L’ex d.s. torna a Siviglia e in conferenza stampa parla dell’esperienza giallorossa: “In Italia sono maturato, ma con la propriet¨¤ non eravamo pi¨´ in sintonia. Avrei dovuto informarmi di pi¨´ sul club”
L’ex d.s. della Roma Monchi, 50 anni,con il presidente James Pallotta, 61. Ansa
Prima emozionato, e poi bombardato di domande. Monchi ¨¨ tornato a Siviglia e ha parlato per 50 minuti. Se n’era andato poco meno di due anni fa dopo 17 stagioni da dirigente e una decina da portiere. Sembrava che da Roma fosse destinato a Londra, sponda Arsenal con l’amico Unai Emery, e invece il richiamo familiare ¨¨ stato irresistibile. Monchi torna a casa sua. Lo fa convinto del progetto, “altrimenti non sarei qui”, usa tanto le parole ambizione e crescita e lo fa con un contratto a tempo indeterminato e la certezza di poter riprendere da dove aveva lasciato, successi economici e sportivi, “ma aspirando a fare un salto ulteriore”.
grande apprendimento —
Tra le tante domande a tinta biancorossa ce ne sono alcune giallorosse. La Roma ricorre nella conferenza stampa e le parole di Monchi sono di elogio e ringraziamento: “Sono stato due anni in un club importante nel quale ho appreso tantissimo e sono cresciuto professionalmente. Ora sono qui per reinvestire quanto imparato fuori nel club al quale voglio bene. Due anni fa me ne sono andato perch¨¦ credevo che fosse il momento di andar via, perch¨¦ mi sentivo un po’ anchilosato, mi sembrava che fossi rimasto indietro e sentivo il bisogno di motivazioni esterne per continuare a crescere”.
un posto difficile —
“Diciassette anni in un qualsiasi posto di lavoro sono tanti, t’infili in una voragine e da l¨¬ credi che quello sia il centro del mondo. Cercavo altre inquietudini per continuare a crescere e la cosa mi ha spinto a uscire. Avevo bisogno di aria, di conoscere un altro pezzo di mondo. Un mondo diverso. E per questo ho cercato un posto difficile: avevo tante possibilit¨¤ e ho scelto il progetto che a mio avviso pi¨´ mi poteva aiutare a crescere, e ho avuto ragione: al di l¨¤ dei risultati a Roma sono sicuramente maturato a livello professionale”.
pressione romana —
“La pressione del ritorno? Ne sono cosciente, cos¨¬ come in questi giorni ho ascoltato tanta gente dirmi di non tornare qui, che le seconde volte non sono mai come le prime. Dico due cose: la prima ¨¨ che vengo da un posto che se ha qualcosa questa ¨¨ la pressione, l’ho maneggiata in questi due anni e penso di poter continuare a farlo. La seconda ¨¨ che il Padrino 2 era meglio del primo”.
errore da principiante —
Hanno chiesto a Monchi di fare un ritorno al futuro e guardare a quando accett¨° la Roma: “I due anni vissuti a Roma non li cambio. E anche se potessi tornare indietro sapendo come finiva firmerei lo stesso. Ho commesso un errore da principiante perch¨¦ era la prima volta che lasciavo Siviglia: avrei dovuto informarmi di pi¨´ e conoscere meglio il club nel quale andavo. Mi sono trovato di fronte a una situazione che non conoscevo e sono stato colto di sorpresa. Per¨° dei due anni a Roma non mi pento di nessuna decisione che ho preso. Mi sono serviti a crescere a livello personale e professionale e a conoscere un grande club al quale dopo il Siviglia vorr¨° sempre molto bene”.
strade diverse —
Gli ricordano la battuta sul Circo Massimo, e Monchi si difende: “Mi sembra assurdo e ingiusto usare quella che era una battuta con un tifoso trasformandola in una dichiarazione istituzionale, tutti sanno quando e come ¨¨ stata fatta”. E sulle ragioni dell’addio, sulle divergenze con Pallotta e Baldini: “Sono andato via prima della fine del contratto per una semplice ragione: in un momento puntuale ho capito che la propriet¨¤ aveva idee diverse dalle mie. Il presidente pensava che fosse meglio andare a destra mentre io ero convinto che fosse meglio andare a sinistra. Continuare cos¨¬, in queste condizioni, non mi sembrava giusto. Non ¨¨ importante pensare chi aveva ragione. Il presidente rappresenta la propriet¨¤ e io posso solo parlare bene di Pallotta e di tutti quelli che mi hanno portato l¨¬. Da parte mia non sentirete mai una parola contro la societ¨¤ e contro la Roma. Semplicemente, in un momento puntuale ho capito che eravamo su strade diverse e allora era meglio fermarsi”.
AMBIENTE PESANTE —
E cosa si porta via da Roma? “Tantissime cose. Per esempio l’esperienza di lavorare fuori da casa mia, in un ambiente molto pesante, esigente, caldo. Un ambiente che credo contribuisca a rendere pi¨´ professionale e attenta una persona. Continuo a dire e a pensare che la mia esperienza a Roma a livello professionale ¨¨ stata bellissima. Nel secondo anno, che comunque ancora non ¨¨ finito, ¨¨ vero che non abbiamo ottenuto risultati, ma il primo anno ¨¨ stato bellissimo. E comunque ripeto, al di l¨¤ dei risultati, l’esperienza di lavorare in una societ¨¤ tanto importante come la Roma mi ha fatto crescere tantissimo. La porter¨° sempre nel cuore”.
Filippo Maria Ricci
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