Robinho show: "Notti brave a Manchester, Beckham, Ibra e quella sfida di ju-jitsu con Gattuso"
Da poco pi¨´ di un anno Robinho ¨¨ al Ba?ak?ehir di Istanbul, nello scorso autunno avversario della Roma in Europa League. Ma in quasi venti anni di carriera tra Brasile, Real Madrid, Manchester City, Milan e non solo, il 36enne attaccante verde oro ha visto cose che noi umani... E qualcuna ne ha raccontata a Marca, in una gustosa intervista in cui ha ripercorso la propria carriera.
In rossonero
¡ªArrivato al Milan nell'estate 2010, in quattro stagioni (32 gol in 144 presenze) Robinho ha fatto in tempo a intercettare l'ultima et¨¤ d'oro rossonera, non solo per i successi (scudetto e supercoppa 2011) ma anche per i compagni con cui ha giocato. Su tutti Zlatan Ibrahimovic: "Zlatan diceva che aveva convinto il Milan a firmarmi: 'Sei qui grazie a me'. ? arrogante? S¨¬, ma in senso buono. ? solo fiducia, e fiducia nel proprio talento. Per me ¨¨ tutto ci¨° che un attaccante dovrebbe essere: uno showman e un vincente". E poi ricorda quella volta che... "in allenamento Ibra ha sfidato Gattuso a un combattimento di jiu-jitsu. Abbiamo visto quel feroce difensore praticare arti marziali contro Zlatan, che ¨¨ una cintura nera. Chi ha vinto? Zlatan vince sempre".
Le origini
¡ªA "scoprire" Robinho e a portarlo al Santos da bambino era stato niente meno che Pel¨¦... un bel peso. "So che alcune persone si aspettavano che vincessi il Pallone d'Oro. Quando Pel¨¦ parla di te, la gente ascolta. Hanno fatto questi confronti ma non esiste un nuovo Pel¨¦, n¨¦ ora n¨¦ mai", dice Robinho, che nel 2005 prefer¨¬ il Real Madrid al Barcellona per lo sbarco in Europa: "Quando venne il Madrid, vidi che avevano un folto gruppo di brasiliani in organico e l'allenatore era Vanderlei Lussemburgo. Perch¨¦ andare a Barcellona?". Una valutazione, l'affiatamento coi brasiliano, condivisa con... insospettabili. "Beckham stava sempre con i brasiliani. Faceva parte del nostro gruppo. Gli spagnoli erano gelosi perch¨¦ parlava pi¨´ portoghese che spagnolo, cos¨¬ ha finito per passare pi¨´ tempo con noi".
Via da Madrid
¡ª"Mi piacerebbe molto rivedere Florentino P¨¦rez, dargli un abbraccio e ringraziarlo per tutte le cose buone che ha fatto per me. Per tutto l'amore che mi ha dato", dice Robinho, non senza rimpianti per come ¨¨ finita a Madrid: "Il mio obiettivo era quello di andare al Chelsea. Ma il Real Madrid ¨¨ finito male con loro. A loro non piaceva il Chelsea che vendesse magliette con il mio nome sopra prima che l'accordo fosse concluso. Non mi pento di aver lasciato Madrid. Ma mi dispiace di aver sbagliato con loro quando me ne sono andato. Madrid ¨¨ stato il club che mi ha aperto le porte e mi ha offerto l'opportunit¨¤ di conquistare l'Europa. Mi mancava la maturit¨¤ e la capacit¨¤ di fermarmi, pensare con una mente chiara e considerare le conseguenze prima di prendere decisioni. Solo l'et¨¤ e l'esperienza possono darti questo".
A Manchester
¡ªDopo aver vinto due volte la Liga nei tre anni a Madrid, Robinho non ¨¨ riuscito a confermarsi nel biennio al Manchester City: "Sono stato campione in tutte le squadre in cui ho giocato tranne City. Se rimpiango qualcosa che non abbia dato al City ¨¨ un titolo: ¨¨ l'unica cosa che mi rende un po' triste". Meno triste fuori dal campo... "Mi piaceva Manchester, il club, i ristoranti... ma non dimentichiamoci delle discoteche. Mi piaceva divertirmi. Ma gli inglesi uscivano pi¨´ dei brasiliani! Joe Hart era sempre fuori, Micah Richards e Shaun Wright-Phillips lo stesso. Ma quando uscivamo i brasiliani ci prendevano sempre". Il rapporto con la propriet¨¤? "Ho parlato un paio di volte con il proprietario, lo sceicco Mansour. Mi ha detto che avrebbe provato in tutti i modi a firmare Kaka e Messi". Loro non sono arrivati, i primi successi s¨¬, dalla FA Cup del 2011 in poi. Ma Robinho, altro giro altra corsa, era gi¨¤ altrove: allora al Milan, poi Guangzhou, Atletico Mineiro, Sivasspor e ora Ba?ak?ehir. Sempre godendosi il viaggio.
Gasport
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