Correa: “Brutto svegliarsi e sapere che la domenica non giochi”
Una piccola crisi di astinenza. La Lazio non scende in campo dallo scorso 29 febbraio (2-0 al Bologna), giorno nel quale si prese momentaneamente la vetta della classifica, poi riconquistata dalla Juventus nel recupero con l’Inter.
C’era entusiasmo, c’era ottimismo, c’era il desiderio di lottare fino all’ultimo per lo scudetto. Ma ¨¨ stato messo tutto in ghiacciaia. I 21 risultati utili di fila (record nella storia della Lazio) resistono, ma Joaquin Correa freme. Vuole tornare a giocare, vuole tornare a divertirsi, vuole tornare a incantare.
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Isolato
¡ªSta vivendo questo periodo isolato nella sua casa di Roma, lontano non solo dal terreno di gioco ma anche dalla fidanzata, Desir¨¦e Cordero. “Mi alleno da solo a casa. Non possiamo uscire e ancora non si sa nulla quando potremmo farlo – si ¨¨ sfogato durante una diretta Instagram –. Mi mancano fidanzata, famiglia e calcio. Svegliarsi al mattino senza pensare che domenica si giocher¨¤, ¨¨ una brutta sensazione”. L’argentino, insomma, sposa la lotta di Lotito che da tempo vorrebbe riaprire i cancelli di Formello e far allenare la squadra, ma come da disposizioni del governo bisogner¨¤ aspettare ancora almeno fino a inizio maggio.
Passione
¡ªPer distrarsi Correa ha parlato su Instagram del proprio amore per il calcio: “Da bambino sognavo di diventare calciatore, la mia famiglia mi ha aiutato molto in questo. Non dimenticher¨° mai l’esordio, ai tempi dell’Estudiantes, contro il Banfield, vincemmo 3-0. Il primo gol, invece, fu contro il San Lorenzo”. Parole al miele anche per un allenatore in particolare: “Pellegrini mi ha dato tanto, mi ha fatto capire come fosse davvero il mondo del calcio”. Pur essendo argentino, Correa ha sempre apprezzato Kak¨¤: “Quando ero piccolo era il mio idolo. Ai tempi del Milan mi piaceva molto, soprattutto per il suo stile”. Proprio al Milan, l’anno scorso, il Tucu segn¨°, nella semifinale di ritorno della Coppa Italia, la rete che consent¨¬ alla Lazio di qualificarsi per la finale poi vinta contro l’Atalanta. Quell’acuto di Correa a San Siro, giunto al termine di due partite molto equilibrate, ha di fatto permesso alla Lazio di conquistare due coppe in pochi mesi (a dicembre anche la Supercoppa contro la Juventus): “Con il Milan ho realizzato probabilmente il gol pi¨´ importante della mia carriera, questo bench¨¦ io abbia poi segnato il 2-0 nella finale vinta contro l’Atalanta”. Bei ricordi per il Tucu, che lo aiutano durante le piccole crisi di astinenza dal calcio.
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