milan
Milan, i soliti difetti. E ora la Coppa Italia per salvare la faccia
Sugli sviluppi di una rimessa laterale, come si dice nel burocratese calcistico, il Real Madrid perse una finale di Coppa Campioni, mamma della Champions League, nel 1981 e la don¨° al Liverpool, in gol con Alan Kennedy. Da una disattenzione imperdonabile su fallo laterale, pur nato con il dubbio, il Milan adesso lascia tante speranze di tornare in Champions, ma il precedente storico non pu¨° essere una consolazione, bens¨Ź unĄŻulteriore ammissione di colpa. E ora, mentre il Bologna prova a mettere paura a chi gli sta davanti, perch¨Ś pu¨° restare in corsa per il quarto posto, ai rossoneri oltre a contestazione e desolazione, resta ben poco.?
ora c'¨¨ solo la coppa italia
ĄŞ ?Sono dunque aggrappati allĄŻultimo trofeo loro rimasto, non per desiderio di valorizzare ancor pi¨´ il derby in semifinale, ma perch¨Ś la Coppa Italia sar¨¤ lĄŻunico traguardo possibile per chiudere la seconda parte di stagione senza altre delusioni, polemiche e sensazioni di fallimento. Il Milan che perde anche questo match tanto atteso, oltre a venir sorpassato dai rossobl¨´, resta ai margini della zona Europa e non ha nemmeno lĄŻasterisco della partita da recuperare come scusante/speranza per un rendimento sotto livello. La qualificazione alla prossima Champions ¨¨ lontana almeno otto lunghezze (quelle che distanziano Concei?ao dalla Juventus quarta), anche se mancano ancora dodici giornate, cio¨¨ trentasei punti.?
quota 70
ĄŞ ?Ma in questo periodo di calcoli e mancate promesse, si ¨¨ stabilito, sulle esperienze del passato, che sia quota settanta la vetta da raggiungere per la quarta piazza. Giusta o sbagliata che sia la proiezione, basata anche sulle ultime tre stagioni, al Milan mancano ventinove punti, quindi dovrebbe perderne soltanto sette fino alla chiusura del torneo, mentre finora ha accumulato sette sconfitte, come in tutto lo scorso campionato, e otto pareggi, tradotti in trentasette punti concessi agli avversari. Uscendo dalla foresta dellĄŻaritmetica di classifica, al Milan devono fare altri conti, cio¨¨ se il rapporto spesa-risultato sia stato soddisfacente. La risposta ¨¨ no, depurando le fiammate dei mesi scorsi dal pi¨´ marcato senso di desolazione attuale: la Supercoppa italiana in gennaio; i tre derby senza ko, anzi con due vittorie; il sacco del Bernabeu, che rielaborato anche adesso somiglia tanto ai miracoli da santuario, sono tutti souvenir di una felicit¨¤ troppo temporanea perch¨Ś ci si possa giustificare una stagione storta.?
tutti colpevoli
ĄŞ ?Il Milan di questi tempi combatte contro le sue ombre, non le prende mai, ovvio. Rafa Leao ¨¨ lĄŻemblema del Milan che fa esultare e disperare, che passa dalle baruffe alle riconciliazioni e di nuovo alle baruffe, che alza un trofeo, e poi d¨¤ lĄŻaddio ad altri traguardi. Che inizia lĄŻannata con un allenatore, Paulo Fonseca; lo cambia per Capodanno, ma poi nemmeno il suo sostituto, Sergio Concei?ao, assicura la continuit¨¤ di risultati, di armonia nello spogliatoio e di calma per programmare la prossima annata, in base ai traguardi di questa. Gli ultimi sei risultati dei rossoneri rispecchiano questa burrasca di sentimenti e di prestazioni: vittoria, sconfitta, vittoria, pareggio, sconfitta, sconfitta. Tutto e il contrario di tutto, in qualsiasi competizione, ma il bilancio non pu¨° essere accettabile perch¨Ś sono i ko a prevalere. E tutti sono colpevoli. La partita di ieri ¨¨ nervosa, vibrante pi¨´ nelle proteste che per il gioco, con botte vere o simulate, molta elettricit¨¤, spallate e corridoi che si aprono troppo.?Il Bologna ha la prima sconfitta del 2025 ancora sul gozzo, per quanto successo a Parma nellĄŻultimo turno. I dribbling di Dominguez mandano in affanno i rivali, come lĄŻassalto allĄŻarea con tanti uomini.?
troppo altalenante
ĄŞ ?Il Milan dei fab four non cĄŻ¨¨, al massimo ¨¨ il trio della speranza, dato che Christian Pulisic ¨¨ in panchina al via, mentre Leao, Santi Gimenez e Joao Felix zampettano lontani, davanti. Poi nella ripresa Concei?ao cambia lĄŻattacco, ma i problemi sono altri: mancanza di personalit¨¤ nel gestire il vantaggio, eccesso di frenesia nel voler ribattere alle volate del Bologna senza aver precisione nei passaggi decisivi. Troppo altalenante lĄŻumore del Milan, delle sue stelle o presunte tali, dei leader che non ci sono. E il Bologna mette a nudo una squadra instabile, in campo ieri e in tutta la stagione.
? RIPRODUZIONE RISERVATA