I campioni d'Italia inaugurano la serie di amichevoli negli Usa con un successo sui tedeschi. Protagonista il giovane attaccante toscano, che firma una doppietta nel giro di 7'. Bene i nuovi acquisti Emre Can e Cancelo, entrambi titolari
Andrea Favilli. Getty Images
In attesa del brill¨¬o supremo di Cristiano e senza le altre gemme luccicanti della casa, la Juve ha comunque iniziato a “sfavillare”. Nel diluvio di Philadelphia, per l’esordio nell’International Champions Cup, ¨¨ stato Andrea Favilli a vestirsi da Ronaldo. Il portoghese contro il Bayern ¨¨ arrivato a farne tre in un colpo solo; l’ex Ascoli si ¨¨ umilmente fermato a due: cos¨¬ ha dato il primo successo stagionale alla Juve a conclusione di una giornata storica. Solo qualche ora prima i dirigenti bianconeri a Milano avevano definito nei dettagli la sua cessione a titolo definitivo (con recompra) al Genoa.
La notizia lo deve aver motivato parecchio dall’altro lato del mondo: unico centravantone nel ritiro americano, ¨¨ stato scelto da Allegri per pungere contro i bavaresi sperimentali di Kovac e non ha tradito. Ricorder¨¤ questa doppietta mancina in un tempo, ma nei suoi 54 minuti complessivi ha prodotto dell’altro: un gol sfiorato, tante buone giocate di sponda. In generale, ¨¨ la freddezza sotto porta a segnare la qualit¨¤ della materia prima: la scelta della Juve di ricomprarlo dall’Ascoli per 7,5 milioni prima di spedirlo verso Genoa ha una logica precisa. Anche perch¨¦ ¨¨ la “recompra” la condizione messa dall’a.d. Marotta e dal d.s. Paratici: Favilli rester¨¤ un patrimonio del club, non uscir¨¤ dall’orbita. Ai bavaresi ha segnato di rapina dopo solito regalo di Ulreich (s¨¬, quello della paperona con il Real nell’ultima semifinale di Champions) e poi di giustezza dopo un bel lancio da sinistra di Alex Sandro, unico a giocare 90' con De Sciglio.
L'1-0 di Favilli. Getty
ottimo perin, can in ritardo —
Il boom “sfavillante” ha finito quasi per togliere luce ai nuovi: dentro ai mille e pi¨´ esperimenti (obbligati) di Allegri, la curiosit¨¤ si ¨¨ concentrata sugli acquisti di stagione. Il modulo iniziale era una sorta di 4-4-2 con Emre Can largo a sinistra in stile Matuidi e Cancelo dall’altro lato, ma poi con il passare dei minuti il tedesco si ¨¨ ripreso zolle a lui pi¨´ congegnali, sul centro-destra. Nel ridisegnato 4-3-3 Cancelo si ¨¨ spostato a sinistra e Berna si ¨¨ allargato a destra: piedi invertiti sulle fasce e buona corrispondenza con Favilli. Il portoghese, soprattutto, ha dato prova di ci¨° che potrebbe essere: qua e l¨¤ strappi devastanti e piede educato. Can, invece, si ¨¨ vestito da pompiere, dedicandosi a un pressing forsennato davanti ai connazionali: tanti contrasti, pochi passaggi, un po’ di confusione. Servir¨¤ altra legna nel motore per entrare in ritmo e sciogliere questa pesantezza. ? pure andato fuori giri ed ¨¨ stato costretto a uscire per crampi ancora prima della fine del primo tempo. Nel trio di nuovi, ha lavorato forse pi¨´ di tutti l’ottimo Mattia Perin, nel ruolo che fu di Buffon e che sar¨¤ di Szczesny. Spaventato dalla spavalderia iniziale tedesca e dalle danze alternate dell’eterno Ribery e del rampante Gnabry, ha mostrato sicurezza e carisma. Uscite alte, basse, parate difficili, interventi pi¨´ basici: campionario completo che avr¨¤ soddisfatto Allegri.
caldara, ma per quanto? —
Con al braccio il lutto per Marchionne e nelle gambe l’acido lattico accumulato alla Continassa, presto sono calate le energie tra i bianconeri, riempiti da giovani nella ripresa. I ritmi si sono fatti pi¨´ blandi, agevolando il possesso palla tedesco, schiacciante nei numeri ma sterile nella sostanza. Nel secondo tempo il Bayern ha cambiato del tutto spina dorsale, ma non sono serviti per pungere davvero gli ingressi di Robben, Coman e Sanches dentro al 4-3-3 sbarazzino di Kovac. I bavaresi hanno avuto l’occasione per metterla dentro, soprattutto con Wreidt, ma in generale hanno sbattuto contro la difesa bianconera, ordinata come da prassi: sulle fasce superlavoro soprattutto per De Sciglio. Dal 54’ a guidarla ci ha pensato finalmente Mattia Caldara, allievo entrato in campo dalla panchina a braccetto con il maestro Barzagli. In fondo, uno degli altri motivi di interesse del match: era la prima partita alla Juve dell’ex atalantino ormai finito tra la sorpresa generale (e il disappunto dei tifosi) nelle secche del mercato. Neanche il tempo di respirare l’aria bianconera e Caldara potrebbe gi¨¤ salutare: si sa, la trattativa con il Milan per il ritorno del figliol prodigo Bonucci ¨¨ in piedi e i rossoneri vorrebbero proprio Mattia. In questo incastro, in attesa di avere notizie (e magari un assegno) dal Chelsea per Rugani, la Juve non lo considera del tutto incedibile. Ci saranno prove pi¨´ dure e ci saranno presto decisioni del club che riguarderanno lo stesso Caldara e il “gemello” Rugani, coetanei legati da uno strano destino: in casa della Signora pare esserci ormai posto solo per uno dei due centrali classe 1994. ?, invece, nato nel 1997 Andrea “Cristiano” Favilli, bomber con la valigia in attesa di ritorno. Dopo questo raduno americano e questa doppietta di prestigio, sar¨¤ definitivamente del Genoa. Ma, continuando a vestirsi da Ronaldo, di certo un giorno riabbraccer¨¤ la Torino bianconera.
JUVENTUS-BAYERN MONACO 2-O
MARCATORE Favilli al 32’ e al 40’ p.t.
Juventus (4-4-2) Perin (dal 27’ s.t. Pinsoglio); De Sciglio, Rugani (dal 9’ s.t. Caldara), Chiellini (dal 9’ s.t. Barzagli), Alex Sandro; Cancelo (dal 26’ s.t. Macek), Marchisio (dall’1’ s.t. Fernandes), Pjanic (dal 26’ s.t. Kastanos), Emre Can (dal 44’ p.t. Fagioli); Favilli (dal 9’ s.t. Beltrame), Bernardeschi (dal 14’ s.t. Pereira). All. Allegri.
Bayern Monaco (4-3-3) Ulreich (dal 37’ s.t. Hoffmann); Johansson (dall’1’ s.t. Rafinha), Stanisic (dall’1’ s.t. Richards), Martinez (dal 37’ p.t. Alaba), Bernat (dall’1’ s.t. Meier); Shabani (dall’1’ s.t. Sanches), Will (dall’1’ s.t. Zaiser), Zylla (dall’1’ s.t. Woo-Yeong); Gnabry (dall’1’ s.t. Robben), Wagner (dall’1’ s.t. Wriedt), Ribery (dall’1’ s.t. Coman). All. Kovac.
AMMONITI Chiellini per gioco scorretto.
Filippo Conticello
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