Milan, con Ibra si sboccia. Da Diaz a Maldini jr., le stelline studiano
Il primo semestre del 2020 ha dato risultati eccellenti: gli studenti, gi¨¤ talentuosi perch¨¦ madre natura a suo tempo ¨¨ stata generosa, si sono applicati e hanno chiuso alla grande. Da Bennacer a Calhanoglu, passando per lo stesso Leao, ancora incostante ma gi¨¤ parecchio maturato rispetto ai primi mesi in Italia, tutti hanno assorbito i concetti sui quali ha martellato da gennaio a luglio il professor Ibrahimovic. Adesso tocca ai nuovi alunni, giovanissimi e affamati di Milan: gli impegni con le nazionali hanno facilitato le cose, corsi intensivi di zlatanizzazione per tutti.
URLA E RISULTATI
¡ªLa predisposizione di Ibra a migliorare i compagni attraverso consigli sul campo esisteva gi¨¤ ai tempi della prima avventura milanista – da Pato a Nocerino, in tanti sono passati sotto la sua ala anche in quel Milan vincente – ma lo Zlatan versione seconda, un 38enne che guida un gruppo dall’et¨¤ media tra le pi¨´ basse in Europa, si ¨¨ calato nella parte con grande dedizione. Da Maldini a Pioli, al Milan non fanno che ripetere quanto lo svedese sia importante (anche) dentro lo spogliatoio, e lui ricambia con un’attenzione speciale verso i baby talenti che popolano la rosa. A giugno si era divertito a postare sui social una foto che lo ritraeva palleggiare mentre i compagni osservavano: “Dio e i suoi studenti”. Ironie a parte, nel giovane Diavolo funziona davvero cos¨¬. E questo precampionato ha gi¨¤ fornito segnali interessanti. Con il Monza, ad esempio, Ibra si ¨¨ goduto i passi avanti di Daniel Maldini, che sotto i suoi occhi ha festeggiato il primo gol a San Siro e si ¨¨ mosso con disinvoltura alle sue spalle, sul lato sinistro del trio di trequartisti: da quella parte di solito danza Rebic, l’altro uomo gol della banda Pioli insieme a Ibra, e Maldini Jr lo ha rimpiazzato allo stesso modo. Quando si ¨¨ accomodato in panchina, Zlatan ha applaudito il gol di Pierre Kalulu, terzino destro che grazie a lui potr¨¤ crescere sotto l’aspetto della personalit¨¤, e quello di Lorenzo Colombo, unico vero centravanti in squadra oltre allo stesso Ibra: allenarsi all’ombra di un bomber da 500 gol in carriera ¨¨ un privilegio unico. “In campo Ibra parla sempre e ci aiuta – ha raccontato Daniel –, anche se urla ¨¨ grazie a lui che miglioriamo”. Ibra urla, s¨¬, ma le strigliate molto spesso sono un ottimo indicatore di gradimento verso i compagni: pi¨´ i decibel si alzano e pi¨´ il destinatario ¨¨ entrato nelle sue grazie. Lo sa Bennacer, quasi bersagliato nei primi mesi di convivenza e oggi uno dei suoi principali interlocutori tattici in partita.
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FEELING SPONTANEO
¡ªPerch¨¦ con Zlatan le regole di ingaggio sono chiare: quando il suo scanner percepisce la presenza di talento, si attiva la modalit¨¤ “tutor”. Facile pensare che succeder¨¤ con Brahim Diaz, che tra City e Real si ¨¨ allenato con tante stelle ma non ha mai avuto un solo fuoriclasse a disposizione dei pi¨´ giovani. “Ibra ¨¨ una leggenda del Milan, portare il 21 che aveva nella stagione passata mi caricher¨¤ di pressione, ma la difender¨° con passione”, ha spiegato il fantasista. Il pi¨´ avvantaggiato del gruppo, per¨°, ¨¨ il pi¨´ piccolo: Emil Roback, 17 anni, non ha nemmeno avuto bisogno di imparare l’italiano, con Zlatan parla in svedese perch¨¦ ¨¨ da l¨¬ che arrivano entrambi. Il prof lo ha incoronato su Instagram, definendolo “il futuro”. Lo studente rispetter¨¤ le attese?
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