De Rossi: "L'addio alla Roma devastante. Con Totti certe litigate..."

“Il mio vero ritiro ¨¨ stato il giorno dell’addio alla Roma. Ma non quello dell’Olimpico, la batosta l’ho presa a Trigoria”. ? la voce del cuore parla, quella di Daniele De Rossi. Che per la prima volta dal giorno del suo addio al calcio ¨¨ tornato a parlare (con una bella intervista a GQ). Un po’ di tutto e sempre con la solita profondit¨¤, ripercorrendo i passi chiave dei suoi ultimi giorni. In campo e fuori. Proprio mentre ha da poche ore concluso una vacanza in Finlandia con la moglie Sarah. Fino al Polo Nord, a vedere l’aurora boreale.

Lui e la Roma

“Quelli di Buenos Aires sono stati giorni tristi: il congedo, il trasloco, il pensiero di lasciare un Paese come l’Argentina dove mi sono trovato benissimo. Ma la vera batosta l’ho vissuta a Trigoria”. Gi¨¤, quando il Ceo Fienga l’ha chiamato per comunicargli la decisione del club di non rinnovargli il contratto. “Non ho mai avuto problemi con Pallotta, mi ¨¨ solo spiaciuto molto il fatto che abbiano deciso cos¨¬. E con serenit¨¤ ho detto che non condividevo. E quando sono uscito per l’ultima volta dalla mia camera, a Trigoria, mi ¨¨ sembrato di tremare. Devastante. L’Olimpico? No, l¨¬ era preparato. A Trigoria no”.

Lui e il Boca

E cos¨¬ c’¨¨ stata l’avventura in Argentina, al Boca Juniors, una squadra che lo aveva sempre affascinato. Per i colori, per l’atmosfera, per la Bombonera. “Un’esperienza che umanamente mi ha dato tantissimo. Mi portavo dentro da sempre la voglia di giocare in quello stadio l¨¬. Fuori da Roma il Boca era il mio club ideale e mi sono tolto lo sfizio. Alla Cina non ho mai pensato, avevo tante offerte in Italia, ma qui non volevo indossare un’altra maglia diversa da quella della Roma. Perch¨¦ ho smesso? Se sto bene posso ancora giocare nel Boca, nella Roma, in ogni squadra del mondo, perch¨¦ quello che ho perso in esplosivit¨¤ l’ho guadagnato in esperienza. Ma quando sto bene? Quasi mai. Gli infortuni mi hanno portato a pensare. Era diventato un tira e molla. L’urgenza di rientrare finiva con prolungare le assenze. E allora meglio dire basta”.

Lui e la famiglia

A Buenos Aires De Rossi era andato con tutta la famiglia: la moglie Sarah e i figli piccoli Olivia e Noah. Mancava per¨° la prima figlia, Gaia. Uno dei motivi per cui ha deciso di smettere. “Ha 14 anni, ¨¨ normale che abbia bisogno di avere il pap¨¤ vicino. Avessi avuto 25 anni e l’esigenza di guadagnare sarei rimasto a Buenos Aires e l’avrei fatta venire l¨¬ pi¨´ spesso. Ma di anni ne ho 36, il fisico ¨¨ logoro e di soldi ne ho abbastanza. Giusto tornare. Ovunque in futuro allener¨°, da Trieste a Trapani, sar¨¤ sempre a un’ora di volo da Roma, pronto a rispondere ad una chiamata di Gaia. Da Buenos Aires le ore di volo sono invece 14”.

Lui e la Nazionale

E tra le tanti ipotesi che si sono fatte sul suo futuro, c’¨¨ anche stata quella dell’ingresso nello staff tecnico di Roberto Mancini. Perch¨¦, gi¨¤, Daniele De Rossi vuole fare quello. Allenare, tanto che si ¨¨ gi¨¤ iscritto al Supercorso di Coverciano. “Il rapporto con Mancini ¨¨ eccellente. A lui fu difficile dire di no, quando mi voleva al Manchester City. Mi rester¨¤ per sempre la curiosit¨¤ di sapere come sarei andato in uno squadrone di Premier che ogni anno lotta per vincere tutto. Ma la botta di adrenalina di indossare la maglia della Roma non era replicabile altrove. E con Mancini fra i tanti discorsi che abbiamo fatto, c’era anche una porta socchiusa per l’azzurro”.

Lui e il futuro

E allora Daniele allener¨¤. Chiss¨¤ dove, anche se molti lo vorrebbero vedere subito con la Roma. “Nessuno del gruppo Friedkin mi ha contattato, ma non sono in attesa di un nuovo proprietario per tornare a Trigoria su un cavallo bianco. Al settore giovanile c’¨¨ mio pap¨¤, i rapporti con il club non li ho persi. Al termine del corso potrei allenare in terza serie come in Primavera, vedremo. Allenare la Roma? L’idea un po’ mi pesa ora, perch¨¦ ¨¨ un grande club, non puoi pretendere di guidarlo solo perch¨¦ ne sei stato un giocatore, per quanto amato. Devi prima dimostrare di saperlo fare, se perdi tre partite di fila la gente si dimentica che eri il suo Capitan Futuro e pretende, giustamente, i risultati. E poi l’ultima cosa che voglio ¨¨ creare problemi a Fonseca. Che ¨¨ bravo e che per me rester¨¤ a lungo”. E allora quando entrer¨¤ in campo da allenatore, gi¨¤ sa a chi si rifar¨¤. “Luis Enrique mi ha fatto capire che la figura dell’allenatore ¨¨ sempre e comunque quella pi¨´ importante in un gruppo. Antonio Conte mi ha invece conquistato all’Europeo del 2016: esigente come pochi, ma pronto a darsi al cento per cento ai suoi giocatori”.

Lui e Totti

E proprio mentre Totti annuncia le sue due nuove societ¨¤ di consulenza e scouting, De Rossi affronta la questione del loro rapporto. “Abbiamo giocato venti anni insieme, la nostra ¨¨ un’amicizia vera. Ci siamo abbracciati dopo i gol, ci siamo frequentati fuori dal campo, abbiamo avuto anche delle sonore litigate. ? anche capitato di non parlarci per un mese, pure l’anno scorso. Ma poi ¨¨ sempre finita a risate. Vita vera, non recitata”.