Ancora lass¨´, restando agganciati con le unghie e con i denti all’ultimo treno per la Champions grazie a coloro che non ti aspetti. Ma anche a coloro che ti saresti atteso e invece fino a due partite fa si sono visti troppo poco. Le rose delle squadre di calcio sono dei pentoloni in ebollizione continua. Mutano aspetto, cambia la densit¨¤ del contenuto. E cos¨¬ capita, per esempio, che al Milan Higuain e Caldara vivano - per motivi diversi - una stagione da dimenticare. Avrebbero dovuto essere due colonne, ma uno si ¨¨ impantanato e intristito al punto da cambiare aria a gennaio e l’altro ha lottato tutto l’anno con i problemi fisici. E allora ci si ¨¨ rivolti all’usato sicuro. A Suso e Calhanoglu, le ali capaci di far spiccare il volo al Diavolo. Capaci, s¨¬, perch¨¦ glielo abbiamo gi¨¤ visto fare ed era oggettivamente complicato pensare che avrebbero trascorso un numero di partite cos¨¬ elevato durante la stagione senza lasciare traccia. Alla fine sono diventati due casi, perch¨¦ se a una squadra che gioca col 4-3-3 viene a mancare l’apporto degli esterni d’attacco, crolla tutta l’impalcatura.
Milan
Da Calhanoglu a Borini, Gattuso ha "nuove" armi per la Champions
Nelle ultime due partite il Milan ha vinto anche grazie a giocatori ritrovati come Suso e a seconde linee motivate come Abate
DIGIUNI
¡ªSuso, dopo un avvio di stagione molto promettente, ha pagato oltremodo una pubalgia che l’ha tormentato per pi¨´ di un mese, costringendolo a giocare a mezzo servizio ma soprattutto ad allenarsi male. Calhanoglu invece ha perso a lungo la serenit¨¤ per motivi familiari, per poi ritrovarla ma senza tornare a produrre quella qualit¨¤ che ha nelle corde. Nelle ultimi 180 minuti, finalmente due squilli. Suso ha rotto il pericoloso stallo in cui si stava incanalando la partita col Bologna con un gol pregiato - due uomini saltati, sinistro nell’angolino - e interrompendo un digiuno che durava da met¨¤ gennaio. Calhanoglu ¨¨ tornato protagonista a Firenze, anche in questo caso scardinando una partita infida. Il denominatore comune di queste due sfide era semplice: il Milan aveva obbligo di vittoria, e averle conquistate (anche) grazie a coloro magari potrebbe dare una prospettiva diversa anche in vista della prossima stagione.
REDIVIVI
¡ªSuso e Calha comunque non sono stati i soli a trainare la squadra delle ultime due uscite. C’¨¨ infatti un’altra categoria di giocatori che sono risultati molto utili ed ¨¨ quella delle seconde linee. Coloro che sono partiti quasi sempre dietro le quinte e ora, proprio ora che i punti pesano come macigni, hanno saputo rispondere presente. Questione soprattutto di mentalit¨¤. Parliamo di Borini e Abate, i faticatori del pallone, quelli che corrono e ci mettono il cuore. E a volte, come nel caso di Fabio, anche i gol. Quello al Bologna ha chiuso la sfida con gli emiliani e lui ¨¨ uscito grondante sangue sia in quell’occasione che a Firenze. La cartolina perfetta. Ignazio invece ha preso il posto di Calabria con la naturalezza che pu¨° avere soltanto il senatore di lungo corso. Amico, ovviamente, di Gattuso, non ha mai fatto mezza smorfia sul ruolo da riservista e all’occorrenza, in piena emergenza da infermeria-giudice sportivo, si ¨¨ piazzato pure centrale. Non lo aveva mai fatto ed ¨¨ andata pi¨´ che bene. Insomma: mancano i gol di Piatek e i suggerimenti di Paquet¨¤, ma nella corsa alla Champions Gattuso pu¨° contare su almeno quattro redivivi. Gli obiettivi si inseguono anche con chi non ti aspetti. O non ti aspettavi pi¨´.
Gasport
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