Il patron poteva averlo per 13 milioni ma esit¨° per i problemi finanziari
Cristiano Ronaldo, 33 anni. Getty
Lo sapevate che Cristiano Ronaldo, allora diciottenne, nell’estate del 2003 fu a un passo dal Parma? Sarebbero stati sufficienti 12,5 milioni di euro da versare nelle casse dello Sporting di Lisbona e forse, adesso, dovremmo raccontare un’altra storia. Invece and¨° diversamente e l’affare non si concluse, dopo che per un anno gli osservatori del club emiliano avevano seguito il campioncino portoghese e avevano compilato entusiastiche relazioni sulle sue qualit¨¤ tecniche e fisiche. Le ultime fasi di questa lunga telenovela si svolsero tra la seconda met¨¤ di luglio e la prima met¨¤ di agosto e qui il calciomercato arriv¨° a intrecciarsi con l’economia e con uno dei pi¨´ grandi crac finanziari dell’epoca moderna: quello della Parmalat. Tutto questo, per¨°, lo avremmo saputo qualche mese pi¨´ tardi, quando avremmo anche scoperto che per far quadrare i bilanci, negli uffici di Collecchio, usavano un metodo che nemmeno Tot¨° e Peppino in ?La Banda degli Onesti? avrebbero immaginato: con un colpo di bianchetto trasformavano i ?passivi? in meravigliosi ?attivi? da sbandierare agli operatori finanziari. Con buona pace dei risparmiatori che nelle azioni Parmalat continuavano a credere e a investire.
pressioniMentre la squadra agli ordini di Cesare Prandelli era in ritiro a Gubbio, e mentre l’agente Giovanni Branchini perfezionava il trasferimento di Mutu al Chelsea per 22,5 milioni di euro, a Parma si ragionava sulla possibilit¨¤ di prendere Ronaldo, e lo faceva pure il presidente Stefano Tanzi, figlio del grande capo, che non conosceva le intenzioni e i segreti del padre e intendeva reinvestire parte dei soldi incassati da Abramovich (diciamo almeno la met¨¤). Lo Sporting, il 25 luglio, chiese 12,5 milioni per il cartellino del portoghese. Il Parma rispose ufficialmente che era disposto a versarne 10, ma l’accordo si sarebbe trovato se non fosse intervenuto lo stop di Calisto Tanzi. Fu lui, infatti, a bloccare la trattativa. I soldi ricavati dalla cessione di Mutu dovevano entrare nella cassaforte della societ¨¤ per ripianare qualche ?buco? che presto si sarebbe trasformato in voragine. A ben poco servirono le pressioni dei dirigenti. E meno ancora contarono le parole di Prandelli il quale, in una sera di ritiro, ebbe l’occasione di ammirare il portoghese impegnato in un’amichevole trasmessa in tv tra Sporting e Manchester United per l’inaugurazione dello stadio Alvalade. ?Questo bisogna prenderlo subito - disse l’allenatore - Si vede che ¨¨ un fenomeno?. Era il 6 agosto 2003. Non lo ascoltarono.
segretezzaQuella notte cambi¨° la vita di Cristiano. Il ragazzino fece impazzire la difesa del Manchester e molti giocatori inglesi, gi¨¤ all’intervallo, andarono a parlare con Sir Alex Ferguson e, senza giri di parole, gli dissero: ?Quello bisogna prenderlo subito?. Sir Alex intavol¨° una trattativa-lampo. Massima segretezza per evitare che tutto sfumasse. Il Parma fece l’ultimo tentativo (nonostante il no di Tanzi senior) e sped¨¬ un fax allo Sporting l’8 agosto: la cifra era salita a 11 milioni, prendere o lasciare. Alla fine Ferguson la spunt¨° e il 13 agosto, alla presenza di Giovanni Branchini e Jorge Mendes, venne trovato l’accordo: allo Sporting andarono 15 milioni di euro e Ronaldo inizi¨° la sua nuova avventura. A Parma rimasero male. Ma fu molto peggio qualche mese dopo, verso la fine di dicembre del 2003, quando la Parmalat fece crac e Calisto Tanzi fin¨¬ in galera. Di fronte a un impero economico che si sfaldava sotto una valanga di debiti chi si ricordava pi¨´ di Cristiano Ronaldo e del suo mancato acquisto?
Andrea Schianchi
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