A San Siro prima della partita col Genoa la celebrazione per l'anniversario: dal fondatore Kilpin all'ingresso delle due leggende nella Hall of Fame rossonera, brividi (non solo di freddo) e tanti vecchi amici. Lo striscione della curva: "Un Milan che non esiste pi¨´"
Sono venuti tutti i vecchi amici: Van Basten, Gullit e Rijkaard, il freddo e anche la nebbia, che una volta era di casa e ora si fa vedere poco. Poi Franco Baresi, Pirlo, Pippo Inzaghi, le leggende anni 80-90 Donadoni, Albertini, Virdis, Giovanni e Filippo Galli, Tassotti, Evani, il capitano Ambrosini, Pato, Abbiati, Montolivo, Simic, Brocchi, Oddo, Borriello, Jankulovski, anche qualche nome ¨C diciamo cos¨¬ ¨C di nicchia, vecchi compagni di classe quasi dimenticati come Martin Laursen. E poi i vecchi diavoli, presenti con lo spirito: il fondatore Kilpin con i baffi e la fiaschetta di whiskey appoggiata al palo, Piero Pirelli che costru¨¬ San Siro, il Paron Rocco che nella situazione difficile, se fosse Fonseca, ne direbbe una delle sue: ¡°Chi no xe omo, resti sul pulman¡±.?
CONTESTAZIONE A IBRA E CLUB
¡ª ?Il Milan ha festeggiato i 125 anni, che compir¨¤ domani, con una cerimonia a San Siro prima della partita col Genoa. Com¡¯¨¨ andata? Beh, benino. I campioni sono stati celebrati da San Siro, ma la curva ha esposto uno striscione critico Rendiamo onore ai nostri campioni, simbolo di un Milan che non esiste pi¨´!?Poi, nei tre secondi in cui ¨¨ stato inquadrato sul maxischermo, ha fischiato Zlatan Ibrahimovic, che un anno e mezzo fa qui veniva applaudito da tutti. Si sta cos¨¬, come coloro che son sospesi tra un passato troppo bello e un presente troppo poco ambizioso.?
MARCO E PIPPO
¡ª ?Inzaghi e Van Basten sono entrati nella Hall of Fame rossonera e hanno ritirato il premio dedicato, realizzato da Tiffany perch¨¦ il Milan resta chic, alla moda. Sono entrati in campo, un po¡¯ emozionati, con Van Basten che si toccava il labbro come in un gesto nervoso: camminava, guardava su in alto come quel giorno del 1995, mancavano solo la camicia rosa e il giubbotto di renna. Stessi brividi, solo un po¡¯ meno. Hanno salutato la curva e la curva ha cantato per loro, come una volta. ¡°Marcovanbasten, marcovanbasten¡±. ¡°Pippo Inzaghi segna per noi¡±. Si fa presto a sentirsi pi¨´ giovani.?
LE LEGGENDE
¡ª ?A quindici minuti dall¡¯inizio della partita, gi¨´ le luci, su la musica dei Meduza e su le emozioni. Dietro i cartelloni pubblicitari e a centrocampo si sono accesi i led rossi, la voce di Luca Ward ha guidato la narrazione, con un bambino che attraversava il campo palla in mano e passo dopo passo diventava grande: entrava in grandi cubi rossoneri e usciva adolescente, poi ragazzo, poi uomo. La trovata pi¨´ bella. Poi dentro le bandiere, dentro i trofei e soprattutto le leggende, annunciate dallo speaker Gegio Lanzoni. Il trio olandese ha portato la Champions (la Coppa dei Campioni, prego), Daniele Massaro la Supercoppa europea, Abbiati la coppa dello scudetto, Evani e Seedorf l¡¯Intercontinentale. Chicco Evani l¡¯ha vinta col suo piede sinistro, Seedorf¡ beh, Seedorf ¨¨ nobile per definizione: sotto l¡¯Intercontinentale, non scende.
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