Pesano le incertezze societarie, di mercato ed europee, ma il tecnico rossonero ci sta mettendo la faccia, anche con i giocatori
Ma alla fine quante sono queste telefonate giornaliere? Quaranta come sostiene Mirabelli, o ?soltanto? cinque come ha detto l’altro giorno Fassone? Si fa per scherzare, ovviamente: il numero conta poco, ci¨° che conta sono i contenuti delle conversazioni fra Rino Gattuso e il suo direttore sportivo. Contenuti troppo spesso soffocati, cristallizzati prima ancora di prendere forza se ¨¨ vero, come racconta l’a.d., che allenatore e d.s. gi¨¤ da un mese gli hanno consegnato una lista con possibili partenti e potenziali entranti dove fino a questo momento si ¨¨ mosso pochissimo. Per cause – svizzere – di forza maggiore.
DUBBI —
Il problema ¨¨ che le lancette corrono, quest’anno il mercato chiuder¨¤ con un anticipo di quasi due settimane rispetto alle precedenti sessioni, ma soprattutto le vacanze stanno finendo. Quelle dei calciatori, s’intende. E quando i calciatori si avviano al rientro, per un allenatore sarebbe buona norma avere le idee chiare. Almeno a grandi linee. Per esempio un anno fa Fassone chiar¨¬ che avrebbe provato a mettere a disposizione di Montella il maggior numero di acquisti possibili in tempo per il raduno, e fu di parola. Stavolta, invece, i dubbi riguardano tutte le aree del club e l’allenatore sta vivendo una situazione poco invidiabile. Fra tre giorni a Milanello si presenteranno i primi calciatori (arriveranno in tre scaglioni fra sabato, domenica e luned¨¬) e i punti di domanda affollano il cielo sopra il centro sportivo rossonero: ballano, in ordine sparso, l’eventuale cessione societaria, il mercato e la partecipazione all’Europa League, appesa al Tas. Ci si attendeva che due di questi bivi basilari fossero, nel bene o nel male, chiariti prima che la squadra tornasse sul campo, ma cos¨¬ non ¨¨ stato. Si ¨¨ trascinato tutto settimana dopo settimana, fra un presidente che farebbe un figurone al club degli scacchi e una battaglia con la Uefa dai tempi infiniti. Situazioni che si portano ovviamente dietro il quasi totale immobilismo sul mercato.
SALDO —
Ecco, Gattuso sta per riaccogliere i suoi ragazzi in questa situazione, a met¨¤ fra programmazione e lecita apprensione. Sono queste le due parole chiave dell’ultimo mese e mezzo e la seconda si ¨¨ fatta strada sempre di pi¨´. Chi lo conosce lo descrive con il consueto approccio al lavoro: meticoloso, passionale, totalizzante. Ma anche piuttosto inquieto. Perch¨¦ la societ¨¤ gli chieder¨¤ nuovamente la qualificazione in Champions e il mercato potr¨¤ dare una mano relativa. Fassone l’altro giorno ha parlato di ?saldo zero? fra acquisti e cessioni, quindi se arriveranno quei tre acquisti inseriti nella lista dei desideri, bisogner¨¤ salutare qualcuno. E comunque, se Mr. Li sar¨¤ ancora al timone, dal portafoglio uscir¨¤ poca moneta. Un altro aspetto che agita i pensieri di Gattuso riguarda le eventuali ripercussioni di un’esclusione dall’Europa. Lungo il primo scorcio d’estate, Rino ha parlato personalmente con diversi giocatori per tranquillizzarli e disinnescare preventivamente eventuali mal di pancia. Si ¨¨ speso come sempre in prima persona, anche perch¨¦ da esperto combattente ha gi¨¤ annusato l’aria: al di l¨¤ delle dichiarazioni di rito, da quanto filtra pi¨´ di un rossonero si riserva di fare le proprie valutazioni in caso di estromissione dall’Europa.
PESO —
C’¨¨ poi un discorso di programmazione spicciola: sviluppo della preparazione, amichevoli, dettagli logistici che Rino ama curare maniacalmente e che per forza di cose non sono maneggiabili come vorrebbe. A chi gli sta vicino ha confidato il timore di metterci sempre e comunque la faccia, senza sapere la piega che prenderanno gli eventi. Come dice spesso, sente addosso tutte le responsabilit¨¤ e il peso di dover dare risposte importanti alla piazza. Perch¨¦ lui sa bene di essere il frontman di questo Milan. Ma, nella sua idea, metterci la faccia dovrebbe equivalere a percepire garanzie sufficienti per non farla sbattere a terra. Gattuso ¨¨ stufo di essere quello che non dorme mai e che lavora venticinque ore al giorno, cos¨¬ come gli d¨¤ fastidio la perenne etichetta ?tutto cuore e grinta?. Luoghi comuni che sta provando a levarsi di dosso, in attesa che ricominci una stagione dove lui chiede solo di lasciarlo lavorare. Ma dove per ora, pi¨´ che i palloni, a rotolare sul campo sono i punti interrogativi. Se il club riuscisse a risolverne qualcuno, Rino quella faccia ?brutta e con la barba? non avrebbe timore di sbatterla.
Marco Pasotto
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