?Ho un unico rimpianto, poter donare alla Roma una sola carriera?. In questa frase piena di sentimento c’¨¨ tutto il ?romanismo? e l’amore di Daniele De Rossi per la maglia che ¨¨ stata la sua seconda pelle. Varc¨° i cancelli di Trigoria che aveva appena 11 anni. La Roma ¨¨ stata per lui mamma, compagna e figlia nelle tappe della sua lunga carriera. Danielino, come lo chiamano i tifosi che lo hanno visto crescere, nei 18 anni da professionista ¨¨ stato prima giovane talento, poi grande giocatore, quindi leader, pezzo di Roma in Nazionale, capitan futuro: e sempre, in ogni momento, tifoso innamorato. Ieri la Roma, con una scelta impopolare, ha chiuso le porte alla carriera da giocatore e spalancato a De Rossi quelle della societ¨¤ nella vesti future che lui preferir¨¤: dirigente o tecnico. Daniele valuter¨¤ pi¨´ avanti, ora vuole continuare a giocare.
la pensiamo cos¨¬
La vena di Danielino e la sintesi da trovare tra ragione e cuore
Il vicedirettore Andrea Di Caro commenta l'addio di DDR alla "sua" maglia. "Il tifoso ha sopportato la bacheca semi vuota perch¨¦ poteva mostrare orgogliosamente i suoi giocatori simbolo"
Amore e fedelt¨¤
¡ªSi possono analizzare in modo razionale e magari anche comprendere le scelte di una ?azienda? che ha il diritto di impostare il futuro, ma c’¨¨ una distanza emotiva e di empatia tra la societ¨¤ e i suoi tifosi - evidenziata nella gestione degli addii di Totti e De Rossi - che la Roma non pu¨° sottovalutare e far¨¤ bene a risolvere. E’ molto complicato tenere insieme programmazione, conti in ordine, razionalit¨¤ manageriale e sentimento popolare, ma ¨¨ necessario riuscirci in una piazza come quella romana, intrisa di senso di appartenenza. Un ?romanismo? a volte esagerato, per molti provinciale, ma che ¨¨ stato spesso scudo e salvezza anche per la societ¨¤. Il tifoso della Roma ha sopportato la bacheca semi vuota perch¨¦ nel frattempo poteva mostrare orgogliosamente al mondo come trofei i suoi giocatori simbolo e le loro scelte di amore e fedelt¨¤ alla maglia. Nel calcio moderno senza pi¨´ bandiere i romanisti sventolavano Totti e De Rossi, romani e romanisti: Romolo e Remo allattati dalla Lupa. Totti per i tifosi ¨¨ stato la classe pura, il gol, la gioia, l’impossibile che diventava realt¨¤, il sorriso e le mille esultanze diverse condite da ironia e sberleffo. De Rossi invece ha rappresentato l’anima testaccina, la volont¨¤, la grinta, il cuore, il tifoso in campo con una sola esultanza replicata mille volte: la vena che si gonfiava dopo ogni gol suo o di un compagno.
La sfida
¡ªLe lancette del tempo non si fermano e la Roma in due anni ha salutato entrambi. De Rossi ieri ha mostrato i suoi marchi di fabbrica fuori campo: intelligenza, personalit¨¤, dignit¨¤, carattere e amore. E non ha lesinato messaggi duri: 1) Ha parlato di societ¨¤ divisa in pi¨´ anime ringraziando solo il Ceo Fienga e il ds Massara e sottolineato la distanza con il presidente Pallotta e il suo consulente Baldini; 2) Pensa che la Roma stia sbagliando ed ¨¨ rammaricato per non aver sentito nessuno del club durante la stagione; 3) Non affiancher¨¤ il Ceo Fienga perch¨¦ ritiene in questa situazione si possa incidere poco, citando Totti. Contro il Parma il 26 maggio nell’ultima all’Olimpico De Rossi ricever¨¤ l’attestato di amore che merita. I tifosi torneranno a piangere due anni dopo l’addio di Totti e si chiuder¨¤ definitivamente un’era. Nel salutare Daniele via social proprio Totti ha usato l’hashtag #torneremo grandi insieme. Sarebbe bello vedere presto insieme i due simboli affiancare - attivamente - i dirigenti e i manager mettendo nell’area tecnica competenze, intuizioni, esperienza. Studiando e crescendo in nuovi ruoli. Una sfida che vale la pena giocare, e vincere. Per il bene e il futuro loro e della Roma.
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