Il dirigente giallorosso chiede unit¨¤, ma anche realismo all'ambiente: "Dopo i risultati dell'anno scorso l'asticella si ¨¨ alzata, Monchi sul mercato ha cambiato tanto"
Francesco Totti, dirigente della Roma. Lapresse
Lo invocavano da settimane i tifosi, ¨¨ arrivato: Francesco Totti, a Roma Radio, insieme al suo amico Candela, parla del momento della Roma e difende a spada tratta Di Francesco. Chiedendo unit¨¤, ma anche realismo: “La gente deve saperlo: la Juve fa un altro campionato rispetto a noi, Inter, Milan, Napoli e Lazio. Questo per¨° non deve essere un alibi per la squadra, noi dobbiamo lottare per provare a vincere. Ma i bianconeri sono fuori concorso, le aspettative sono queste e la realt¨¤ anche”.
CON DIFRA —
In un momento in cui la piazza ¨¨ inferocita, per la cessione di Strootman e i 4 punti in tre partite, con Monchi e Di Francesco principali accusati, Totti difende tutti: “Nessuno si sarebbe aspettato questo inizio di stagione, anche se inizio dopo sole tre partite ¨¨ esagerato. In ogni caso – aggiunge – la realt¨¤ ¨¨ questa: per migliorarci dovremmo arrivare in finale di Champions e vincere il campionato, sappiamo quanto ¨¨ difficile, giochiamo dal secondo posto in poi. E quello dobbiamo ottenere, oltre a passare il turno in Champions. Dobbiamo essere uniti e lasciare le chiacchiere da bar fuori Trigoria. Di Francesco – spiega Totti -, ci metto la mano sul fuoco, ¨¨ uno dei migliori allenatori italiani, ha grande carattere, non si fa influenzare da nessuno, ha gi¨¤ dimostrato di essere da Roma. Qui la gente vuole vincere, ma neanche le altre vincono, siamo nello stesso scempio, a parte la Juve. Societ¨¤ e tifosi, tutti dobbiamo stare vicini all’allenatore, i tifosi sono calorosi e orgogliosi, senza di loro non andiamo da nessuna parte, insieme possiamo uscire insieme da questo tunnel, che per me poi non lo ¨¨. La squadra – conclude Totti – deve essere brava a seguire l’allenatore”.
I GIOVANI —
Bravi, secondo Totti, sono anche Schick e Kluivert che, dai ritiri di Repubblica Ceca e Olanda, hanno ammesso di voler giocare di pi¨´: “Ma ¨¨ normale – spiega Totti –, significa che vogliono dimostrare quanto valgono, che tengono a se stessi e alla Roma. Anche io a 18 anni volevo giocare sempre e avrei risposto nello stesso modo, non serve crearci un mondo intorno. Sono due ragazzi eccezionali, dal grande futuro, anzi: meno male che hanno voglia di giocare”. La sua, di voglia, sembra esserci ancora: “Dipendesse da me non rivedrei mai il mio addio, ma i miei figli lo guardano e ogni tanto mi fermo con loro – ammette Totti - . Comunque se capita mezzo campionato, io e Candela ci siamo…”.
MONCHI —
Ride, lo storico numero 10 della Roma, il vero punto di riferimento per la gente. Ma si fa serio quando si parla di Monchi: “Ha venduto grandi giocatori e ne ha presi altri, giovani e meno giovani. Siamo una squadra da secondo o quarto posto, ma di alto livello, con tanti nazionali, dire che ¨¨ un caprone o che ha fatto bene ora non serve, sono parole superflue. A fine anno si tirano le somme, adesso criticarlo non ha senso. Bisogna avere equilibrio, poi se perdi 10 partite di fila ok, ne parliamo, ma questi 4 punti ci potevano stare. Deve ancora iniziare tutta la stagione”. Totti chiude cos¨¬, lascia il microfono al suo amico Candela e va via. Con la speranza, di tutti a Trigoria, che le sue parole servano ai tifosi. Ancora una volta, anche se fuori dal campo, la Roma si aggrappa a lui.
Chiara Zucchelli
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