La dichiarazione di Tuil, rappresentante del fondo, nell'udienza di ieri. In mattinata ¨¨ attesa la sentenza del Tas: il Milan sapr¨¤ se potr¨¤ giocare in Europa League nella prossima stagione
Marco Fassone, amministratore delegato del Milan. Afp
I due tifosi rossoneri (un bimbo e un giovanotto con la sciarpa) che ieri hanno presidiato la zona in Avenue de Beaumont e tutti gli altri ovunque interessati al verdetto dovranno aspettare ancora. Ma intanto, in una giornata di attesa, il Milan incassa un impegno duraturo da parte di Elliott, il nuovo proprietario. E non ¨¨ poco. Quando la delegazione rossonera ¨¨ scesa dal primo piano dell’ala sinistra del piccolo chateau de Bethusy di Losanna il giudizio non era ancora stato emesso: sar¨¤ ufficiale solo nella mattinata di oggi, prevedibilmente dopo le undici. La rappresentanza del Milan risaliva dunque a bordo del suv scuro della Mercedes, in direzione Ginevra: un volo privato avrebbe poi accompagnato il gruppo all’aeroporto milanese di Malpensa. Giornata lunga nel castello: dalle 9.30 alle 19.10, in mezzo solo uno spuntino pomeridiano. Avvocati e testimoni si alternavano invece nella sala d’attesa sistemata a pian terreno: finestre aperte e tende bianche da cui, a fine giornata, filtrava (per il Milan) almeno la soddisfazione di essere stati attentamente ascoltati. Un altro spiffero rossonero suggeriva questa chiave di lettura: l’attesa della sentenza di Nyon era stata lunga per la necessit¨¤ di produrre motivazioni inattaccabili, quella di ieri deriverebbe invece dalla volont¨¤ della corte di esaminare al meglio ogni atto contenuto nella memoria milanista.
DIBATTIMENTO —
Alla squadra rossonera mancava appena una pedina per fare un undici titolare: la formazione era composta dall’a.d. Fassone, dalla responsabile finanziaria Valentina Montanari, dagli avvocati Roberto Cappelli e Andrea Aiello. Al team si erano aggiunte altre professionalit¨¤: l’avvocato Antonio Rigozzi, il manager Elliott Franck Tuil con un paio di legali del fondo (Charles Russel e Ian Lynam), e ancora Ben Van Rompuy e Denis Waelbrocek, nono e decimo componente della spedizione. Gli ultimi due, in qualit¨¤ di consulenti esterni, convocati per le loro competenze in ambito di diritto internazionale: sottrarre alla squadra quanto conquistato sul campo costituisce per la societ¨¤ una violazione del diritto stesso. Lo schieramento dell’Uefa era invece un tridente: due avvocati e Yves Wehrli, membro dell’Investigatory Chamber, la camera investigativa dell’Organo di controllo finanziario dei club. Gli interventi erano sistemati in una scaletta ordinata e poi rivista in corso d’opera: ognuno dei presenti aveva a disposizione mezz’ora per illustrare il proprio punto di vista e rispondere alle domande della controparte. Se la giornata si ¨¨ conclusa in ritardo (finestre della sede ormai sbarrate e dipendenti fuori da un pezzo) ¨¨ stato per via della lunghissima esposizione di Fassone, trattenuto davanti alla corte per poco meno di un paio d’ore.
PARTITA —
Tra i discorsi d’apertura e gli atti conclusivi si sono alternate le parti. Prima il Milan, con dichiarazione iniziale resa da Tuil sulla garanzia offerta da Elliott: "I nostri impegni, in genere, durano almeno tre anni", ¨¨ stata la frase destinata a dare un po’ pi¨´ di solidit¨¤ al presente e al futuro rossonero. Poi l’Uefa. In mezzo i legali hanno giocato la loro partita: quelli rossoneri avevano la camicia sudata dopo la prestazione con cui sentivano di aver ridotto il doppio svantaggio (due erano state le bocciature precedenti); quelli di Nyon l’aria di chi aveva ancora il pieno controllo della sfida. Il loro teste (Wehrli) ¨¨ stato il primo a lasciare la contesa, a met¨¤ pomeriggio: convinto evidentemente di aver gi¨¤ dato un contributo decisivo al match. Il Milan aveva difeso con argomentazioni note: il suo leader non ¨¨ pi¨´ Mr. Li ma Paul Singer, decisamente pi¨´ ricco e famoso. E per effetto della sostituzione non doveva pi¨´ preoccuparsi di finire in fuorigioco per debiti o rifinanziamento: poteva, finalmente, pensare a impostare il nuovo corso. Riversandosi in attacco aveva invece punto gli avversari sulla disparit¨¤ di trattamento: a parit¨¤ di deficit, Inter, City e Psg non erano state punite con altrettanta severit¨¤. L’Uefa aveva invece difeso i propri principi in materia di Financial Fair play e attaccato rimarcando la scarsa credibilit¨¤ del business plan rossonero. Oggi si conoscer¨¤ il risultato finale.
Alessandra Gozzini
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