Da Tatarusanu a Giroud, i 4 per cui Atletico-Milan ¨¨ molto pi¨´ di una partita
Atletico-Milan ¨¨ uno di quei match matrioska. Dietro la partita ce ne sono altre ancora pi¨´ piccole, ma importanti per chi li gioca. C'¨¨ chi vuole scrollarsi di dosso un errore, chi gioca per un rinnovo ancora in bilico, chi per dimostrare a tutti che la Champions ¨¨ casa sua. Partite nella partita. Ecco per chi conta di pi¨´.
Tatarusanu al riscatto
¡ªPer lui ¨¨ semplice capire quanto vale. Ai portieri gira cos¨¬: se giochi bene dieci partite hai fatto il tuo, nessuno ricorda, ma al primo errore vieni massacrato. E nessuno dimentica. Come Tatarusanu. Fino alla gara con la Fiorentina aveva sostituito alla grande Mike Maignan, ai box per l’infortunio al polso, ma il pasticcio con Gabbia ha cambiato tutto. Ora cerca riscatto, anche perch¨¦ dietro di lui spinge Mirante, preso in extremis per garantire a Ciprian un’alternativa affidabile, di livello, di esperienza. Fin qui ha giocato 8 partite, incassato 12 reti e mantenuto la porta inviolata una sola volta (Torino). Il rigore parato a Lautaro nel derby prima della sosta, per¨°, l’aveva eletto a re di giornata per una notte. Scettro strappato via dopo l’errore con la Viola. Ora vuole riprenderselo.
Romagnoli, tocca a te
¡ªGrande chance per il capitano. Manca Tomori? C’¨¨ lui. Centrale di livello col contratto in scadenza. La questione rinnovo ¨¨ nota, non ci sono passi avanti, anche se le parole di Raiola non hanno escluso il prolungamento: “Vuole e pu¨° restare”. Se ne riparler¨¤ tra un po’. Intanto il centrale di Anzio si concentra. Contro l’Atletico sostituir¨¤ l’inglese, vietato sbagliare. Pioli, a inizio stagione, aveva preteso almeno 3 centrali di livello per affrontare campionato e Champions senza rischi di restare scoperto. Kjaer, Tomori e Romagnoli sono la risposta. Quest’ultimo, fin qui, ha giocato 11 partite per 722 minuti, 8 di queste da titolare. Con la Viola ¨¨ rimasto in panca per tutta la gara, reduce dal problema fisico prima del derby. A Madrid si riprender¨¤ il suo posto. Ora conta solo il campo.
Bivio Kessie
¡ªLo dicono tutti ed ¨¨ anche vero: il Kessie di quest’anno ¨¨ tutt’altra cosa rispetto a quello della stagione scorsa. “Sembra suo fratello”, scrivono i tifosi, un po’ delusi dal rendimento dell’ivoriano (a gennaio impegnato in Coppa d’Africa tra l’altro, almeno un mese fuori). L’anno scorso ha trascinato il Milan in Champions con 13 gol (11 su rigore) e un’ottima gestione della mediana. In estate, da Tokyo, aveva mandato messaggi rassicuranti alla dirigenza: “Firmo quando torno”. Lo chiamano il “Presidente” perch¨¦ in mezzo comanda lui. Da luglio a oggi, per¨°, non c’¨¨ stato alcun passo avanti. Scenario noto: il Milan non vuole sforare i 4 milioni l’anno - Ibra ¨¨ l’unica eccezione - l’entourage ne chiede almeno 7 (se non di pi¨´). Fase di stallo. Contro la Fiorentina ¨¨ stato capitano per la prima volta. Un segno? Forse, anche se va detto che Franck era il calciatore pi¨´ “anziano” in campo. Quello in rosa da pi¨´ tempo. L’Atletico servir¨¤ a scacciare fantasmi?
Prova del 9
¡ªVice Ibra fino a un certo punto. Olivier ¨¨ campione d’Europa e del Mondo in carica. Nel 2018 ha alzato la coppa con la Francia, l’anno scorso ha trionfato in Champions con il Chelsea. Sei reti in 8 partite. Altra squadra, ma ¨¨ chiaro che a Pioli servono i gol “pesanti” del francese per andare avanti. Giroud ¨¨ uno di quelli che parla poco, piuttosto segna. In estate ha scelto la numero 9 perch¨¦ aveva sentito parlare della maledizione di Milanello. Chiunque sceglie quel numero alla fine se ne va: ¨¨ successo ad Andr¨¦ Silva, Matri, Luiz Adriano, Piatek, Higuain, Mandzukic e altri. Olivier non ¨¨ superstizioso, pensa solo a fare gol, e fin qui ne ha fatti 4 in 12 partite (685’ giocati). Tutti in campionato. Manca il guizzo in Champions, una coppa che conosce bene. L’anno scorso ha vinto lui.
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