una delle peggiori prestazioni della stagione, ma anche e soprattutto per merito di un Venezia ordinato, combattivo e sempre concentrato. Di Francesco chiude tutte le strade ai biancocelesti e nel finale prova anche a vincere. Ma lo 0-0 finale ¨¨ in ogni caso il risultato che rispecchia meglio quanto (molto poco) si ¨¨ visto in campo.
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andamento lento
¡ª ?Il primo tempo scivola via senza emozioni. C'¨¨ una sola vera palla gol nell'intera prima frazione, capita sui piedi di Dia che, al 23', viene messo solo davanti alla porta da un passaggio filtrante di Zaccagni. L'attaccante senegalese, per¨°, tira incredibilmente alto con la porta spalancata e Radu gi¨¤ rassegnato al peggio. Prima e dopo questo episodio non succede praticamente nulla. Il Venezia ¨¨ ordinato ed efficace con il suo 3-5-2 che copre bene il campo e, soprattutto, crea una notevole densit¨¤ in mezzo al campo. Nella quale la Lazio si perde, anche perch¨¦ non riesce mai ad alzare i ritmi come sarebbe necessario in questi casi. Le assenze di Rovella a centrocampo e Castellanos in attacco (due che quando ci sono danno pure la scossa) si fanno sentire. Gli altri, a parte Zaccagni che gioca ai suoi livelli abituali, sembrano fare fatica a sintonizzarsi sulla partita. Dall'altra parte c'¨¨ invece un Venezia che ¨¨ sempre sul pezzo e molto attento specie quando c'¨¨ da difendere, anche a costo di rinunciare quasi del tutto alla fase offensiva. Le due punte Oristanio e Maric (al debutto da titolare) restano un po' troppo isolati e non riescono mai a concludere.
prevalgono le difese
¡ª ?Nella ripresa cambiano gli interpreti (con le sostituzioni) ma il copione resta immutato. Venezia ordinato e combattivo che concede il minimo sindacale ad una Lazio che col passare dei minuti diventa sempre pi¨´ abulica e svogliata. Ci prova Isaksen con un gran tiro poco dopo l'intervallo (ma Radu ¨¨ attento) e poi la squadra di Baroni produce solo qualche mischia in area grazie agli angoli. Il Venezia acquisisce sicurezza con il trascorrere dei minuti ed alla fine si fa anche intraprendente e prova addirittura a vincere. La formazione di Di Francesco si fa viva prima con un colpo di testa di Maric che esce di poco, quindi con un tiro insidioso di Oristanio sul quale Mandas ¨¨ vigile e, infine, con una conclusione debole di Busio. I cambi che effettua Baroni non schiodano la sua Lazio. Entra prima Belahyane (al debutto) per Dele-Bashiru che si infortuna, quindi nel corso della ripresa entrano anche Pedro, Lazzari e infine Tchaouna, ma nessuno di loro fa girare il vento della gara. Pi¨´ efficaci i cambi di Di Francesco. Perch¨¦ ¨¨ grazie alla freschezza di Yeboah, Busio e Fila che il Venezia si affaccia nell'area avversaria nei minuti finali. Troppo poco per¨° per recriminare. Alla fine lo 0-0 ¨¨ il risultato che fotografa pi¨´ fedelmente la partita.
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