Dopo cinque anni consecutivi di attivo, il Torino ha chiuso in rosso per 12,3 milioni l’ultimo bilancio licenziato al 31 dicembre 2018, sulla base dell’anno solare. Guarda caso di poco inferiore alla cifra (14 milioni) pagata dal presidente del Torino, Urbano Cairo, per acquistare Simone Zaza, il colpo di mercato pi¨´ costoso nelle sue quattordici stagioni granata. Ovviamente trattasi di una coincidenza, che per¨° ingloba un concetto ?politico? di fondo che spiega lo sbilanciamento economico della societ¨¤: il 2018 ¨¨ stato in passivo proprio a causa degli investimenti compiuti per portare a Torino calciatori in grado di garantire un miglioramento della squadra, continuare il processo di crescita e lottare per un posto in Europa. Obbiettivo centrato, a giudicare dall’andamento del campionato che a cinque giornate dal termine vede i granata impegnati nello sprint addirittura per la Champions. Torino-Milan di domenica sera pu¨° dire una parola importante al riguardo.
TORINO
Torino, niente scudetto di bilancio: -12,3 milioni e investimenti per l’Europa
Dopo 5 anni in attivo, il club granata archivia con un passivo l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018: incidono la conferma dei big, il mercato e il costo degli ingaggi
niente plusvalenze
¡ªIl rosso ¨¨ dovuto in larga parte al calo delle plusvalenze, come anticipa ?Calcio e Finanza?. Il valore della produzione ¨¨ di 93,8 milioni di euro con un decremento rispetto all’esercizio precedente di 52,6 milioni (nel 2017 euro 146,4 milioni, plusvalenze comprese) e include 15,3 milioni di plusvalenze derivanti dalla gestione calciatori (nel 2017 erano 71,2 milioni). Al netto delle plusvalenze il valore della produzione si incrementa di quasi il 8,2% (passando da 72,5 a 78,5 milioni) soprattutto per effetto dell’aumento dei ricavi da stadio (+20,1%: da 4,9 a 5,9 milioni), dei proventi per i diritti audiovisivi (+6,1%: da 50,9 a 54,1 milioni), dei proventi commerciali (+6,8%; da 8,3 a 8,8 milioni) e degli altri ricavi.
gli sforzi
¡ªInsieme con l’acquisizione di calciatori come Izzo e Meit¨¦ (dieci di milioni a testa la spesa), bisogna considerare i rinnovi dei contratti e gli aumenti di stipendio. Ecco quindi che i costi sono saliti da 92,1 a 108,8 milioni. In particolare a crescere sono stati gli ammortamenti dei calciatori (da 15,9 a 20,8 milioni) e i costi del personale (da 54,5 a 61,9 milioni), con le spese per salari, stipendi e premi riferiti a giocatori e staff della prima squadra passati da 47,5 a 54 milioni. E in pi¨´, sul rosso in bilancio, ?pesa? la scelta della societ¨¤ di trattenere quest’estate tutti i big della rosa, proprio per puntare dritto all’Europa. E dunque rinunciare a plusvalenze sul mercato.
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