Vlahovic ha un conto da saldare con l’Inter. C'¨¨ anche l'Apache a "spingerlo"
A Carlos Tevez sono bastati due anni con la Signora per entrare nell’immaginario collettivo tra i padri della patria dei centravanti bianconeri. L’estate scorsa l’Apache ha annunciato il suo addio al Boca ma non ancora il ritiro dai campi: libero di andare a fare del turismo calcistico dove ha lasciato il segno ed ¨¨ ancora amato, ha infiammato il web juventino il suo annuncio (“Torno a casa mia”) che sar¨¤ in tribuna domenica sera per il Derby d’Italia. Ospite d’onore per la partita tradizionalmente clou: c’¨¨ un centravanti nuovo da benedire allo Stadium.
Con un bomber davanti
¡ªIl nome di Tevez, un gol in tre sfide contro l’Inter (mai sconfitto: due pari, un successo), ¨¨ entrato pi¨´ volte in queste settimane nella stessa frase con quello di Dusan Vlahovic. E’ successo dopo il gol del serbo al debutto bianconero: a segno nelle prime due partite con la Signora c’era andato solo Carlitos. E per ora resta solo lui. Ma il solo approdo di nuovo di un grande centravanti alla Juventus ha risvegliato i paragoni coi big del passato, auspicata medicina anche per i guai del presente: Allegri quest’anno non ha vinto neanche uno scontro diretto contro le concorrenti per la zona Champions - cinque pari e due sconfitte in sette partite - ma ¨¨ anche vero che sar¨¤ la prima volta domenica che sfider¨¤ una delle attuali Top 4 della classifica potendo contare su Vlahovic alla guida dell’attacco.
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Bestia nera
¡ªVa detto che ci sono avversarie contro cui il serbo si trova pi¨´ a suo agio, anche top. Come il Milan, a cui a novembre in viola ha segnato una doppietta, o anche l’Atalanta, a cui ne segn¨° un’altra a settembre, sebbene nel successivo incrocio in maglia bianconera sia andata poi diversamente. Con l’Inter ¨¨ un po’ diverso, tra le rivali fin qui meno dolci per il serbo: in sette precedenti, sei sconfitte e un pari, arrivato nel giorno dell’unico gol di Dusan ai nerazzurri, l’1-1 al 92’ di Fiorentina-Inter di met¨¤ dicembre 2019 al Franchi. Per il resto mai una gioia, solo k.o., contro l’avversaria pi¨´ ostica della sua giovane carriera insieme al Torino (solo un gol in otto gare, ma tre di queste le ha vinte, e tre pareggiate) e alla Roma (cinque sconfitte in cinque partite, senza gol segnati). Ma per la prima volta ora Vlahovic sfida i nerazzurri con una squadra come la Juve alle spalle. E la benedizione dell’Apache dalla tribuna.
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