Il Milan non ci sta. Leonardo: "Partita da sospendere, si applichino le norme"
Il giorno dopo, le parole non dette fanno male quasi quanto quelle dette il giorno prima a San Siro. Le parole non dette dalle istituzioni del calcio e dello Stato per condannare in modo chiaro e definitivo la “vergogna” di Milan-Lazio, che non ¨¨ il gioco dei rossoneri, come ha commentato il vice-Premier Salvini, ma Kessie e Bakayoko insultati con cori razzisti, ululati e banane gonfiabili, senza che l’arbitro in campo ritenesse di dover intervenire. Per questo Leonardo, direttore generale dell’area tecnica-sportiva del Milan, ha voluto intervenire al di l¨¤ del comunicato ufficiale del club. Leonardo, da dove partiamo?
“Da due premesse. Prima: non parlo perch¨¦ abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il pi¨´ sereno possibile alla partita di Coppa Italia”.
Che potesse succedere qualcosa nella semifinale di Coppa Italia era nell’aria.
“Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico… E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilit¨¤ ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’¨¨ stata quella manifestazione a piazza Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione che potesse portare alla violenza”.E invece, prima, durante e dopo la partita, gli ultr¨¤ laziali hanno potuto rovesciare in campo insulti razzisti senza che l’arbitro Mazzoleni ritenesse necessario intervenire.
“Assurdo. C’erano almeno mille motivi per interrompere quella partita. Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al centro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di altri cori, sospendere definitivamente la partita. Invece nulla. Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzoleni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non sentire”.
Poteva intervenire anche il responsabile dell’ordine pubblico. Non ha avuto la sensazione che tutti tiravano a portare a termine la partita con meno danni possibile, data l’esasperazione generale. Meglio cori, che feriti dopo una partita sospesa?
“? la sensazione che viene quando non si applicano le norme. Ma a noi tutti avevano garantito che sarebbero intervenuti in caso di cori razzisti. Non era una situazione a sorpresa. Mazzoleni aveva gi¨¤ vissuto l’Inter-Napoli di Koulibaly. Eravamo tranquilli. Non eravamo noi a doverci muovere per chiedere la sospensione, anche perch¨¦ non volevamo che sembrasse un alibi per il risultato. Doveva decidere Mazzoleni. Penso per¨° che gli arbitri dovrebbero essere tutelati e aiutati di pi¨´ dalle istituzioni per non essere lasciati soli in momenti del genere”.
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