Sportiello, il vice affidabile: gioca, para e blinda la porta. "Uniti per il secondo posto"

Il portiere rossonero, chiamato a sostituire Maignan, non ha sfigurato: almeno 4 parate decisive, soprattutto nel secondo tempo

Marco Sportiello detesta tre cose: i petardi, i cani grossi e il tempo che passa. Quel qualcuno che ogni tanto gli sussurra all’orecchio che dopo i trent’anni la vita scorre più veloce di prima. Marco toccherà quota 32 tra due settimane, ma la prestazione da 7 con la Juve ha dimostrato che il tempo è diventato un alleato. Questione di esperienza, stavolta.

prestazione super

Pioli gli ha consegnato la titolarità a un pugno di minuti dal fischio d’inizio, lui si è infilato i guanti e ha corricchiato verso la porta, prendendo il posto di Maignan. Ne è uscito da migliore in campo tra le fila rossonere. Merito di almeno quattro parate decisive: la prima su Vlahovic, in tuffo sul palo più lontano, la seconda e la terza nel giro di una manciata di secondi su Kostic e Danilo. L’ultima, infine, su un colpo di testa di Milik. L’unica incertezza è arrivata nel finale, con un’uscita incerta per bloccare la sfera, ma Thiaw ha tolto il pallone dalla linea deviandolo col volto. A fine partita ha scostato i riflettori dribblando i complimenti: "Non ho fatto grandi interventi, e anche la punizione di Vlahovic non era così complicata”. Sportiello è questo. Un ragazzo umile, riservato, silenzioso, legato alla sua Sara da diversi anni e ancorato agli amici di Nese, il paesino dov’è nato: “Lunghe partite a pallone, grandi uscite la sera, la prima vacanza a 16 anni, in tenda, tutti insieme. La nostra infanzia è stata questa”.

lui e pioli

Sportiello ha giocato dall'inizio per la seconda volta nel giro di due settimane. Prima dell’Allianz c’è stato il Mapei, anche lì per un forfait dell’ultimo minuto di Maignan. Gara storta, però: tre gol incassati e un paio di incertezze. Stavolta non ha tradito Pioli, uno che Marco conosce fin dai tempi di Firenze. Nel 2017-18 ha fatto il titolare tra le fila della Viola, 37 presenze con 38 gol subiti, e i due hanno condiviso la tragedia Astori nel 2018. Marco è stato l’ultimo a vedere Davide nel ritiro di Udine, prima della gara contro i friulani. Avevano giocato alla Playstation per due ore, poi il portiere gli aveva scritto così: “Hai dimenticato le scarpe da me”. E Astori: “Grazie, le prendo domani”. L’ultimo messaggio. In estate si sono ritrovati dopo cinque anni, tant’è che Sportiello l’ha difeso: “Siamo con lui, concentrati su queste ultime partite. Le voci che girano non fanno bene all’ambiente. A febbraio ci hanno massacrati per alcuni risultati negativi, ma ne siamo usciti alla grande. Ora siamo uniti per il secondo posto”. L'ultimo appunto l'ha tenuto per il titolo: "Tutto questo casino c'è stato solo perché lo scudetto l'ha vinto l'Inter. Se l'avessero vinto Juve o Napoli non sarebbe successo nulla. Ed è la verità".

futuro

Sportiello rimarrà al Duomo come vice di Maignan almeno fino al 2027. Quest’anno si è fatto trovare pronto 5 volte tra campionato e coppe, ha incassato 5 reti e ottenuto tre clean sheet. Il più importante all’Allianz, in una partita dove ha costruito: 13 palle recuperate, 12 lanci positivi, tre parate salva-risultato a due settimane dal suo compleanno. Benedetto tempo, stavolta.