Gi¨¤ una volta, insultato via social da un ragazzino per il colore della pelle, Juan Jesus aveva deciso, con l’appoggio della Roma, di denunciare. Si ferm¨° quando il pap¨¤ del ragazzo, all’oscuro di tutto, si scus¨° e promise che sarebbe stato lui a punirlo “con una lezione che non dimenticher¨¤ mai”. Nel caso che ha fatto il giro del mondo, con la Roma che ha escluso a vita dallo stadio il tifoso - o presunto tale - che lo ha insultato con parole pesantissime a sfondo razzista, Juan Jesus ha scelto di non girarsi dall’altra parte. E a calciomercato.com spiega: “Lo faccio non solo per me, ma per tutti quelli che subiscono offese per il colore della pelle e devono chinare la testa. Non abbassatela. Tenetela alta, perch¨¦ l’unica razza che esiste ¨¨ quella umana. Siamo tutti fratelli. E se domani mi chiedessero di stare in prima fila in questa lotta ci andrei di certo e con orgoglio. Cos¨¬ come sarei pronto, per primo, a un gesto forte in caso di manifestazioni razziste durante una partita”.
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Juan Jesus non arretra: “Contro il razzismo sono pronto a fare un gesto forte”
Il difensore: “Ringrazio tutti quelli che mi hanno mandato messaggi di solidariet¨¤, dal premier Conte alla sindaca Raggi. Li giro a chi quotidianamente riceve insulti per il colore della pelle”
TUTTI UNITI
¡ªNon solo: il difensore brasiliano, che ha ricevuto migliaia di messaggi di solidariet¨¤, non si ¨¨ sentito solo in questa battaglia: “Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno mandato messaggi solidali. Dal Premier Conte, alla sindaca di Roma Virginia Raggi, a tutti coloro che hanno avuto un pensiero per me. Questa simpatia e gli attestati che ho ricevuto li giro a tutti quelli che subiscono insulti quotidianamente in ogni parte del mondo. Non siete soli - conclude Juan Jesus - siamo tutti uniti contro l’ignoranza e l’odio”.
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