I lampi di Leao illuminano, ma se attorno a Rafa si spegne la luce, allora diventa dura. E al Milan che si ¨¨ inceppato con l’Udinese, un altro pari con una squadra che lotta per non retrocedere dopo quello di Salerno, mancano i gol degli attaccanti. Mancano quelli di Olivier Giroud, l’eroe del derby che per¨° in campionato gira a vuoto da tre partite di fila, e mancano quelli di Ante Rebic, provvidenziale all’Arechi sabato scorso ma deludente ieri sera. E l’assenza di Ibrahimovic, fermo ormai da oltre un mese per una infiammazione al tendine di Achille che lo tormenta dalla partita con la Juventus, comincia a pesare come i punti lasciati per strada dai diavoli. Prima di accomodarsi in tribuna a San Siro, Zlatan ha lanciato segnali incoraggianti in vista del possibile rientro: ieri mattina ha postato sui social le immagini di un allenamento personalizzato ma “vero”, corsa e lavoro con il pallone sul campo di Milanello dopo settimane di clausura in palestra. Marted¨¬ si torna al Meazza per il primo dei due derby di Coppa Italia e lo svedese non ci sar¨¤, ma i prossimi giorni andranno tenuti d’occhio in chiave campionato: domenica prossima, al Maradona, c’¨¨ un faccia a faccia da vertice con il Napoli al quale occorre presentarsi in tenuta da scudetto ed ¨¨ inutile sottolineare quanto la presenza di Ibrahimovic potrebbe cambiare volto all’attacco rossonero. A livello carismatico e ovviamente in area di rigore, visto l’andazzo degli ultimi tempi. “Zlatan sta un po’ meglio - ha detto Pioli -, ma fin quando non si allener¨¤ con la squadra non posso essere n¨¦ troppo fiducioso n¨¦ positivo. Vedremo nei prossimi giorni”.
l'allarme
Il fantasma di Ibra, Giroud a vuoto: Milan, c’¨¨ un problema in attacco
La verve del solito Leao non basta. Il francese gira a vuoto da tre gare e per Napoli Zlatan diventa decisivo
Inconsistenti
¡ªDa quelle parti ieri il Milan non ha trovato n¨¦ peso n¨¦ concretezza, perch¨¦ chi si ¨¨ mosso da terminale dell’attacco si ¨¨ rivelato clamorosamente inconsistente: le prime punte rossonere non hanno mai tirato. Da signore di San Siro – 10 gol su 10 tra Serie A e coppa segnati nello stadio milanese – a centravanti in versione “vorrei ma non posso”, Giroud ¨¨ inciampato nella seconda uscita di fila senza reti: contro la Samp, la perla di Leao e la solidit¨¤ della squadra nel gestire il risultato avevano regalato a Pioli il primo posto in solitaria; contro l’Udinese il guizzo del portoghese non ¨¨ bastato anche perch¨¦, gol o meno, il Giroud di ieri ¨¨ apparso macchinoso e in debito di ossigeno.
Ossigeno
¡ªPioli lo ha richiamato in panchina dopo poco pi¨´ di un’ora, e la sua espressione al momento del cambio tradiva un certo disappunto: dall’alto dei suoi 35 anni, Olivier sa benissimo che cosa pu¨° dare e sa anche che la prestazione contro i friulani non ¨¨ stata all’altezza dei suoi standard. Troppo lontano dalla porta e troppo leggero nei duelli aerei (appena due su cinque quelli vinti), non ha sfondato e non ha nemmeno fatto salire la squadra come sa fare: concedergli un po’ di riposo dopo sette partite di fila da titolare ¨¨ un’opzione che Pioli potrebbe valutare, ma non adesso, non in questo passaggio cruciale della stagione. Anche perch¨¦ l’alternativa non offre sufficienti garanzie: la rete salva-Diavolo dell’Arechi non ¨¨ bastata a ricaricare le batterie di Rebic, ieri molle e poco convinto anche in disimpegno (vedi il retropassaggio fuori misura per Hernandez che ha rischiato di spalancare le porte a una ripartenza dell’Udinese). Il croato, ancora lontano dalla migliore condizione, ha faticato a dialogare con Leao, come Giroud prima di lui. Un peccato capitale, visto questo Rafa.
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