L'ex bianconero parla del campionato italiano: "La Serie A ha ancora il suo fascino. Che strano vederla da spettatore...". Complimenti persino alla Spal, ma niente su Ronaldo
Gianluigi Buffon, 40 anni, portiere del Psg. Afp
Il Psg ¨¨ gi¨¤ diventato casa sua. Accolto dai tifosi che lo considerano gi¨¤ "uno di noi", come hanno scritto su uno striscione all'esordio da titolare. Apprezzato dai compagni di squadra che lo identificano come un leader dello spogliatoio. Gianluigi Buffon per¨° non ha dimenticato l'Italia, e oggi dalla sua App parla della Serie A. Anche se, ammette subito, non ¨¨ ancora riuscito a vedere una partita della sua Juventus. Con un Ronaldo in pi¨´ in campo.
fama juve —
"Lo confesso subito – scrive il portiere – fa un certo effetto assistere alla Serie A da spettatore. Non ero pi¨´ abituato. Ricordo a malapena l'ultima volta che ¨¨ successo, quando ero ragazzino". Ma il campionato italiano, anche visto da centinaia di chilometri, "ha sempre il suo fascino". Peccato per¨° che Gigi non sia riuscito a vedere la Juve: "Curiosamente non sono riuscito a guardare una partita della Juve in diretta, le gare dei miei ex compagni si sono sempre giocate in contemporanea o comunque a distanza di breve tempo con quelle del Psg. Di sicuro non mi stupisce vedere la squadra di Allegri a punteggio pieno". Nessun cenno per¨° alla stella Ronaldo, anche se, sottolinea Buffon "fame, voglia di primeggiare e di tagliare nuovi traguardi restano sempre al centro del progetto".
romantico gigi —
Bene anche il Napoli: "La rosa ¨¨ rimasta intatta e il grande cambiamento ¨¨ stato fatto con un allenatore esperto e vincente come Ancelotti. Nelle due vittorie in rimonta contro Lazio e Milan ho visto tanto del carattere di Carlo". Infine, Buffon fa i complimenti alla Spal: "Essere in testa non ¨¨ certo un suo obiettivo, ma fa piacere soprattutto ai grandi romantici come me che fin da piccolo guardavano con passione il Genoa di Scoglio o il Pescara di Galeone". "Siamo solo all'inizio – conclude il neo parigino – buon campionato a tutti".
Alessandro Grandesso
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