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Il fallo pi¨´ brutto di sempre, il figlio di Gimona: "Tutto vero, ma Pesaola gli aveva sputato in faccia"
Il fallo pi¨´ brutto d'Italia, quello che Aredio Gimona, mediano del Palermo commise ai danni del Petisso Pesaola, allora ala della Roma, il 26 febbraio 1950 al Flaminio. Un intervento che spezz¨° la gamba dell'argentino, raccontato in un articolo da Paolo Marcacci sul nostro sito in occasione del 75¡ã anniversario. Abbiamo ricevuto una lettera del figlio di Gimona, Fabrizio, che ha voluto aggiungere la versione dei fatti della famiglia.
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¡ª ?"Cara Gazzetta, sono il figlio di Aredio Gimona.?Non ¨¨ mia intenzione giustificare il calcione rifilato a Pesaola. Sono nato nel 1953 e quanto ho appreso in merito a questa vicenda deriva dai racconti che mi fece mio padre, vorrei solo fornire alcuni elementi a corredo della vostra narrativa che ¨¨ sostanzialmente corretta anche se incompleta. In mancanza di una direzione arbitrale capace di tenere in pugno la gara, la partita si trasform¨° da subito in rissa. Ma cosa successe di cos¨¬ grave da scatenare un gesto cos¨¬ violento? La risposta di mio padre completa la descrizione del fatto: al minuto 87 un pallone ¨¨ conteso da Pesaola e Gimona. Che arriva per primo sulla palla e la stoppa di petto portandola fuori dalla disponibilit¨¤ di Pesaola, che ¨¨ in ritardo ma affonda il tackle con la gamba alta e il piede a martello colpendo violentemente Gimona all¡¯altezza dello sterno. Gimona rimane a terra dolorante. L¡¯arbitro fa proseguire. Il gioco si sposta dal lato opposto del campo. Pesaola rimasto nella zona dove Gimona ¨¨ a terra, si avvicina all¡¯avversario e si piega verso di lui. Pesaola sputa in faccia a Gimona. E¡¯ la scintilla che fa esplodere Gimona, che si alza e, ripreso fiato, si avventa verso Pesaola che, impaurito, corre fuori dal campo per dirigersi a tutta velocit¨¤ verso la panchina della Roma. Gimona raggiunge Pesaola, fuori dal terreno di gioco, e lo colpisce con un calcione che lo manda a sbattere sulla rete della recinzione. La terna arbitrale non vede nulla, Gimona non viene ammonito n¨¦ tanto meno espulso e conclude la partita.?
la rappacificazione
¡ª ?Mio padre non mi ha mai parlato della frequentazione del presidente del Palermo, Principe Raimondo Lanza di Trabia, con l¡¯allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Non ¨¨ per¨° difficile credere che sia stato proprio De Gasperi a coinvolgere nella ¡°rappacificazione¡± tra Gimona e Pesaola l¡¯allora presidente della Roma Pier Carlo Restagno, il quale era tra l¡¯altro anche membro del Comitato Direttivo della Democrazia Cristiana e Segretario Amministrativo del partito. Fu organizzato un incontro tra Gimona e Pesaola presso l¡¯ospedale dove era ricoverato quest¡¯ultimo con la presenza dei presidenti di Roma e Palermo e di un folto gruppo di giornalisti e fotografi che avrebbero documentato la ¡°rappacificazione¡±.?La cosa fu molto sbrigativa e dopo le foto dei 2 giocatori che si stringevano la mano ed il perdono di Pesaola il Principe sentenzi¨° in siciliano stretto: ¡°Amuninni¡±. La messa in scena era terminata. L¡¯iniziale squalifica a vita di Gimona fu commutata prima in 2 anni di inibizione e successivamente ulteriormente ridotta ad una squalifica per 11 giornate di campionato. Gimona fu riabilitato e esord¨¬ in Nazionale nell¡¯incontro Italia-Svezia tenutosi a Firenze il 11 novembre 1951".
Gazzetta dello Sport
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