La batosta di Bergamo fa riscoprire il sapore della sconfitta alla Vecchia Signora. Retroguardia con gli uomini contati, poche occasioni create, tanti errori per i singoli. Chiellini stop ma non dovrebbe rischiare il forfait con l'Atletico
I giocatori bianconeri escono a testa bassa dopo la sconfitta di Bergamo. Getty
La Juve si scopre battibile. Come una squadra qualsiasi. Il primo obiettivo stagionale sfuma con una battuta d’arresto pesante sul campo dell’Atalanta ed era dal gennaio 2014 (sconfitta per 1-0 contro la Roma) che i bianconeri non venivano eliminati dalla Coppa Italia. Secondo Allegri “non ¨¨ successo niente”, anzi ¨¨ quasi un bene “per risparmiare energie da impiegare su altri fronti”. Resta il sapore della sconfitta, il fragore della caduta a cui la Vecchia Signora non ¨¨ certo abituata.
GUAI IN DIFESA —
Rosa ampia e con tante alternative. Eppure anche la Juve deve far fronte alle emergenze. La Coppa Italia lascia in eredit¨¤ il problema difensivo visto che Bonucci (come Barzagli) era out per infortunio, Chiellini ha chiesto il cambio nel primo tempo per un guaio al polpaccio (si temono un paio di settimane di stop ma il club e il giocatore faranno di tutto per non mancare alla prima sfida con l'Atletico), Benatia ha salutato tutti e Caceres ¨¨ stato esentato da un “debutto” cos¨¬ difficile. Risultato? La squadra che veniva da sette partite di Coppa senza prendere gol ne incassa due in altrettanti minuti a Bergamo. Verso la sfida di sabato sera contro il Parma bisogner¨¤ fare la conta, anche se la Champions sembra ancora lontana e il primo scontro con l’Atletico Madrid arriver¨¤ il 20 febbraio, dopo altre due sfide non di cartello contro Sassuolo e Frosinone in campionato.
ADDIO TRIPLETE —
Non una tragedia, ma la Vecchia Signora che abdica da detentrice di un trofeo fa comunque effetto. I tifosi avversari si sono sbizzarriti, sottolineando il fatto che il Triplete ¨¨ un’idea da archiviare anche per quest’anno. Il vero obiettivo rimane la Champions League, una prestazione del genere in Europa non sar¨¤ ammissibile, a partire dai marchiani errori di De Sciglio e Cancelo, passando per la prestazione quasi impalpabile di Cristiano Ronaldo. Nella ripresa la Juve ha cercato di rialzare la testa, ma senza mai rendersi davvero pericolosa: basti pensare che i bianconeri dopo 10 minuti della ripresa hanno effettuato pi¨´ tiri (3) rispetto a quelli tentati in tutta la prima frazione (2).
IL CALO —
Lo ha sottolineato anche Allegri dopo la partita: “Siamo scarichi”. Da Gedda in poi, passando per la sfida di Roma contro la Lazio, la Juve fatica a costruire palle gol e anche contro l’Atalanta si sono visti soltanto uno spunto di Bernardeschi e un tiro di Khedira da centro area. Troppo poco, per la forza e le ambizioni di questa squadra. Era da marzo 2018 (contro Lazio e Tottenham) che la Juventus non concludeva due primi tempi consecutivi senza tiri nello specchio. I campanelli d’allarme sono gi¨¤ risuonati, ora tocca ai bianconeri fare qualcosa per spegnerli.
Gasport
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