Visita a sorpresa del proprietario rossonero per accelerare la pratica con Elliott e provare a scongiurare l’esclusione dall’Europa
Pi¨´ o meno nelle stesse ore in cui in Italia era atteso l’arrivo dell’ennesimo aumento di capitale, ¨¨ arrivato direttamente lui. In questi giorni Li Yonghong ¨¨ a Milano, atterrato a inizio settimana e segnalato in pi¨´ di una circostanza per le vie del centro. Al ristorante come nelle zone pi¨´ ¨¤ la page della citt¨¤. Ma si tratta solo di dettagli logistici: il presidente rossonero non ha volato oltre dieci ore per dedicarsi al quadrilatero della moda, bens¨¬ al Milan. In particolare al rifinanziamento relativo alla Rossoneri Sport Investment Luxembourg, ovvero la societ¨¤ di Mr. Li che controlla il Milan. In altre parole, la parte che fino a questo momento ¨¨ stata la pi¨´ complicata da rifinanziare.
ACCELERATA —
Di certo si ¨¨ trattato di un blitz riservato. Molto riservato. A fari spenti, spentissimi, non casualmente nei giorni dove il Milan si ritrova infilato in una sorta di congelatore da cui uscir¨¤ – nel bene o, pi¨´ facilmente, nel male – soltanto quando la Uefa avr¨¤ emesso la sentenza intorno a met¨¤ giugno. Probabilmente, vista la delicatezza del momento, ¨¨ proprio per questo che Mr. Li ha deciso di presentarsi a Milano personalmente. Senza pubblicit¨¤, senza che dal club trapelasse nulla, senza coinvolgere nessuno all’infuori di Marco Fassone perch¨¦ l’unico motivo della visita era la holding da cui dipende la vita del Milan. Senza nemmeno passare da Casa Milan, in modo da non dare nell’occhio. L’obiettivo dunque ¨¨ piuttosto evidente: provare a fare qualche passo avanti sul rifinanziamento del debito che il club rossonero ha contratto con Elliott, con particolare riferimento alla parte relativa al proprietario. Ovvero 180 milioni (mentre il debito con il Milan ¨¨ di 123), interessi esclusi, che dovranno essere restituiti al fondo di Paul Singer entro met¨¤ ottobre. Ecco, Mr. Li sta tentando un’accelerata in vista dell’ultimo round con la Uefa, nella speranza che qualche novit¨¤ sul rifinanziamento possa indurre a pi¨´ miti consigli la Camera giudicante di Nyon. Lo scopo ¨¨ evitare quantomeno l’esclusione dalle coppe.
AIUTO —
Da quel poco che filtra sarebbe stato fatto qualche passo avanti, ma ovviamente a trapelare ¨¨ soprattutto cautela. Di certo Li Yonghong lungo la settimana ha avuto una lunga serie di incontri in cui ha deciso di spendersi in prima persona. E’ infatti la prima volta che il presidente si occupa di affari legati al club a Milano, fin qui visitata soltanto in occasione di alcune partite (mentre nei mesi scorsi era stato avvistato a Londra). C’¨¨ anche da dire che nelle ultime settimane l’aria per lui si era fatta particolarmente pesante. A partire dai consueti dubbi sulla sostenibilit¨¤ finanziaria del club, passando dai punti di domanda sugli aumenti di capitale (che alla fine sono sempre arrivati) e sul ruolo di Elliott. Un creditore particolare, che dovr¨¤ rientrare del prestito elargito a Mr. Li e nello stesso tempo ha offerto ulteriore aiuto economico in caso di esigenze.
(S)FIDUCIA —
E’ cosa nota che Elliott subentrerebbe alla propriet¨¤ cinese se Mr. Li non riuscisse a completare tutti gli aumenti di capitale (entro fine giugno deve arrivare ancora una tranche da circa 30 milioni), ma la discesa in campo in prima persona dimostra che il presidente, almeno per il momento, non ha alcuna intenzione di abdicare. Di certo si ¨¨ reso conto che il tempo stava iniziando a stringere (Fassone aveva chiarito un mese fa che sul tavolo di Yonghong sarebbero arrivate almeno tre proposte di rifinanziamento), che la fiducia nei suoi confronti stava toccando i minimi storici – ¨¨ di pochi giorni fa la lettera aperta dei piccoli azionisti: ?Presidente, tempo scaduto? – e che quindi occorreva dare un segnale forte agli investitori e ovviamente alla Uefa.
SENTENZA —
Difficile ipotizzare se i tentativi di Mr. Li andranno a buon fine con la Camera giudicante di Nyon. In molti considerano l’esclusione dalle coppe una sentenza praticamente gi¨¤ scritta, cos¨¬ come in molti avrebbero gradito vedere il presidente intervenire personalmente in modo cos¨¬ diretto senza aspettare l’ultimo momento, ma di certo vale la pena provarci. Una settimana milanese per provare a soffiar via le nuvole: nell’arco di pochi giorni si capir¨¤ se la missione ¨¨ andata a buon fine.
Marco Pasotto
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