L'allenatore rossonero alla vigilia della sfida al Napoli torna sul cambio di centravanti: "Il polacco ha grande fisico e grande voglia. Potr¨¤ darci una mano, il Pipita soffriva i titoli dei giornali"
Gennaro Gattuso, allenatore del Milan. LAPRESSE
Il ciclo ¨¨ di quelli tosti: due volte il Napoli fra campionato e Coppa Italia, poi la Roma all’Olimpico. Le prossime tre partite diranno molto sulle ambizioni rossonere, con un coefficiente di difficolt¨¤ che si impenna e mette Rino Gattuso davanti all’ennesimo bivio stagionale: in ballo ci sono le semifinali di Coppa Italia, presumibilmente con l’Inter, e quel trenino Champions a cui rimanere agganciati a tutti costi. Tutto questo inizier¨¤ domani sera con la prima sfida contro gli azzurri di Ancelotti, in un San siro dove sono attesi oltre 60.000 spettatori (aperto anche il terzo anello) e dove i tifosi potranno ammirare per la prima volta in casa Paquet¨¢ e Piatek. Sull’impiego dall’inizio del polacco non ci sono certezze, il tecnico rossonero decider¨¤ solo dopo la rifinitura di oggi, ma intanto lo descrive cos¨¬: “Sembra Robocop. Poche parole, voglio far gol, voglio spaccare tutto… Ha una grande fisicit¨¤, sa attaccare la profondit¨¤, ¨¨ arrivato con entusiasmo ed ¨¨ stato sorpreso di come l’hanno accolto. Ci pu¨° dare una grande mano. ? andato via un grandissimo campione, ma ¨¨ arrivato un ragazzo che vede la porta, ha voglia, e a forza fisica“. Parlare di Piatek equivale ovviamente a parlare anche di Higuain. Rino rispetto a Leonardo utilizza qualche concetto in pi¨´: “Lui rappresenta il passato, ha fatto la sua scelta, lo ringrazio personalmente perch¨¦ qualcosa mi ha lasciato. Poteva fare di pi¨´ e noi potevamo metterlo in condizioni migliori. Come mai ¨¨ entrato in crisi? Nei momenti difficili, quando non segnava, giornali e tv parlavano solo di lui, in quei casi c’¨¨ pressione. Questo aspetto un po’ lo ha sofferto. E anche l’ipotesi di non essere riscattato a giugno in caso di mancata Champions un po’ nella sua testa ha influito, ma d’altra parte erano cose previste dal contratto. Infine, il rigore e l’espulsione con la Juve di certo non gli hanno fatto bene”.
ANCELOTTI —
Per una storia finita troppo presto, e malamente, ce n’¨¨ un’altra andata avanti tanti anni e con grande soddisfazione. Il ritorno di Ancelotti a San Siro non pu¨° lasciare indifferente Gattuso: “Il modo di lavorare di Carlo non si pu¨° seguire, chi lo vuole imitare fa solo grandi danni. Per come gestisce lui gli spogliatoi, per come ha gestito me, vi dico che ¨¨ una dote che si ha dentro. L’essere credibile, il saper entrare nella testa dei giocatori ¨¨ qualcosa che non si pu¨° imitare. A tratti ci comportavamo da genitore e figlio, io lo ascoltavo e lui ascoltava me, a volte mi arrabbiavo perch¨¦ mi faceva giocare in posizioni che non mi piacevano, ma riusciva sempre a convincermi“. A proposito di posizioni, Rino spiega che il modulo di base non cambier¨¤ (quindi avanti col 4-3-3), ma che il sistema con due punte potr¨¤ continuare a essere utilizzato all’occorrenza. “In certe partite si potr¨¤ giocare cos¨¬, vediamo. Di certo, se ¨¨ arrivato Piatek vuol dire che a me piaceva come giocatore e c’¨¨ stato un dialogo con la societ¨¤. Cutrone si sente insidiato? Alla fine gioca chi sta meglio e chi si allena meglio. Comunque Patrick da 2-3 settimane a questa parte forse ha capito quello che gli sto dicendo, quella faccia storta di quando non gioca non l’ho pi¨´ vista e gli ho gi¨¤ fatto i complimenti in un paio di occasioni. Da quando abbiamo ripreso a gennaio l’ho visto cambiato“.
Marco Pasotto
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