Difficile la convivenza sia con CR7 che con Messi. Ora la Joya deve svoltare in Europa e in nazionale. In 18 presenze nella Seleccion un solo gol segnato contro il Messico a novembre
Curioso il destino di Paulo, ?uomo pi¨´ fortunato del pianeta? per sua stessa ammissione. Il destino gli mette ai lati, a fasi alterne, due esseri soprannaturali: Paulo Dybala pu¨° apprezzare da vicino le virt¨´ aliene, privilegio raro che non ¨¨ ancora sfruttato a dovere. Nella sua routine torinese Dybala ¨¨ un fidato scudiero di Cristiano Ronaldo; quando attraversa l’Oceano lo aspetta invece il regno di Leo Messi. In entrambi gli scenari, per¨°, Paulo sembra in posizione periferica: un passo indietro rispetto al centro della scena dominata da CR7 e dalla Pulce. Nel club o o in Nazionale, pare complessa la convivenza con l’ingombrante superstar. Con una Champions da vincere e una convocazione in Coppa America da strappare, urge una scossa rapida. Lo spinge Allegri che, pubblicamente, continua a riempirlo di carezze e cioccolatini; non ¨¨ da meno il c.t. Scaloni, paziente nell’attesa e pronto a dargli minuti marted¨¬ col Marocco.
sfida a berna Venerd¨¬ sera, al Wanda in amichevole contro il Venezuela, la Joya ha visto il ritorno di Messi in Albiceleste dalla panchina: niente ingresso in campo, vecchi dubbi risaliti in superficie tra i tifosi argentini. Nel momento di vuoto papale, quando il 10 del Barcellona smaltiva la delusione mondiale, Dybala ha avuto la possibilit¨¤ di vestirsi da prima ballerina. Eppure, in quei mesi non ha sfruttato le occasioni per rosicchiare spazio nelle gerarchie di Scaloni: quel primo e unico gol arrivato solo dopo 18 presenze l¨¬ a certificarlo. L’andamento stagionale della Joya bianconera ¨¨ noto, la notte della rimonta al Cholo ne ¨¨ una fotografia efficace: nella partita decisiva Allegri si ¨¨ affidato a Federico Bernardeschi, in debordante forma fisica. Eccolo il dualismo da sciogliere in questi due mesi finali: il futuro di Paulo si gioca nella possibilit¨¤ di trovare posto nel tridentone di Max, soprattutto in Champions. Gli esperti di numeri, intanto, fanno notare che senza Joya la Juve ha una media gol di 2,2 in stagione, mentre la cifra scende a 1,8 se c’¨¨ in campo l’argentino.
europa e america L’arrivo di Cristiano, tiranno nel castello di Madama, non ha aiutato l’argentino a salire l’ultimo gradino verso l’Olimpo: Ronaldo ¨¨ un magnete potente, attira su di s¨¦ ogni attenzione. Di riflesso, Paulo si ¨¨ rintanato alla periferia dell’impero, mentre crescono i rumors di mercato: per adeguarsi al compagno, ¨¨ meno vicino alla porta. Non tanto nelle zolle calpestate, quanto nell’efficacia in zona gol. Se i minuti giocati in campionato sono pi¨´ o meno uguali a quelli degli ultimi tre anni, sono le reti fatte che marcano la differenza (appena 4 in A, l’anno scorso di questi tempi viaggiava a 17, oltre il quadruplo). E pure la percentuale realizzativa ¨¨ colata a picco: 8%, mentre nel 2018 si saliva fino al 18%. Certo, in Champions prima degli ottavi ¨¨ stata la Joya a tirare la carretta. E lo stesso Cristiano stravede per il nuovo amico argentino: il feeling ha superato da un po’ i confini del campo, al punto che la coppia ha scelto anche di mescolare le esultanze. Con Messi si vedono meno scene di pubblico affetto e prevalgono sotto traccia stima e rispetto. Se a Scaloni risulta difficile cucire a Paulo un ruolo da titolare in tandem con Leo, la Joya deve comunque difendere il posto in rosa in vista della Coppa America di giugno in Brasile. Nello scomodo ruolo di alternativa a Messi c’¨¨ una certa fluidit¨¤ e il Pity Martinez, eroe della Libertadores con il River e adesso in Mls, cresce nella considerazione del c.t. Da parte sua, Dybala ha tutta la fortuna del mondo e forse qualcosa in pi¨´: lo accompagna un talento unico, due mesi possono bastare per lucidarlo in Europa e America.
Filippo Conticello
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