Apre Ranocchia, tra il 44' e il 46' uno-due Rafinha-Icardi. Rosso a Fofana al 50', poker al 71'. Spalletti torna a sperare nella rimonta Champions. Si complica la corsa salvezza di Tudor
Una ventata di ottimismo e di passione per il finale di stagione interista. I nerazzurri battono 4-0 l’Udinese con i gol di Ranocchia, Rafinha, Icardi e Borja Valero buttando la pressione nel campo di Lazio e Roma, distanti un punto prima delle rispettive gare odierne. Per l’Udinese 12¡ã k.o. nelle ultime 14 gare (per il resto due pareggi) e la salvezza rimane ancora un capitolo incompiuto.
tutto in 45' —
Luciano Spalletti sceglie Dalbert – non giocava dal 3 febbraio – invece che Santon per sostituire lo squalificato D’Ambrosio a sinistra e Ranocchia al volo al posto di Miranda (risentimento all’adduttore della gamba destra) che si ferma durante il riscaldamento. Igor Tudor, all’esordio casalingo sulla panchina dell’Udinese, disegna un 3-1-5-1 con Behrami davanti alla difesa in scia a Rafinha, De Paul interno e Balic che segue a uomo Borja valero. L’Inter sfiora il vantaggio al 5’: Cancelo calcia divinamente una punizione per Perisic che di testa in area scavalca Bizzarri ma non Danilo che sulla linea salva. Tre minuti e arriva un’altra occasione nerazzurra: Cancelo crossa basso da destra per Candreva che di prima gira in porta ma trova i riflessi di Bizzarri ad annullare tutto. Il destro di Icardi all’11’ ¨¨ centrale, ma serve a tenere i friulani sotto pressione. E al 12’ la squadra di Spalletti passa: corner guadagnato da Perisic e battuto da Brozovic, la testa di Ranocchia sul primo palo ¨¨ la pi¨´ lesta di tutti, palo-gol. Virtualmente i nerazzurri si lievitano a un punto dalle romane in possesso di un pass ciascuno per la Champions. L’Udinese sbanda pericolosamente, al 17’ la linea difensiva bianconera si alza eccessivamente obbligando Bizzarri a uscire per anticipare Icardi e lasciando sul prato una palla golosa per Perisic che a porta vuota tenta il colpaccio, respinto da un difensore friulano. La curva dell’Udinese, gi¨¤ in aperta contestazione con la propriet¨¤, intona cori contro la famiglia Pozzo e contro i giocatori (“Andate a lavorare”). Al 33’ Candreva cestina un’occasione colossale: Borja e Rafinha orchestrano di tacco per Brozovic, palla in verticale per l’ex laziale che, seppur defilato, si ritrova da solo in area e calcia malissimo sopra la traversa. Al 35’ il primo avviso di presenza friulana con un colpo di testa di Behrami in precario equilibrio: palla fuori. L’Udinese imposta un’azione degna di tal nome al 36’ con De Paul che infila Lasagna davanti a Handanovic, il cui piede sinistro evita all’Inter di ritrovarsi da capo. I nerazzurri dovrebbero interpretare questo break come un monito: se guidi la partita, portala in un garage sicuro invece che tenerla esposta alle possibili intemperie. Ci prova ad aumentare il divario Brozovic (minuto 41) su punizione, ma Bizzarri sposta la palla in corner. Al 44’ ecco il raddoppio: Icardi difende benissimo la palla, cadendo riesce a servire Rafinha che si invola sulla destra, ignora il movimento di Candreva e chiude con il sinistro sul primo palo. Ma visto che quando si pu¨°, ¨¨ meglio approfittarne, un lancio lungo di Brozovic accende Icardi che punta Samir, lo brucia e infila Bizzarri sul primo palo. E’ 3-0 e con la gioia nerazzurra riparte anche la contestazione friulana (“Gino Pozzo vaf…”). Il primo tempo va in archivio cos¨¬.
Il colpo di testa di Ranocchia: al 12' ¨¨ il gol del momentaneo 1-0 per l'Inter. Getty
var in azione —
La scossa a inizio ripresa la fornisce lo spicchio dello stadio occupato dai tifosi nerazzurri che dedicano un coro a Mark Iuliano, vice di Tudor: “Iuliano uomo di m…”. Giusto per ricordare il famoso scontro tra l’ex difensore juventino e Ronaldo. Poi ecco entrare la Var al 5’ nel romanzo friulano. Fofana interviene duramente su Perisic, a Mazzoleni viene segnalata l’entrata e dopo aver rivisto le immagini opta per il rosso diretto (un po’ come accaduto per Vecino in Inter-Juve, anche se in questo caso non era nemmeno spuntato il giallo). Tudor deve rimettere ordine alla sua squadra e sacrifica De Paul per Barak che diventa il riferimento pi¨´ prossimo a Lasagna. La partita scorre nell’indifferenza fino al 25’ quando Dalbert, vittima di crampi, lascia il posto a Santon. Un minuto e l’Inter segna il quarto gol: Perisic calcia dal limite, una deviazione consegna il pallone a Borja Valero che segna. Mazzoleni si consulta con il Var per verificare la posizione dello spagnolo, tutto regolare. Inter avanti 4-0. Tudor inserisce Jankto per Behrami in una partita che da diversi minuti ha perso ogni significato. L’ottimismo della curva friulana raggiunge l’apice quando parte il coro “tanto gi¨¤ lo so che l’anno prossimo gioco di sabato” con riferimento al rischio retrocessione in B. Difficile dare ogni colpa a Tudor, arrivato dieci giorni fa. La squadra non ¨¨ sembrata reattiva di testa fin dal principio, ecco forse su questo tasto il croato avrebbe potuto incidere di pi¨´. Spalletti rinfresca la fascia destra al 34’ inserendo Karamoh per Candreva mentre il tecnico dei friulani fa rifiatare Lasagna offrendo dieci minuti pi¨´ recupero a Perica. Al 42’ Karamoh prende una traversa dall’interna dell’area su una ripartenza rapida nerazzurra, proprio mentre l’ironia udinese lancia nell’aria un coro per Massimo Oddo, fresco allenatore esonerato dalla famiglia Pozzo. Pochi istanti e quell’ironia prende un alito di esagerazione quando la curva canta “se andiamo in B vi facciamo un c… cos¨¬”. Finisce 4-0 e per l’Udinese sar¨¤ una settimana gelida in citt¨¤ nonostante il calendario proponga la trasferta di Verona contro l’Hellas e la chiusura casalinga contro il Bologna: sei punti potrebbero anche lasciare i friulani in A.
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Matteo Brega
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