MILAN-INTER
Taciturno, rigido e scrupoloso: com'era Concei?ao nel biennio interista
Tra il primo e il secondo Concei?ao milanese in fondo non c'¨¨ molta differenza. Certo, cambia ovviamente la sponda del Naviglio e non ¨¨ poco, ma in termini di gestione e approccio al lavoro personali gli oltre vent'anni che separano il Sergio nerazzurro da quello rossonero non restituiscono un uomo diverso. Anche perch¨¦ Concei?ao era professionista serio e applicato gi¨¤ ai tempi della Pinetina tra il 2001 e il 2003, quando ormai si stava avvicinando ai trenta e aveva gi¨¤ famiglia.
taciturno
¡ª ?Il problema, all'epoca, fu che il suo arrivo non funzion¨° come sarebbe stato lecito attendersi, o comunque come l'ambiente nerazzurro (e probabilmente lui stesso) si aspettava. Fu peraltro un'Inter che in quel biennio non mise titoli in bacheca, anzi: Sergio visse lo shock del 5 maggio 2002 a Roma con la Lazio, che cost¨° uno scudetto molto sanguinoso. Ma come si poneva il Concei?ao di quegli anni? Che tipo era nello spogliatoio? Chi lo ha conosciuto e osservato da vicino racconta per esempio che s¨¬, scherzava e socializzava, ma - diciamo cos¨¬ - senza esagerare. Le risate andavano avanti fino a un certo punto, fino a una certa soglia che poi non veniva oltrepassata. Pi¨´ taciturno e introverso che amicone, insomma. Decisamente pi¨´ taciturno. Tendente al solitario. Un po' carattere - spiega chi condivideva la Pinetina con lui -, un po' a causa del contesto non ideale. L'Inter in quel periodo aveva delle difficolt¨¤, a cui Sergio non sfugg¨¬ in termini personali. In altre parole: era arrivato come un giocatore che doveva portare soluzioni ma si era ritrovato a fare una fatica evidentemente non preventivata. Uno scenario che lo irritava parecchio. A volte faceva fatica proprio a superare l'uomo, che era poi il suo biglietto da visita, e non riuscire a esprimersi al massimo - raccontano - finiva col condizionare anche la sua relazione con gli altri. Si sentiva probabilmente in difetto e questo ebbe una ricaduta sui rapporti interpersonali all'interno dello spogliatoio.
scrupoloso e attento
¡ª ?Altri aspetti? Alcuni entrano nella sfera pi¨´ personale come la religione, per esempio: Sergio portava nello spogliatoio una serie di icone alle quali si rivolgeva in preghiera prima delle partite. Tutti comunque concordano sui suoi tratti principali: una persona lineare, attenta e scrupolosa, molto professionale. Rigida sul lavoro, che si informava molto sulle ragioni e sulla genesi di allenamenti ed esercitazioni. Uno che aveva voglio di misurarsi col contesto in cui lavorava. Abitava in zona San Siro e aveva rapporto molto buono con Zanetti. Si vedeva che aveva personalit¨¤ - ricordano -, ma non si era imposto come leader, non era un trascinatore. E strettamente legato alla famiglia. Niente nottate, insomma, nessuna segnalazione in questo senso. Le volte in cui si irritava, si trattava sempre di qualcosa legato alla sua privacy. Ora, al Milan, si irrita per ben altri motivi. Ma questa ¨¨ un'altra storia.
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