A sei giorni dal raduno, scopriamo i segreti del Torino che verr¨¤: 3-5-2 di base ma duttilit¨¤ tattica, pressing alto, intensit¨¤ e spazio alle ali
Ce ne fosse bisogno, si scolpir¨¤ anche sulle pietre di Bormio. Sar¨¤ insegnato, provato, ripetuto fino allo sfinimento: ¨¨ il codice Mazzarri, quell’insieme di concetti e filosofie attraverso le quali si plasmer¨¤ il Toro che verr¨¤ a sua immagine e somiglianza. Sar¨¤ un laboratorio, la Valtellina, il centro di produzione del nuovo corso granata al riparo tra boschi e sorgenti, montagne e aria pulita. Dove planeranno nozioni chiare e idee precise. La parolina magica ¨¨ il lavoro, un dogma assoluto del Walter-pensiero; i concetti chiave si condenseranno in principi solo apparentemente semplici: tattica, duttilit¨¤, interpretazione del modulo, disponibilit¨¤, sacrificio. Non immaginatelo diversamente, il Toro di domani avr¨¤ un Dna riconoscibile a un miglio, un’impronta tattica forte. E lasciate perdere anche gli stereotipi e i luoghi comuni che talvolta hanno accompagnato Mazzarri in alcune esperienze: non ci sar¨¤ spazio per il difensivismo o il ?gioco all’italiana?, il nuovo Toro prover¨¤ a mischiare i principi del guardiolismo, pressing e recupero alto della palla, un discreto possesso e un calcio verticale totale a vocazione offensiva. Un Toro scatenato, quindi. Mazzarri ¨¨ un maestro di tattica, pronto a salire in cattedra. Meno di una settimana al raduno del Filadelfia, poco in pi¨´ per il ritiro: a Bormio tutti in aula, la campanella sta per suonare.
niente integralismo —
Capitolo primo del codice Mazzarri. Non sar¨¤ battezzato un modulo fisso, inteso in senso tradizionale. Un’idea di base c’¨¨, certo, ed ¨¨ quel 3-5-2 che sar¨¤ la piattaforma dalla quale tutto partir¨¤: dinamico, modulare, pronto a cambiare pelle a fisarmonica. Ma niente integralismo: si vedr¨¤ spesso il Toro distendersi con il 4-3-3 o il 4-3-2-1, variabili validissime considerate le qualit¨¤ del parco giocatori. Pi¨´ che i numeri, ci¨° che conta sar¨¤ una duttilit¨¤ tattica da insegnare senza trascurare nulla. Scordatevi esperimenti durante la stagione, ci¨° su cui si lavorer¨¤ a Bormio sar¨¤ praticato per tutta l'anno: banditi improvvisazione e superficialit¨¤ tattica. Tassativo.
difesa a 3 —
Tutte le squadre di Mazzarri sono state costruite partendo dalla difesa. E il Toro non far¨¤ eccezione. Al pronti via, sulla lavagna si disegner¨¤ una linea a tre, ma cominciando da subito anche a provare una disposizione a 4 come piano-B. I tre dietro saranno l’incipit del verbo tattico di Mazzarri, richiamando la presenza in rosa di 6 centrali (il famoso gioco delle coppie). Nel ruolo, in ritiro partono Moretti, Nkoulou e Bonifazi, aspettando il rientro di Lyanco, oltre a un gruppo di giovani, ecco perch¨¦ c'¨¨ fiducia che il mercato porti due centrali (uno di piede sinistro). Linea alta, movimenti coordinati, capacit¨¤ d’impostare dovranno diventare meccanismi super automatici.
esterni chiave —
L’attacco del Toro si avvier¨¤ dai suoi uomini di fascia. Gli esterni saranno centrali. Mazzarri richiede giocatori di grande gamba, con una spinta dal potere devastante (ricordate Maggio e Zuniga al Napoli?), in grado di fare tutto il campo. La scelta di Bruno Peres s’incastrava perfettamente, ora avendo in portafoglio Ansaldi (un jolly, ambidestro) e De Silvestri, con Barreca ai saluti, torneranno utili 2 innesti in fascia.
ljajic 2.0 —
Si difende di squadra, si attacca in undici. Il Toro comincer¨¤ l’azione offensiva dal centrale coinvolgendo otto-nove giocatori. A centrocampo, dove si esalteranno gli inserimenti delle mezze ali, si cerca un centrocampista centrale di buona tecnica (per dare il cambio a Rincon) e una mezzala mancina di fisico e sensibile al gol. Affascinante il progetto Ljajic: stima altissima per il serbo, si lavorer¨¤ per una versione 2.0 con compiti da mezzala. Senza trascurarne uno spostamento sulla trequarti nel 4-3-2-1 accanto a Iago o da punta bassa. E poi c’¨¨ l’attacco, ultimo non a caso, terminale del lavoro di squadra e gi¨¤ al completo. Il reparto offre abbondanza e qualit¨¤: la forza di Belotti (l’unico ?monouso?, pu¨° giocare solo da centravanti) e il multiuso di Niang, Iago, Edera, Berenguer (seconda punta o esterni) servono l’opzione 4-3-3. Allora, non resta che iniziare a sudare. Mazzarri non vede l’ora.
Mario Pagliara
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