Un blitz, le parole giuste e una firma. Rapido, puntuale, anzi in anticipo, come ha fatto per una carriera intera. Le chiusure di Paolo Maldini in campo se le ricordano tutti, erano fulminee ed eleganti, lasciavano a bocca aperta per il tempismo e la classe. Il Maldini dirigente non ¨¨ molto diverso dal Maldini difensore. Il concetto ¨¨ semplice: c'¨¨ un giovane da prendere? Nessun problema: si stanzia un budget, si parla con il diretto interessato e lo si porta a Casa Milan. Senza troppi fronzoli, giri di parole o tattiche strane. Fu cos¨¬ l'anno scorso per Theo Hernandez: il Milan voleva il terzino francese, in uscita dal Real, e se con la dirigenza blanca andarono a colloquio Boban e Massara, col giocatore ci parl¨° l'ex capitano, volato di persona a Ibiza per convincerlo. Risultato? 20 milioni a Florentino Perez e Hernandez a titolo definitivo al Milan, squadra in cui ¨¨ diventato uno dei migliori terzini della Serie A. Il copione si ¨¨ ripetuto nei giorni scorsi: Tonali ha da tempo un accordo verbale con l'Inter, ma l'affare non ¨¨ mai andato in porto. Il Milan fiuta l'opportunit¨¤, Maldini dialoga con Cellino e quando capisce che si pu¨° fare telefona a Sandro, ora a casa in attesa dell'esito del tampone. Vuoi il passato da tifoso rossonero del classe 2000, vuoi il carisma di Paolo, la conclusione sembra la stessa dello scorso anno: Tonali al Milan, con buona pace delle altre pretendenti e dei cugini nerazzurri.
fattore paolo
Tonali dopo Theo: Maldini leader da dirigente come anni fa in difesa
Il direttore dell'area tecnica rossonera ¨¨ stato decisivo per convincere il centrocampista bresciano, cos¨¬ come lo fu l'anno scorso per Hernandez. E il suo futuro in Via Aldo Rossi non ¨¨ mai stato cos¨¬ sicuro
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¡ªL'importanza dell'ex capitano nella conclusione di questi affari ha una duplice importanza: da un lato, con tutti questi giovani portati in rossonero, il lavoro di Maldini garantisce al Milan una solida base tecnica per gli anni a venire. Dall'altro, garantisce allo stesso Maldini un futuro nella "sua" squadra, una cosa non cos¨¬ scontata in passato. L'organigramma dirigenziale rossonero, negli ultimi anni, ¨¨ stato tutt'altro che granitico: prima l'addio di Leonardo nel maggio 2019, dopo appena un anno dal suo ritorno (con lo stesso Maldini a subentrargli da direttore dell'area tecnica). Poi i dissidi tra Boban e Gazidis, che hanno portato al licenziamento del croato lo scorso marzo. La vittima successiva pareva essere proprio Maldini, soprattutto nel periodo in cui l'arrivo di Ralf Rangnick in rossonero era quasi sicuro e l'ex capitano lo aveva definito, senza molti giri di parole, "non da Milan". Le cose cambiano, per¨°, e nel calcio cambiano anche molto velocemente. Cos¨¬, alcune mosse di Paolo hanno convinto anche gli alti piani rossoneri: il cambio in corsa di Pioli-Giampaolo ¨¨ andato bene, l'arrivo e la conferma di Ibra anche. Ora, con Tonali da definire, Bakayoko da ufficializzare e Brahim Diaz non lontano, Maldini guida il mercato rossonero da protagonista. Esattamente come, anni fa, guidava la difesa da leader indiscusso.
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