I rossoneri volano e guardano l’Inter dall’alto, ma Rino ¨¨ disturbato dalle cose che non funzionano: gioco involuto, troppi errori tecnici e alcuni giocatori fuori fase
Rino Gattuso, 41 anni, allena il Milan da novembre del 2017. LaPresse
Conoscendolo, probabilmente avrebbe trovato mille se e mille ma anche se tutto fosse stato perfetto. Rino Gattuso ¨¨ fatto cos¨¬: non si accontenta mai, e questa ¨¨ sempre stata la sua forza. Figuriamoci se, come in questo caso, ha tutte le ragioni del mondo nel farlo. Perch¨¦ ¨¨ inutile girarci intorno: la classifica non ride soltanto, ma sghignazza dall’alto di un terzo posto che solo qualche settimana fa sembrava un’utopia; per¨° ¨¨ destinata a durare poco se il Milan ripeter¨¤ prove come quella col Sassuolo. Rino lo sa bene e ha subito lanciato l’allarme ai naviganti, ovvero ai suoi giocatori: cos¨¬ non funziona, stavolta - e non solo stavolta - ¨¨ andata bene ma non si pu¨° sempre confidare nella buona disposizione d’animo degli dei del pallone. I tre aspetti che affliggono il tecnico rossonero sono essenzialmente tre.
vecchi vizi —
Empoli, Lazio in Coppa Italia e Sassuolo hanno fatto registrare evidenti passi indietro sotto il profilo del gioco. La grande nota lieta ¨¨ che la difesa ha retto, ma per fare punti occorre creare e produrre. E sotto questo aspetto c’¨¨ un’evidente involuzione, da correggere in tempo utile prima del derby. Ci sono due settimane a disposizione. Essenzialmente il Milan ha ripreso un vecchio vizio: quello dei lanci lunghi, che inevitabilmente si perdono nelle difese avversarie. Perch¨¦? Perch¨¦ Gattuso comanda di iniziare a giocare dalla difesa, ma spesso i difensori non hanno le mezzali che vengono a prendere palla e si propongono. E se Bakayoko ¨¨ coperto o marcato, l’unica soluzione ¨¨ alzare il pallone, spedirlo verso una maglia rossonera avanzata e sperare che venga addomesticato. Anche le catene laterali non lavorano come un po’ di tempo fa: sovrapposizioni e triangolazioni fra terzini, mezzali ed esterni d’attacco sono diminuite. Il risultato ¨¨ sotto gli occhi di tutti: al centravanti arrivano poche palle davvero giocabili.
SBAGLI —
Gattuso ha puntato il dito su errori tecnici che prima non venivano commessi. E qui si entra - anche - nell’ambito dei singoli. Il primo nome che viene in mente ¨¨ quello di Calhanoglu, in questa stagione decisamente pi¨´ abile in fase di non possesso rispetto a quella di costruzione. Un paradosso. La partita col Sassuolo ¨¨ stata un esempio: tanti gli appoggi sbagliati, a volte anche semplici, hanno permesso agli emiliani di ripartire e costretto i rossoneri a un grande dispendio di energie nei recuperi. Anche Bakayoko ha un po’ diminuito gli standard di dicembre e gennaio. Ha preso molta sicurezza, e questo ¨¨ un bene, ma a volte ¨¨ portato a strafare e a rallentare l’azione invece di cucire difesa e attacco.
BRILLANTEZZA —
Rino, a domanda specifica, ha detto no su tutta la linea a proposito di una presunta stanchezza. Per lui non ¨¨ un problema atletico, eppure qualche sospetto viene nel guardare alcuni giocatori. Bakayoko, appunto, ¨¨ uno di questi, anche perch¨¦ da quando ha preso il posto di Biglia (fine ottobre), in ventuno partite ha saltato soltanto 148 minuti. Anche Paquet¨¤ appare meno brillante e lungo le partite d¨¤ la classica sensazione di chi inizia a cento all’ora e poi si spegne gradualmente perch¨¦ le forze vengono a mancare. Per lui con il Sassuolo ¨¨ stata l’undicesima di fila da titolare, in un contesto tutto nuovo. Ci sta. Suso invece vive un problema che ha basi diverse, ma si ripercuote a livello fisico: quell’inizio di pubalgia che l’ha afflitto per qualche settimana ha lasciato strascichi pesanti non tanto in termini di dolore (Gattuso tra l’altro ha detto espressamente che non sente pi¨´ male da tempo), ma di allenamenti persi o comunque svolti per forza di cose senza la necessaria intensit¨¤. Il risultato ¨¨ un giocatore “senza gamba”, che non riesce pi¨´ a saltare l’uomo e deve affidarsi alla raffinatezza del suo sinistro per trovare la giocata. Una condizione limitante.Questi sono alcuni dei motivi che stanno dietro le difficolt¨¤ del Milan, nonostante la classifica sia meravigliosamente confortante. La lotta per la Champions, per¨°, ¨¨ serrata e combattuta, e occorre ritrovare la fase offensiva smarrita: abbinata a una difesa di ferro, farebbero del Milan una corazzata virtualmente inaffondabile.
Marco Pasotto
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