Juventus, gloriosa societ¨¤ piemontese di calcio con casacca a strisce bianche e nere. E ancora Juventus, azienda globale, brand che guarda all’intrattenimento e allo stile. Si sa, ¨¨ cambiato il cielo sopra Torino: la Juve deve vendere emozioni non solo dentro al campo, sperimentare anche a costo di far venire l’ulcera a molti tifosi. Anche a costo di cambiare la natura di quella prima storica maglia che da sempre identifica l’anima grande della Juve: dal prossimo anno, infatti, la divisa bianconera non sar¨¤ pi¨´ a strisce. La maglia Adidas 2019-20 sar¨¤ perfettamente divisa in due, met¨¤ bianca e met¨¤ nera. Una zebra bicolore: sembrerebbe un mostro contro natura, ma ¨¨ una scelta ponderata e ardita. E sui Social divide il tifo nella stessa maniera rigida: al momento il flusso di cinguettii fa prevalere chi con nostalgia non sembra accettare una sterzata cos¨¬ forte, ma c’¨¨ una minoranza “futurista” che accetta la sfida e pensa che dalla crescita del fatturato arriveranno future vittorie. Nella parte centrale scende poi una strisciolina rosa, omaggio alla divisa dei fondatori nel 1897. Gi¨¤ nel 1902 il rosa si era stinto e l’inglese Tom Savage, giocatore e capitano, ordin¨° uno stock di maglie in Inghilterra. Si aspettava quelle rosso fuoco del Nottingham Forest, un disguido port¨° in una cassa quelle bianconere del Notts County, il pi¨´ antico club inglese legato alla Juve da eterna amicizia. Da allora le strisce hanno tradotto in forma estetica la natura vocazione del club: snob e popolare, elitario e intriso di sudore operaio.
DALLA GAZZETTA DI OGGI
Juventus, la maglia che divide: addio strisce. E i tifosi non ci stanno
Fa discutere la divisa 2019-20. L’esperto: “Lo chiede il mercato”
PRIMO SPOT SENZA CR7 -La cassa da Nottingham si ¨¨ ormai chiusa per sempre, la Juve ha saltato il fosso e riscritto la storia: le strisce negli anni si erano allargate e ristrette, erano cresciute e diminuite, ma mai si era visto un bianconero cos¨¬. Le prime anticipazioni sui siti specializzati sono state confermate e tra poche settimane arriver¨¤ la presentazione ufficiale. Uno spot avveniristico la mostrer¨¤ al mondo: i primi cinque cavalieri scelti da Adidas e Juve per indossarla sono Bernardeschi, Kean, Bentancur, Dybala e Pjanic. S¨¬, mancher¨¤ Cristiano Ronaldo nella prima pubblicit¨¤ ufficiale, ma niente di allarmante: il portoghese resta al “mille per cento”, ma ¨¨ pur sempre l’atleta simbolo degli arcirivali della Nike. Il variegato mondo del tifo, invece, si ¨¨ concentrato sull’addio alle strisce: “Sembra il palio di Siena”, “la storia non si vende”, scrivono i molti saliti sull’aventino; “¨¨ bella ed elegante”, “diamo fiducia alla societ¨¤”, replica chi non crede nei tab¨´. Marco Nazzari, managing director Europe di Nielsen Sport, esperto di marketing sportivo, ha invece uno sguardo pi¨´ ampio: “La Juve ¨¨ l’unica societ¨¤ italiana ad aver capito che per restare competitivi bisogna diventare un entertainment company – racconta –. Si pu¨° leggermente cambiare la propria natura, se il mercato lo chiede”.
LA SFIDA -Nuova identit¨¤ visiva, insomma. E tutto in linea con le ultime mosse: l’addio al vecchio logo fece storcere il naso, ma due anni dopo quella doppia J stilizzata ¨¨ ormai dentro all’immaginario del club. In pi¨´, la Juve occhieggia a mercati nuovi, quello americano su tutti: l¨¬ Cristiano Ronaldo ¨¨ uno dei pochi “soccer players” riconosciuti e riconoscibili, appetiti e appetibili. Meno interesse negli States hanno, invece, riscosso sempre le maglie a sottili strisce: “Le franchigie Nba cambiano casacca con facilit¨¤ e nessuno si lamenta, col tempo prevarr¨¤ la curiosit¨¤ sulla diffidenza”, continua Nazzari. Il tempo dar¨¤ la sentenza, con una certezza scolpita da oltre 120 anni: “Chi indossa la nostra divisa, le rimarr¨¤ fedele malgrado tutto”, disse un giorno del 1898 il fondatore Eugenio Canfari. Davanti a lui, una maglia rosa.
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