Molti gli errori commessi ma non sono solo lĄŻallenatore e i giocatori a dover cambiare rotta. Tante responsabilit¨¤ anche della societ¨¤

Per capire cosa non funziona nella Juventus di Thiago Motta bisogna partire dalla gara di ritorno contro il Psv e dalla partita di Coppa Italia di mercoled¨Ź contro lĄŻEmpoli. In Champions la squadra ha giocato un buon primo tempo e poi ¨¨ sparita dal campo, in Coppa Italia ogni volta che i toscani avevano la palla sono riusciti agevolmente a eludere un pressing fatto male per poi proporsi in avanti con una facilit¨¤ disarmante. LĄŻEmpoli, a conti fatti, si ¨¨ mostrata squadra pi¨´ pericolosa, mentre la Juve ha subito dei contropiede a ripetizione, concedendo agli avversari di arrivare al tiro senza troppi patemi. Tutto ci¨° ¨¨ la spia di un problema a cui Motta non ha ancora trovato soluzione: la Juventus non ha equilibrio e questo la porta ad essere troppo vulnerabile. Sempre contro lĄŻEmpoli, inoltre, Motta ha cambiato atteggiamento. La squadra ha cercato, giustamente, di giocare pi¨´ in verticale, di velocizzare la manovra. Un cambio di impostazione che andava fatto molto prima.
vecchia strategia
ĄŞ ?A Bologna, il gioco di Motta era imperniato sul palleggio in orizzontale, una costruzione lunga e paziente, che poi trovava unĄŻaccelerazione negli ultimi venti metri grazie alle doti atipiche di Zirkzee. Questa strategia a Bologna ha funzionato anche per lĄŻatteggiamento degli avversari, di certo meno chiusi e pi¨´ propositivi, rispetto alla tipologia di partite che la Juventus si trova ad affrontare. Non me ne vogliano i rossobl¨´, che peraltro stanno facendo cose straordinarie, ma spesso e volentieri gli avversari dei bianconeri pensano soprattutto a difendersi. Difficile sfondare con un palleggio, per quanto utile, comunque troppo attendista. Alla Juve devi rischiare di pi¨´, devi trovare il modo di essere meno leggibile. I tredici pareggi in campionato sono anche figli di questo atteggiamento: punti lasciati per strada a causa di una impostazione troppo scontata. Motta non abbia remore a cambiare rotta, anche perch¨Ś gli elementi per velocizzare il gioco non gli mancano.

motivazioni
ĄŞ ?Certo, serve una svolta anche a livello di mentalit¨¤. E pure qui il lavoro del tecnico ¨¨ imprescindibile. Nel tenere alta la motivazione anche dopo una eliminazione di Champions. Gli stimoli non servono quando affronti grandi partite, servono molto di pi¨´ quando il risultato sembra scontato e rischi di sottovalutare lĄŻavversario. Una squadra non si accende e si spegne come unĄŻinterruttore della luce: la gestione dellĄŻallenatore ¨¨ fondamentale.
altri colpevoli
ĄŞ ?Poi cĄŻ¨¨ unĄŻaltra questione di vitale importanza, per¨° qui le responsabilit¨¤ non sono solo dellĄŻallenatore ma vanno allargate anche alla societ¨¤. Il mercato non ha reso quanto sperato e, soprattutto, per quanto investito. Il management e lĄŻarea tecnica devono riflettere a fondo sulle scelte fatte. Il primo criterio selettivo ¨¨ capire quali sono i giocatori da Juventus, perch¨Ś se sbagli il livello poi arrivano i problemi. In altre parole, significa saper parametrare i giocatori. Batto molto su questo tasto perch¨Ś ¨¨ la cosa pi¨´ difficile da praticare e al tempo stesso la pi¨´ importante. La scorsa stagione la Juve ¨¨ arrivata terza raccogliendo 71 punti con una determinata rosa. Capire chi pu¨° rendere di pi¨´ sul breve e medio periodo ¨¨ lĄŻaspetto da cui partire per poi valutare gli innesti in base al budget a diposizione. ? un lavoro che non si pu¨° basare solo su numeri e algoritmi, lĄŻocchio umano diventa determinante. In questo senso, al Milan io avevo Braida di cui mi fidavo molto. In questa Juventus cĄŻ¨¨ ancora tanto lavoro da fare in tal senso. Penso agli addii a Chiesa e Danilo, poco comprensibili col senno di poi, e a quei due-tre innesti che dovevano essere fatti per alzare il livello quando chiudi una stagione al terzo posto. Morale: la societ¨¤ ha deciso di avviare un nuovo percorso con Thiago Motta, ora per¨° tutti devono dimostrate di essere da Juve. Dai giocatori al tecnico. E non solo loro.
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