Nella tradizione i nerazzurri erano concreti e potenti, i rossoneri cultori del bel gioco. Inzaghi e Concei?ao riscrivono la storia in finale a Riad
Quando Arrigo Sacchi racconta la storia del suo Milan, parte sempre dalla mission che gli affid¨° il presidente Silvio Berlusconi: "Divertire e vincere". E precisa: "Esattamente in questo ordine, prima divertire, poi vincere. Perch¨¦ la vittoria doveva essere diretta conseguenza del bel gioco e del merito". ? stato il primo comandamento inciso sulla tavola della legge, il principio fondante della gloriosa epopea che ha segnato l¡¯identit¨¤ storica del Milan moderno.?
divertimento rossonero
¡ª ?Arrigo ripeteva a Baresi: "Franco, ogni volta che lanci lungo, senza impostare la manovra, sappi che mi dai una coltellata al cuore". E a Gullit, che chiedeva il permesso di buttare la palla in area, Sacchi rispondeva: "No, perch¨¦ se poi segniamo, lo fate ancora e rinunciate a giocare". Tutto doveva passare categoricamente dal gioco, il filo rosso che unisce 11 individualit¨¤. Cos¨¬ ¨¨ nato il Milan, giardino del "bel giuoco", per dirla con il presidente. Una cultura rispettata anche dopo, fino a Pioli e Fonseca e che, in fondo, esisteva anche prima. Vero che Nereo Rocco, arrivato dal Padova di Blason e Scagnellato, aveva sacro rispetto dell¡¯arte difensiva, ma la prima Coppa dei Campioni la vinse con due gol di un brasiliano che aveva giocato con Pel¨¦ (Altafini) e la seconda con Rivera che mise la palla sulla fronte di Prati come se l¡¯avesse lanciata con le mani. Un filo brasiliano collega l¡¯Altafini di Wembley al Kak¨¤ di Manchester e la bellezza di Rivera a quella di Pirlo.?
forza nerazzurra
¡ª ?Un fil di ferro, pi¨´ solido, resistente, essenziale, collega invece l¡¯Inter di Alfredo Foni, che vinse con libero e catenaccio (anni 50), alla Grande Inter del Mago Herrera che fond¨° la sua epica su difesa e contropiede. Se Sua Emittenza aveva l¡¯esigenza di mandare in onda uno spettacolo attraente, il petroliere Moratti aveva una praticit¨¤ pi¨´ produttiva, badava all¡¯utile, cio¨¨ alla vittoria. Come per altro gli Agnelli, industriali, che hanno coniato il motto, stella polare alla Juve, prima di Thiago: "Vincere non ¨¨ la cosa pi¨´ importante, ¨¨ la sola cosa che conta". Non a caso, Massimo, figlio di Angelo, costru¨¬ una sua Grande Inter con un altro Mago, Jos¨¦ Mourinho, che non si vergognava a parcheggiare il pullman davanti alla porta.?
come cambia milano
¡ª ?Se la partita perfetta del Milan ¨¨ stata identificata nello spettacolare 3-0 al Manchester United del 2007, quella dell¡¯Inter ¨¨ considerata Chelsea-Inter 0-1 nell¡¯anno del Triplete: difesa inespugnabile e morso del mamba Eto¡¯o nel finale. L¡¯Inter del Trap 1988-89, che vendemmiava record, correva sui cingoli tedeschi di Matthaus e Brehme. Insomma, nel passato pi¨´ o meno recente, le due anime calcistiche di Milano si sono spartite valori e competenze: bellezza e qualit¨¤ tecnica per il Milan, praticit¨¤ e potenza per l¡¯Inter. Ma in questa vigilia araba di derby, si ¨¨ rovesciato tutto. ? arrivato Sergio Concei?ao a proclamare: "Il gioco dominante, per me, ¨¨ il risultato". Come un Allegri. Arrigo sar¨¤ sobbalzato sul divano. Il portoghese ha debuttato con coerenza: primo tempo senza gioco e senza tiri in porta, una ripresa di nervi e volont¨¤, vittoria su rigore e autogol, salvataggio di Gabbia sulla linea all¡¯ultimo respiro. Un prodigio di concretezza, pi¨´ tipico della tradizione nerazzurra. La bellezza, che era la specialit¨¤ della casa rossonera, ce l¡¯aveva messa l¡¯Inter la sera prima. Il secondo gol all¡¯Atalanta ¨¨ stato una poesia recitata in velocit¨¤: Barella, Mkhitaryan, Barella, Dimarco, Dumfries. Il campo ripercorso in un lampo, seguendo un filo rosso. Barella ¨¨ partito dalla sua area, da dove Sacchi non voleva che Baresi lanciasse lungo.?
prospettiva ribaltata
¡ª ?Arrigo, in passato, ¨¨ stato molto severo (troppo) con il gioco di Inzaghi, lo associava alla stirpe dei contropiedisti speculatori. Oggi non pu¨° pi¨´ dirlo. L¡¯Inter, grazie alla mediana pi¨´ forte d¡¯Europa, cerca il dominio del gioco, ¨¨ la squadra pi¨´ sacchiana del campionato, ¨¨ cresciuta in qualit¨¤ tecnica, segue la tavola della legge berlusconiana, vince passando dal merito e dalla bellezza. Domani a Riad va in scena il derby capovolto.
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