“Wembley, 20 maggio 1992, finale di Coppa Campioni. Anche se non ¨¨ andata come speravamo, ¨¨ stata una meravigliosa cavalcata che ci ha portato a vincere Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa e Scudetto!”. Con un post su Facebook, il c.t. della Nazionale Roberto Mancini, ex fantasista della Sampdoria, ricorda la splendida cavalcata in Coppa Campioni, conclusasi con la finale persa contro il Barcellona. “Grazie in primis al nostro grande Presidente Paolo Mantovani, al d.s. Paolo Borea, al mister Vujadin Boskov, a tutti i tifosi della Sampdoria e a tutti gli italiani che tifarono per noi. Grazie davvero!”.
la ricorrenza
L'estasi e l'amarezza pi¨´ grande, 28 anni dopo Mancini ricorda la grande Samp: "Anni indimenticabili"
La squadra di Boskov perse la finale di Coppa Campioni del 1992 contro il Barcellona, ma quel gruppo ha segnato comunque un’epoca vincendo scudetto e Coppa delle Coppe
ANNI D’ORO
¡ªEra un periodo scintillante per il calcio italiano, reduce dal boom del Mondiale di Italia 90 e con tanti imprenditori di successo che investivano nel calcio, proprio come Paolo Mantovani, il presidente pi¨´ amato nella storia doriana. Quella allenata dal genio di Vujadin Boskov era anche una squadra piena di campioni, in grado di sovvertire le gerarchie della serie A e di portare Genova i vertici. Boskov era il collante, uno che viene ricordato spesso per le impareggiabili battute ma che in carriera aveva allenato pure il Real Madrid, per capirne lo spessore. In porta c’era il giovane Gianluca Pagliuca, al centro della difesa lo zar Pietro Vierchowod, a centrocampo i piedi buoni di Toninho Cerezo e Beppe Dossena, davanti la velocit¨¤ di Attilio Lombardo a destra. I gregari non erano da meno, come il biondo ucraino tuttofare Alexei Mikhailichenko e il jolly sloveno Srecko Katanec. Vialli e Mancini erano le stelle indiscusse. Fuori dal campo dominavano le cene in pizzeria e nei ristoranti vista mare, con scherzi, allegria, e belle donne a fare da contorno.
Gasport
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