Il presidente del club bianconero ha annunciato i nomi del dopo Marotta: "Abbiamo deciso di conferire maggiori responsabilit¨¤ a risorse gi¨¤ presenti". La replica all'inchiesta di Report: "Cose gi¨¤ note. D'Angelo? Nessun aiuto per l'ingresso degli striscioni"
Il presidente della Juventus Andrea Agnelli
Andrea Agnelli alle 10 ha aperto l'assemblea degli azionisti della Juventus, attesa perch¨¦ arriva in un momento delicato, pochi giorni dopo la puntata di Report su bagarinaggio e presenza della 'ndrangheta nella curva della Juve, poche settimane dopo la scelta di separarsi da Beppe Marotta e Aldo Mazzia, i due amministratori delegati che hanno guidato la societ¨¤ in questa era dei sette scudetti. Il presidente ha cominciato proprio affrontando alcuni temi caldi: "Desidero fare in apertura un chiarimento doveroso. Una trasmissione ha riportato l'attenzione su fatti acclarati in ogni sede sui rapporti tra la Juve e il tifo organizzato. La Juve ¨¨ stata sanzionata dalla giustizia sportiva per due motivi: il primo aver venduto biglietti superiori al limite consentito dalla legge Pisanu, quattro a persona. Il secondo aver fatto entrare striscioni all'interno dello stadio. Su questi fatti ¨¨ doveroso un chiarimento. La Juventus rispetta oggi le linee di vendita. Non pu¨° essere consentito che la Juventus venga associata a fenomeni di bagarinaggio. D'Angelo non ha fatto entrare "striscioni-canaglia", come li definisco io, nel derby del 2013. Non lo dico io, lo dice una sentenza della Corte federale di appello. Gli autori di quello striscione sono stati condannati e individuati grazie alle tecnologie dello stadio della Juventus e sono rei confessi. Ogni altra affermazione ¨¨ infondata".
LA STAGIONE DEL CAMBIAMENTO —
Agnelli ha parlato di "anno di grandi, forti cambiamenti" e ha parlato presto di Cristiano Ronaldo, l'uomo del 2018: "Sapere che il pi¨´ forte al mondo sceglie la Juventus ¨¨ motivo di grandissimo orgoglio. La differenza la fa la squadra, ma avere Cristiano con noi aiuter¨¤ a ottenere gli obiettivi prefissati". Sull'addio a Marotta e Mazzia, Agnelli ha citato un detto, "Cambia prima di essere costretto a farlo", e ha spiegato le sue scelte come in passato: "Abbiamo deciso di rinnovare la leadership della Juventus. Il modello non cambier¨¤, ci saranno sempre tre pilastri: servizi, ricavi e sport". Gli uomini scelti per guidare queste aree, come noto, sono Marco Re, Giorgio Ricci e Fabio Paratici. E' doveroso un caloroso e affettuoso ringraziamento ai due a.d. uscenti. Se ci possiamo vantare di avere una sede di fianco allo stadio, uno stadio di propriet¨¤, un centro di allenamento e un albergo lo dobbiamo essenzialmente ad Aldo. Parlare da parte mia di Marotta come professionista ¨¨ riduttivo. La sua capacit¨¤, esperienza e conoscenza sono stati strumentali nella crescita di questa societ¨¤, anche a lui un forte e caloroso abbraccio e applauso". Poi un punto in sospeso: "In parte le competenze di Marotta sono state riportate al cda, poi saranno ridistribuite a uno o pi¨´ membri". Con riferimento all'area ricavi, Agnelli ha parlato di "focus sulle nuove generazioni" e fissato degli obiettivi: "Consolidare la posizione della Juventus come potenza economica e sportiva, continuare a crescere come rilevanza in Cina, Sud Est asiatico e Stati Uniti".
POLITICA ITALIANA E INTERNAZIONALE —
Agnelli ha espresso la sua volont¨¤ di riportare il calcio italiano all'armonia con Miccich¨¨ e Gravina, presidenti di Lega e Figc. "Abbiamo tutti lo stesso obiettivo, far crescere il movimento, trionfare in Champions League ed Europa League e alzare di nuovo al cielo la Coppa del Mondo. Abbiamo bisogno di armonia con una visione strategica di insieme. Non eliminare la componente di sfott¨° con gli amici, che per¨° deve rimanere l¨¬. Lo sfott¨° ¨¨ un discorso, l’odio un altro. Vedere che nel calcio si sta divulgando un sentimento generale di odio contro qualcuno o qualcosa ¨¨ nocivo per la societ¨¤. Un conto ¨¨ l'ideologia politica, un conto il tifo per le squadre". Altro grande tema sul tavolo, il calendario internazionale: "Oggi c’¨¨ enorme disordine, la volont¨¤ dei club ¨¨ avere armonizzazione negli anni pari nei mesi estivi, in modo che i club lascino i giocatori per un mese circa nello stesso momento - ha detto Agnelli, con uno sguardo da presidente Eca -. Negli anni dispari, questo lascerebbe ai giocatori un mese di vacanza necessario". E' evidente l'attrito con la Fifa: "La Fifa segue un suo percorso", dice Agnelli con riferimento alla volont¨¤ di introdurre due nuovi tornei, una Nations League globale e un nuovo Mondiale per club. "La mia ferma convinzione ¨¨ che, se abbiamo come obiettivo rivedere il calendario, non si pu¨° cominciare dalle competizioni principali. In questo momento i rapporti con la Fifa sono tesi, mi duole dirlo".
le risposte —
Agnelli intorno alle 12.15 ha risposto alle domande degli azionisti, dicendo che non sono nemmeno allo studio le ipotesi di una seconda squadra femminile, di una polisportiva (nonostante la Juve venda maglie da basket bianconere) o di un secondo stadio per Women e Under 23. No anche all'ipotesi di allargamento dell'Allianz Stadium, regolarmente esaurito: "L'espansione dello stadio attuale non ¨¨ possibile - ha detto Agnelli. Se sar¨¤, ci sar¨¤ con un altro stadio". Il presidente della Juventus invece ha accolto il consiglio di istituire allo Stadium delle sezioni con posti in piedi, che stanno tornando d'attualit¨¤ all'estero: "Mi piace il consiglio della standing zone, anche se ¨¨ evidente che oggi le norme non lo permettono - ha detto Agnelli -. Non risolverebbe per intero la situazione ma ¨¨ da considerare". L'Europa ¨¨ stata chiamata in causa anche per la risposta a una domanda sull'opportunit¨¤ di una Serie A a 18 squadre: "La riforma dei campionati va in quella direzione ma ¨¨ opportuno che riforme di questo tipo siano fatte a livello internazionale. In Inghilterra una squadra pu¨° giocare fino a 53 partite in una stagione, in Germania al massimo si arriva a 43. Il ragionamento dev'essere l'armonizzazione a livello europeo". Infine, due considerazioni sul passato. Ai tanti azionisti che hanno fatto riferimento a Calciopoli e al 2006, Agnelli ha risposto riprendendo proprio una frase di una delle persone che gli hanno rivolto una domanda: “Pensarci sempre, parlarne mai”. Come dire, preferisce non parlarne ma la questione resta nella sua mente. A chi aveva parlato del primo tempo di United-Juve di marted¨¬ come uno dei migliori momenti di calcio della storia juventina, Agnelli ha risposto citando le sue due partite preferite: "Ajax-Juventus 1-2, semifinale della Champions 1997, e Milan-Barcellona 4-0, finale del 1994. Due partite che per perfezione sono equiparabili a un concerto di musica classica".
Luca Bianchin
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