Il Milan vince, Cardinale e Ibra mostrano i muscoli: "E non finisce mica qui"

La Supercoppa alzata al cielo a Riad sabato sarà “ospite” a San Siro per Milan-Cagliari. Non aspettatevi però che il Milan sia sazio anche se ha già la certezza di non concludere la stagione a... zero tituli. Il patron Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic hanno chiarito il concetto con le loro parole. E sotto un certo aspetto, adesso per Maignan e compagni viene il difficile perché in questo 2024-25, dopo grandi successi contro l’Inter in campionato e il Real in Champions, il Diavolo ha steccato. La storia non dovrà ripetersi con i sardi e sotto questo aspetto Concei?ao è una garanzia. "Non è normale vedere il Milan al settimo-ottavo posto in campionato" ha sottolineato il tecnico lunedì in conferenza stampa, con il trofeo appena vinto accanto a sé. Lo ripeterà alla squadra da oggi, quando riprenderanno gli allenamenti, ma le parole di Cardinale e Ibra hanno già fatto... da antipasto.

champions in testa

Puntare allo scudetto è un’utopia, ma qualificarsi per la prossima Champions League, attraverso il quarto o il quinto posto (se l’Italia chiuderà prima o seconda nel ranking Uefa per nazioni) è un obbligo. Idem provare a portare a casa la Coppa Italia: sulla strada dei rossoneri ai quarti ci sono la Roma e, in un’eventuale semifinale, la vincente di Inter-Lazio. Cammino complicato, ma per arrivare a giocarsi il trofeo nella finale di Roma ci sono “solo” tre incontri. E poi c’è la Champions, non quella futura alla quale bisogna conquistare l’accesso, ma quella in corso di svolgimento: il Milan con due successi su Girona e Dinamo Zagabria sarebbe direttamente tra le prime otto e avrebbe un febbraio senza euro-spareggi. Dunque più tempo per allenarsi, recuperare e preparare la rimonta in Serie A. "La stagione sin qui è stata impegnativa - ha detto Cardinale ai suoi calciatori -, ma godetevi questo momento e con questa spinta tornate in Italia per rivendicare il posto che spetta al Milan ai vertici della Serie A. Congratulazioni per quello che avete fatto a Riad: vincere la Supercoppa in un derby è stato speciale, qualcosa di cui dovete essere profondamente orgogliosi. Vi abbraccio tutti e sono con voi in ogni momento". Il numero uno di RedBird resterà negli annali come il proprietario che ha centrato il titolo numero 50 nella storia rossonera. Il fatto di aver visto il match dagli Stati Uniti, in una delle sedi del fondo che gestisce, e di aver dovuto inviare il suo messaggio al gruppo tramite Ibrahimovic, non ha assolutamente annacquato la sua felicità. Spera che sia il primo di una serie di trofei, anche se sa che le difficoltà non mancheranno.

la carica di ibra

Anche Zlatan lunedì notte si è emozionato. Strano per un duro come lui? Diciamo che il primo trofeo da dirigente lo voleva con tutto se stesso. "Questo è il Milan, giochiamo per questi trofei. Chi vuole entrare nella storia del Milan, deve vincere queste coppe" ha urlato ai giocatori seduti nello spogliatoio prima di caricarli ulteriormente: "Abbiamo raggiunto uno dei nostri obiettivi. Cercavamo (con il cambio di allenatore, ndr) una reazione e questa è la nostra reazione". Indice puntato verso la coppa e applausi. Poi complimenti sparsi: "Li voglio fare al mister e al suo staff: in pochi giorni avete fatto un grande lavoro. E meno male che il mister aveva la febbre, sennò avrebbe spaccato più di un televisore... Complimenti ai giocatori: questa coppa l’avete vinta con sudore, sacrifici e voglia. Quando una squadra ha questa fame, è difficile batterla. A inizio campionato vi ho detto che tutto dipende da noi, è dentro la vostra testa. Oggi lo avete dimostrato. Ora torniamo in Italia e portiamo questa mentalità in Serie A. Recuperiamo punti per arrivare dove dobbiamo essere". Eccolo un altro riferimento, stavolta del braccio destro di Cardinale, alla Champions da conquistare e alla classifica del campionato da scalare. Perché la Supercoppa messa in bacheca è un bel traguardo, ma non entrare tra le migliori trentasei d’Europa la prossima stagione sarebbe un bagno di sangue a livello economico.

dediche

Tante le dediche sui social per il primo trofeo da parte dei giocatori. La più dolce? Scegliamo quella del team manager Alberto Marangon: "Chissà se è un segno del destino vincere la coppa la notte del tuo compleanno. Buon compleanno Davide (Astori, ndr)". Applausi.