Un passo indietro, in silenzio, lontano dai riflettori. Ivan Gazidis vive cos¨¬, parla poco, si fa vedere anche meno, ma tira le fila di ogni cosa. Garanzia di conti a posto e pochissimi eccessi. Elliott l’ha scelto per questo: far quadrare le finanze del Milan. Oggi compie 57 anni, di cui quasi tre come amministratore delegato rossonero. Sta combattendo una battaglia contro un carcinoma alla gola (curabile), ma da New York segue tutto a 360 gradi.
la ricorrenza
I 57 anni di Gazidis, a.d. silenzioso che ha saputo conquistare il mondo Milan
Arrivato fra lo scetticismo dei tifosi, ¨¨ stato abile a mettere in pratica la missione di Elliott rimettendo in marcia il Diavolo. Anche a livello commerciale. Anche oggi ¨¨ al lavoro da New York, dove ¨¨ in cura per un tumore
L’uomo dei conti
¡ªSudafricano di Johannesburg, milanese acquisito. Uno dei primi giorni in citt¨¤, dice lui, cammin¨° dai Navigli a San Siro perch¨¦ glielo disse il suo insegnante di italiano. “Devi trovare lo stadio”. E lo trov¨°. Anche se la camminata ¨¨ durata un po’, circa tre ore, ma per i rossoneri questo ¨¨ altro. “Mi sento a casa”. Gazidis ¨¨ arrivato al Milan quasi a sorpresa, accolto con lo scetticismo di chi avrebbe voluto un campione, un talento, un giovane da trenta milioni con cui sognare. Invece no. Elliott scelse Ivan, Ceo dell’Arsenal per nove anni con un altro tipo di qualit¨¤, quello di far crescere il fatturato del club: secondo il Deloitte Football Money League del 2018, infatti, i Gunners si sono piazzati al sesto posto davanti a Psg e Chelsea. Il fatturato dell’Arsenal pass¨° da 263 milioni a 487, con uno staff di 600 dipendenti. Lo stadio di propriet¨¤ e i diritti tv della Premier hanno inciso, certo, ma Gazidis ci ha messo del suo. “All’Arsenal mi sono focalizzato sul ‘fuori campo’ e lo sviluppo commerciale, al Milan c’¨¨ bisogno di una visione totale. ? un sogno, ma siamo sulla strada giusta”. Tracciata insieme al fondo Elliott.
Strada giusta
¡ªLa policy rossonera ¨¨ chiara e si basa su un concetto chiave: la valorizzazione. Del brand, dei giocatori, dei giovani, di ci¨° che si ha. Ed ¨¨ per questo che un anno fa, dopo il lockdown, il Milan ha deciso di continuare con Pioli in panchina, accantonando Rangnick. Del resto era difficile mettere da parte il “Normal One” per il tedesco dopo quei due mesi da imbattuto, da giugno ad agosto 2020. Inoltre, l’ex manager del Lipsia avrebbe rivoluzionato l’ambiente, portato con s¨¦ un nuovo staff, nuovi metodi, nuove idee, quindi ha vinto la continuit¨¤: avanti con Pioli, che infatti ha riportato il Milan in Champions. Questione di scelte, empatia, feeling, gestione dello spogliatoio. Stefano ha conquistato la piazza e i giocatori con la sua umilt¨¤, scacciando via il fantasma di Rangnick dai pensieri di Gazidis. In estate la societ¨¤ gli ha regalato una bella squadra: i riscatti di Tomori e Tonali, Diaz, Maignan tra i pali. E ancora Giroud, Florenzi, Bakayoko, Messias, Pellegri. Gli addii a zero di Donnarumma e Calhanoglu sono stati tamponati. Altro manifesto di una politica condivisa con Maldini e Massara: il Milan viene prima di tutto.
Cambio di prezzi
¡ªL’a.d. ¨¨ uno che ammette quando sbaglia. L’ultimo esempio ¨¨ recente. Il Milan pubblica i prezzi dei biglietti in vista della partita di Champions contro l’Atletico, il gran ritorno in casa nella coppa che conta dopo sette anni d’assenza. Tuttavia, i tifosi contestano i costi troppo alti, dove il pi¨´ economico ¨¨ il terzo anello a 70 euro. Gazidis ha sospeso la vendita: “Se facciamo scelte discutibili ¨¨ giusto ammetterlo”. Tradotto: prezzi dimezzati, come nel caso del secondo anello blu. Dai 119 euro iniziali ai 54 di ora (il pi¨´ economico costa 49, terzo anello blu). Manifesto di comprensione. Venire incontro ai tifosi ¨¨ la prima cosa.
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