L’allenatore dei giallorossi ha parlato nel corso della conferenza stampa di vigilia della partita contro il Genoa: “Bisogna ritrovare lo spirito di squadra”
Eusebio Di Francesco, 49 anni. LaPresse
E ora non resta che vincere. Perch¨¦ la Roma non ha altre alternative e perch¨¦ la vittoria in casa giallorossa manca oramai dall’11 novembre scorso, pi¨´ di un mese fa, quando all’Olimpico i giallorossi superarono per 4-1 la Sampdoria. Tra quella sfida e quella di domani sera con il Genoa ci sono in mezzo due pareggi e tre sconfitte. “Con il Genoa dobbiamo vincere, deve essere un nuovo inizio, una ripartenza - dice Di Francesco alla vigilia - Adesso siamo tutti in discussione, nessuno ha il posto assicurato. Con il Genoa non giocheranno dei nomi ma una squadra”.
le scelte —
Ed allora domani sera ci potrebbero essere anche delle sorprese. A partire dall’esclusione di Schick fino alla possibile difesa a tre. “A me interessa soprattutto la Roma, a di l¨¤ di Patrik e dei nomi. Lui ha delle caratteristiche, ma anche delle difficolt¨¤. Di certo da lui ci aspettiamo tutti molto di pi¨´. La difesa a tre? Tutto ¨¨ possibile, ci abbiamo lavorato. Ma al di l¨¤ dell’aspetto tattico, l’importante ¨¨ ritrovare grande spirito di squadra. Senza determinate caratteristiche, tutto il resto va a morire”. E per l’occasione DiFra ritrover¨¤ De Rossi, anche solo per la panchina, e spera di utilizzare in corsa anche Perotti. “Daniele sar¨¤ convocato, ho il desiderio che stia con la squadra e lui ha il desiderio di stare con noi. Diego, invece, l’ho visto bene negli ultimi 2-3 giorni, dove sta ritrovando la sua caratteristica principali, il dribbling. Con il Genoa spero di utilizzarlo per un po’, in corsa”.
Nessuna fuga —
Anche perch¨¦ l’avversario non sar¨¤ comunque facile. “Davanti hanno due attaccanti che si integrano molto bene. Uno come Piatek d’area di rigore, l’altro - Kouame - che secondo me ha grandi prospettive. Dovremo stare molto attenti soprattutto a loro due. Ma i ragazzi hanno voglia di rivalsa, di dimostrare che sono diversi da quelli di Plzen”. E poi la distanza della propriet¨¤ e l’asse con Monchi: “Questa ¨¨ una societ¨¤ strutturata cos¨¬, ma non capisco perch¨¦ la lontananza di Pallotta venga fuori solo quando le cose vanno male e non quando vanno bene. Ma io i miei riferimenti in societ¨¤ li ho, in primis Monchi”. E la voglia, ovviamente, di lottare fino alla fine: “Io sono abituato a non scappare e ad affrontare i problemi. Il rispetto per la maglia viene prima di tutto, anche perch¨¦ io non sono solo l’allenatore della Roma ma anche DiFra, uno che qui qualcosa ha rappresentato. I ragazzi li sento vicini, a volte qualcuno prova a dare qualcosa ma magari non ci riesce. L’intelligenza ¨¨ capire e andare avanti, a volte ti delude anche una persona che ti star¨¤ accanto per sempre, ma magari perch¨¦ non riesce a darti quello che vorrebbe. Ma non ho mai detto che siamo in questa condizione per i giovani, ma solo che i giovani hanno dei tempi di maturazione, vanno aspettati. E non ¨¨ giusto responsabilizzarli troppo in momento come questo, anche se io domani lo far¨° perch¨¦ sono costretto e perch¨¦ in alcuni di loro ci credo davvero”.
Andrea Pugliese
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