verso il big match
Inter, Bruges, Real: quando Fonseca ha in serbo una mossa vincente
Accompagnare il Milan di Fonseca lungo questa stagione ¨¨ come imboccare una curva a gomito su una strada sconosciuta: non sai cosa ti ritroverai davanti. Per gli affezionati del Totocalcio: il Diavolo ¨¨ una squadra potenzialmente sempre da tripla. Indecifrabile, nel bene e nel male. Ci si pu¨° stropicciare gli occhi cos¨¬ come chiuderli per evitare di assistere a gallerie degli orrori. Ci sono state partite, soprattutto in chiave difensiva, a tratti imbarazzanti. Ma - di questo parliamo e di questo va dato atto a Fonseca - in cui il Milan ¨¨ stato davvero bello da vedere. Partite in cui l'allenatore ha trovato la chiave giusta, l'accorgimento corretto. Intuizioni con cui ha incartato il collega avversario. L'obiettivo ¨¨ riuscirci anche con Motta, ma intanto vediamo i precedenti.
derby
¡ª ?Quella sera a San Siro ¨¨ finita con modalit¨¤ che, di base, nessuno riteneva percorribili. Un risultato contro-logica, per gli osservatori esterni, ma probabilmente non per Fonseca, che ha studiato per bene Inzaghi e, soprattutto, ha studiato per bene i derby precedenti persi pi¨´ o meno nello stesso modo dal Diavolo di Pioli. Due, in particolare, le mosse del tecnico portoghese. La prima: mandare in blackout entrambe le mezzali nerazzurre, che in precedenza pi¨´ volte avevano smembrato la fase difensiva nerazzurra. E cos¨¬ Barella ¨¨ finito nella gabbia Theo-Leao-Reijnders, mentre Mkhitaryan si ¨¨ ritrovato murato da Emerson-Pulisic-Fofana. Sistema di gioco? In fase di non possesso un 4-2-4 all'apparenza spregiudicato, ma che grazie alla grande applicazione di tutti gli uomini ¨¨ diventato un blocco nel quale l'Inter ha trovato pochi sbocchi. La seconda mossa infatti ¨¨ stato il ricorso al doppio centravanti: dentro Morata e Abraham insieme, con lo spagnolo ad assistere il compagno qualche metro pi¨´ indietro, sulla trequarti, come piace fare a lui.
bruges
¡ª ?Avere in squadra uno come Pulisic offre a un allenatore ricchezza e intelligenza tattica. Perch¨¦ i piedi da soli non bastano, se non si capisce fino in fondo lo sviluppo del gioco e ci¨° che chiede il proprio tecnico. Christian ha tutto, e quindi ha dato modo a Fonseca di variare lo spartito in base alle esigenze, permettendogli di alternarlo in tre posizioni: esterno destro, trequartista centrale e, come ama ricordare spesso il portoghese, anche mezzala (pi¨´ nello sviluppo del gioco che da posizione virtuale a inizio gara). Capitan America in realt¨¤, anche partendo largo, ha sempre amato entrare dentro il campo e quindi il passaggio "nominale" al centro della trequarti avvenuto con l'Udinese e sublimato poi in Champions col Bruges - a gara in corso, dopo un avvio complessivo poco brillante col 4-3-3 - ¨¨ stato molto naturale. Nonch¨¦ proficuo. A Fonseca il merito di averlo innescato nel momento pi¨´ corretto.
real
¡ª ?Dopo l'Inter, per il Diavolo un'altra vittoria deluxe che porta indiscutibilmente la firma di Fonseca. Intanto perch¨¦, in termini generali, ha messo nelle condizioni mentali migliori possibili tutti i suoi giocatori e poi perch¨¦ ha chiuso il suo Milan con la cerniera lampo senza per questo rinunciare alla fase offensiva. Il Diavolo ¨¨ stato un monoblocco di cemento armato quando il Madrid spingeva, e una lama nel burro quando ripartiva. La mossa pi¨´ particolare e azzeccata? L'impiego di Musah, un riservista, dal primo minuto. Piazzandolo alto a destra e con compiti teoricamente molto disagevoli: occuparsi in prima battuta delle incursioni di Bellingham e dare una mano a Emerson Royal con Vinicius. Missione riuscita, l'intuizione di Fonseca ha regalato al Milan un momento di storia.
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